Titolo: Dark Games
Autore: Anna Carey
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton
Serie: Blackbird #1
Pagine: 370
Prezzo: 2,99 € (ebook)
7,90 € (cartaceo)
Data di pubblicazione: 3 Novembre 2016

«E io sono Sunny», menti. È un come come un altro. Sembra vero. Alla fine, ti volti un'ultima volta, solo per essere sicura che l'agente non sia dietro di voi.

Prima di tutto, questo romanzo non appare come distopico, ma più come un thriller, in secondo luogo, la protagonista e le azioni da essa fatte non sono equiparabili a nessuna delle altre due protagoniste. Perciò, resettate tutto: non leggete Dark Games se volete qualcosa di simile ad Hunger Games o Divergent, leggetelo se avete voglia di rimanere con il fiato sospeso fino all'ultima pagina perché, sì, questo è l'effetto che il primo volume di questa storia ha avuto su di me. Nemmeno per un secondo mi ha ricordato altri romanzi, ma per tutto il tempo mi ha tenuta incollata ad esso, con il fiato sospeso a fare il tifo per la sua protagonista che, devo essere proprio sincera, merita tantissimo.
È un libro adrenalinico. La prima cosa che ho pensato di questo romanzo è che fosse particolarmente adatto a me: la scrittura in seconda persona che pare parlare proprio a te lettore, ti coinvolge fin dalle prime righe.
Sunny non ricorda niente del suo passato. Si è svegliata sulle rotaie di una stazione ferroviaria, a Los Angeles. Un tatuaggio con un uccellino e un numero e una cicatrice lungo il viso sono gli unici tratti che la contraddistinguono. È ferita, ha uno zaino con poche cose dentro e non ha la minima idea di cosa ci faccia lì. Eppure sa che deve scappare: sa che deve prestare attenzione.
Sunny è un personaggio complesso, elaborato nei minimi dettagli. I suoi pensieri, il suo metodo di osservazione e di fare le cose sono studiati affinché non solo il personaggio risulti veritiero rispetto alla situazione in cui si trova, ma anche perché il lettore si immedesimi in lei in ogni riga.
Sunny non ricorda niente del suo passato. Si è svegliata sulle rotaie di una stazione ferroviaria, a Los Angeles. Un tatuaggio con un uccellino e un numero e una cicatrice lungo il viso sono gli unici tratti che la contraddistinguono. È ferita, ha uno zaino con poche cose dentro e non ha la minima idea di cosa ci faccia lì. Eppure sa che deve scappare: sa che deve prestare attenzione.
Sunny è un personaggio complesso, elaborato nei minimi dettagli. I suoi pensieri, il suo metodo di osservazione e di fare le cose sono studiati affinché non solo il personaggio risulti veritiero rispetto alla situazione in cui si trova, ma anche perché il lettore si immedesimi in lei in ogni riga.
Invece, quando lui scrolla le spalle e si allontana, lo segui. E per la prima volta, quel giorno, non ti volti indietro.

Ad essere sincera? Ben non mi è piaciuto. L'ho trovato finto fin dai primi istanti in cui è entrato nel romanzo, ma poi sarete voi a giudicare durante la lettura. È un personaggio ambiguo in cui ho trovato numerosi spazi vuoti da riempire. Non perché non sia ben costruito, sia chiaro, semplicemente ho trovato questo personaggio troppo artificiale nelle sue scelte. Ad ogni modo, egli si palesa come aiutante di Sunny.
La porta persino in quella che pare essere la sua città di origine. Insomma, Ben appare come il classico ragazzo della porta accanto, quel tipo di persona che vorresti al tuo fianco nei momenti di pericolo... O forse no? Non lo so, a voi il giudizio su di lui, non voglio esprimermi troppo poiché non voglio farvi spoiler.
«Il tuo tatuaggio,» esclami, indicandolo. «Da dove viene la frase?»
«Da La campana di vetro. Un libro. Quanto i miei l'hanno scoperto, se la sono fatta addosso. Continuavano a ripetere: “Non possiamo credere che tu l'abbia fatto.
Stai rovinando il tuo corpo. È troppo cinico, quando sei diventata così cinica?”»

Ho trovato piuttosto coraggioso l'atto di Sunny. Nella disperazione, costituirsi è stato un gesto a mio parere tanto avventato quanto coraggioso. Diciamo pure che non so se io avrei mai fatto una cosa del genere, ma ha dato una svolta innovativa al romanzo e mi è piaciuto il rapporto che si è andato a tessere con la detective che decide di crederle.
«Tu», esclama il ragazzo alla fine. «Sei tu.»
Poi sorride. Respiri a fatica per l'emozione di rivedere quella persona, quello sconosciuto, quel ragazzo che arriva dai tuoi sogni.
«Sei qui», esclami, quando ti viene incontro. «Sei vero.»

Alla prossima!
VOTO:
Wow sembra davvero una storia entusiasmante! Un bel thriller! :)
RispondiEliminaHo letteralmente divorato il romanzo, tanto che sto meditando di acquistare il seguito in inglese, pur di sapere come va a finire! :3
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