12 GENNAIO
Titolo: Unforgiven
Autore: Lauren Kate
Serie: Fallen series #5
Editore: Rizzoli
Genere: Dark Romance, Urban Fantasy
Pagine: 370
Prezzo: €6.99 (ebook)
€18.00 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 12 Gennaio 2017
Autore: Lauren Kate
Serie: Fallen series #5
Editore: Rizzoli
Genere: Dark Romance, Urban Fantasy
Pagine: 370
Prezzo: €6.99 (ebook)
€18.00 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 12 Gennaio 2017
Fallen Series:
#1. Fallen
#2. Torment
#3. Passion
#3,5. Fallen in Love
#4. Rapture
#5. Unforgiven
Cam, l'angelo caduto che ha trascorso nell'inferno più tempo di tutti gli altri, non ha mai dimenticato Lilith. Stringe quindi un patto con Lucifero: avrà quindici giorni per riconquistare l'unica ragazza che abbia davvero amato. Se Lilith ricambierà i suoi sentimenti in tempo potranno vivere insieme nel mondo, ma se Cam non riuscirà a riaverla, c'è un posto speciale che l'aspetta nell'inferno. Farsi amare non sarà affatto semplice per Cam, visto poi che Lucifero cercherà di ostacolarlo in ogni modo.
"Alla fine" le respirò contro, trovando le sue labbra.
"Mi hai trovata" sussurrò lei.
"Sempre".
Da "Passion" di Lauren Kate
PROLOGO
NON SEPARARCI MAI
Gli stivali di Cam atterrarono sulla grondaia della vecchia chiesa, sotto un cielo freddo e stellato. Accostò le ali al corpo e contemplò il panorama. I festoni di tillandsia, che brillavano argentei al chiaro di luna, pendevano come tanti ghiaccioli dagli alberi risalenti a prima della Guerra civile. Gli edifici color cenere incorniciavano un campo incolto e una serie di tribune di legno scheggiato. Il vento spirava dal mare.
Era il periodo delle vacanze invernali per l’istituto correzionale Sword & Cross. Non c’era un’anima in tutto il campus. Cosa ci faceva lui lì?
Era passata da poco la mezzanotte, e lui era appena arrivato in volo da Troia. Aveva viaggiato in una specie di nebbia, le ali sospinte da una forza sconosciuta. Si era ritrovato a canticchiare una melodia che non si concedeva di ricordare da migliaia di anni. Forse era tornato lì perché era il luogo dove gli angeli caduti avevano incontrato Luce nella sua ultima vita maledetta. Era stata la trecentoventiquattresima reincarnazione della ragazza, e la trecentoventiquattresima volta in cui gli angeli caduti si erano radunati per vedere come avrebbe agito la maledizione.
Adesso la maledizione era stata spezzata. Luce e Daniel erano liberi.
E dannazione se Cam non era invidioso!
Il suo sguardo vagò sul cimitero. Non avrebbe mai pensato di provare nostalgia per quel posto orrendo e desolato, ma c’era stato qualcosa di eccitante in quei primi giorni alla Sword & Cross. La scintilla di Lucinda era stata più brillante che mai e gli angeli erano rimasti perplessi, quando invece un tempo avevano sempre creduto di sapere cosa aspettarsi.
Per seimila anni, ogni volta che lei compiva diciassette anni, loro avevano assistito a una variazione sullo stesso tema: i demoni (Cam, Roland e Molly) cercavano in tutti i modi di attirarla dalla parte di Lucifero, mentre gli angeli (Arriane e Gabbe, e a volte Annabelle) si adoperavano per spingere Luce di nuovo fra le pieghe del Paradiso. Nessuna delle due fazioni era mai riuscita a conquistarla.
Perché ogni volta che Luce incontrava Daniel, e i due si incontravano sempre, invariabilmente, niente aveva più importanza del loro amore. Ogni volta si innamoravano, e ogni volta Luce moriva in una vampa di fuoco.
Poi, una notte, alla Sword & Cross, tutto era cambiato. Daniel aveva baciato Luce, e lei era sopravvissuta. A quel punto avevano tutti capito che finalmente Luce avrebbe avuto la possibilità di scegliere.
Qualche settimana dopo erano volati tutti verso il sito della Caduta originaria, Troia, dove Lucinda aveva scelto il suo destino. Lei e Daniel si erano rifiutati ancora di schierarsi con il Paradiso o con l’Inferno, per scegliere se stessi. Avevano rinunciato all’immortalità per trascorrere una sola vita mortale insieme.
Luce e Daniel non c’erano più ormai, eppure non abbandonavano la mente di Cam. Il trionfo del loro amore aveva suscitato in lui uno struggimento per qualcosa che non osava esprimere a parole.
Stava canticchiando di nuovo. Quella canzone. Perfino dopo tutti quegli anni la ricordava ancora...
Chiuse gli occhi e vide la persona che la cantava: la lunga treccia di capelli rossi, le dita affusolate che pizzicavano le corde di una lira, la schiena appoggiata al tronco di un albero.
Non pensava a lei da migliaia di anni. Perché adesso?
«Questa bomboletta è finita» disse una voce familiare. «Me ne tiri un’altra?»
Cam si voltò. Non c’era nessuno.
Tuttavia colse un lieve movimento attraverso i vetri rotti della finestra istoriata del tetto. Si avvicinò e sbirciò in basso, nella cappella che Sophia Bliss aveva usato come ufficio quando era la bibliotecaria della Sword & Cross.
Nella cappella, le ali iridescenti di Arriane fremettero quando lei agitò la bomboletta di vernice e si librò dal pavimento, puntando l’erogatore verso la parete.
Il suo murale ritraeva una ragazza in una foresta illuminata da un bagliore azzurrino. La ragazza indossava un lungo abito nero a balze e aveva lo sguardo rivolto verso un ragazzo biondo che le porgeva una peonia bianca. Luce + Daniel 4ever scrisse Arriane in lettere gotiche color argento sull’ampia gonna svasata della ragazza.
Alle spalle di Arriane, un demone dalla pelle scura e una folta massa di dreadlock stava accendendo un alto lumino di vetro che raffigurava Santa Muerte, la dea della morte. Roland stava innalzando un altarino nel punto dove Sophia aveva ucciso Penn, l’amica di Luce.
Gli angeli caduti non potevano entrare nei santuari di Dio. Non appena avessero varcato la soglia, il tempio sarebbe andato a fuoco, carbonizzando ogni mortale al suo interno. Ma quella cappella era stata sconsacrata quando Miss Sophia l’aveva adottata come ufficio.
Cam spiegò le ali e si tuffò nella finestra rotta, atterrando dietro Arriane.
«Cam.» Roland abbracciò di slancio l’amico.
«Ehi, calma» disse Cam, ma non si tirò indietro.
Roland inclinò la testa da lato. «Curiosa coincidenza, trovarti qui.»
«Davvero?» chiese Cam.
«Non se ti piacciono i carnitas» disse Arriane, lanciando a Cam un piccolo involto di carta oleata. «Ricordi il furgoncino dei tacos a Lovington? Be’, è da quando abbiamo lasciato questo schifo di posto che non vedevo l’ora di riassaggiarli.» Aprì il proprio involto e divorò il suo taco in due bocconi. «Che delizia!»
«Cosa ci fai qui?» domandò Roland a Cam.
Cam si appoggiò a una fredda colonna di marmo e si strinse nelle spalle. «Ho lasciato la mia Les Paul nel dormitorio.»
«Tutta questa strada per una chitarra?» Roland inarcò un sopracciglio. «Be’, immagino che dobbiamo tutti trovare un modo per riempire le nostre eterne giornate, ora che Luce e Daniel non ci sono più.»
Cam aveva sempre odiato la forza che attirava gli angeli caduti verso gli innamorati maledetti, ogni diciassette anni. Aveva abbandonato campi di battaglia e incoronazioni. Aveva piantato in asso adorabili fanciulle. Una volta se l’era addirittura svignata da un set cinematografico. Aveva sempre lasciato tutto per Luce e Daniel, e adesso che quella forza irresistibile era scomparsa, ne sentiva la mancanza.
Cosa ne avrebbe fatto della sua sconfinata eternità?
«Quello che è successo a Troia, ti ha dato, non so...» Roland lasciò la frase in sospeso.
«Speranza?» Arriane prese il taco intatto di Cam e lo addentò. «Se, dopo migliaia di anni, Luce e Daniel sono stati capaci di affrontare il Trono e meritarsi un happy ending, perché gli altri no? Perché noi no?»
Cam alzò lo sguardo verso il lucernaio rotto. «Forse non sono quel tipo.»
«Tutti portiamo dentro di noi frammenti dei nostri viaggi» disse Roland. «Impariamo tutti dai nostri errori. Chi può dire che non meritiamo la felicità?»
«Ascoltaci.» Arriane si accarezzò le cicatrici sul collo. «Cosa ne sappiamo dell’amore noi tre esausti uccelli da preda?» Spostò lo sguardo da Cam a Roland. «Giusto?»
«L’amore non è proprietà esclusiva di Luce e Daniel» disse Roland. «L’abbiamo assaggiato tutti. E forse ci capiterà di nuovo.»
L’ottimismo di Roland suscitò un moto di irritazione in Cam. «Non a me» sentenziò.
Arriane sospirò, inarcando la schiena per spiegare le ali. Si sollevò di qualche metro da terra con un morbido fruscio che echeggiò nella chiesa vuota e, con qualche abile e rapido tratto di spray bianco, aggiunse un’idea di ali alle spalle di Lucinda.
Prima della Caduta, le ali degli angeli erano fatte di luce empirea, tutte perfette, tutte uguali. In seguito, le ali erano diventate l’espressione delle loro personalità, dei loro errori e dei loro impulsi. Gli angeli caduti che si erano schierati con Lucifero avevano le ali dorate. Quelli che erano tornati nel grembo del Paradiso mostravano nelle loro fibre i bagliori argentei del Trono.
Le ali di Lucida erano state speciali, di un bianco purissimo e immacolato. Innocenti. Non contaminate dalla scelta che tutti gli altri avevano fatto. L’unico altro angelo caduto ad avere le ali bianche era Daniel.
Arriane accartocciò l’involucro vuoto del secondo taco. «A volte mi chiedo...»
«Cosa?» fece Roland.
«Se voi ragazzi poteste tornare indietro e non combinare casini in amore, lo fareste?»
«A che serve chiederselo?» disse Cam. «Rosaline è morta.» Vide Roland fare una smorfia nel sentire il nome della sua amata perduta. «Tess non ti perdonerà mai» aggiunse, guardando Arriane. «E Lilith...»
Ecco. Aveva pronunciato il suo nome.
Lilith era l’unica ragazza che Cam avesse mai amato. Le aveva chiesto di sposarlo.
Non aveva funzionato.
Sentì di nuovo la sua canzone, che gli vibrava nell’anima, accecandolo di rimorso.
«Stai canticchiando?» Arriane strinse gli occhi. «Da quando in qua canti?»
«Cosa dicevi di Lilith?» domandò Roland.
Anche Lilith era morta. Sebbene Cam non avesse mai saputo come aveva trascorso il resto dei suoi giorni sulla terra da quando si erano separati, sapeva che doveva aver lasciato questo mondo per ascendere al Paradiso molti secoli prima.
Se Cam fosse stato un tipo diverso, forse avrebbe trovato pace nel pensarla avvolta in una luce sfolgorante di gioia. Ma il Paradiso era così dolorosamente lontano che per lui era meglio non pensarci affatto.
Roland parve leggergli nella mente. «Puoi farlo a modo tuo.»
«Faccio sempre tutto a modo mio» ribatté Cam. Le ali pulsavano silenziose alle sue spalle.
«È una delle tue qualità migliori» disse Roland, alzando lo sguardo alle stelle attraverso il varco nel soffitto per poi riportarlo su Cam.
«Cosa?» domandò Cam.
Roland ridacchiò. «Non ho detto niente.»
«Se permetti» intervenne Arriane. «Cam, questo è uno di quei classici momenti in cui tutti si aspettano una tua uscita teatrale in quello squarcio fra le nubi.» Indicò un filamento nebuloso che partiva dalla Cintura di Orione.
«Cam.» Roland lo fissava allarmato. «Le tue ali.»
Sulla punta dell’ala sinistra di Cam c’era un minuscolo puntino bianco.
Arriane trasalì. «Cosa significa?»
Era un singolo filo bianco in un mare d’oro, ma costrinse Cam a ricordare il momento in cui le sue ali da bianche erano diventate dorate. Aveva da tempo accettato il proprio destino, ma adesso, per la prima volta da secoli, riusciva a immaginare qualcosa di diverso.
Grazie a Luce e a Daniel, poteva cominciare daccapo. Con un unico rimpianto.
«Devo andare.» Distese le ali in tutta la loro potenza e una brillante luce dorata inondò la cappella, mentre Roland e Arriane si facevano da parte con un balzo. Il lumino di vetro traballò e cadde frantumandosi in mille pezzi; la fiammella si spense lentamente sul freddo pavimento di pietra.
Cam sfrecciò nel cielo notturno, diretto verso la tenebra che lo aspettava dal momento in cui aveva voltato le spalle all’amore di Lilith.
Lauren Kate ha studiato Scrittura Creativa all'Università di Atlanta e vive a Los Angeles con il marito. In Italia i suoi libri sono pubblicati da Rizzoli: autrice di saghe urban fantasy, tra le sue opere citiamo almeno Fallen (2010), Torment (2010), Passion (2011), Rapture (2012) e Fallen in Love (2012). Questi libri compongono la saga "Fallen", a cui è seguita la serie "Teardrop": Teardrop (2013) e Waterfall (2014). Da segnalare anche Princess, primo romanzo dell'autrice scritto nel 2009 ma pubblicato in italia nel 2011, sempre da Rizzoli. Questo, come tutte le altre opere della Kate, sono state tradotte in più di trenta lingue.
12 GENNAIO
A volte le cose belle accadono dal nulla nella nostra vita. Non sempre possiamo capirle, ma dobbiamo aver fiducia in esse. Lo che vorresti sempre questionare su tutto, ma a volte serve solo avere un po' di fede.
Evvivaaa!*-*
RispondiEliminaAttendevo da tempo il suo arrivo e tra pochi giorni...non vedo l'ora!*-*
Anche noi! Speriamo che si meriti tutta questa attesa ahahahah
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