Titolo: La collezionista di meraviglie
Autore: Valentina Cebeni
Genere: Contemporary Romance
Editore: Garzanti
Pagine: 464
Prezzo: 9,99 (ebook)
18,60 (cartaceo)
18,60 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 20 Settembre 2018
Dafne è solo una bambina quando, in un vecchio baule di casa, trova una spazzola d’argento. È così brillante che non riesce a distogliere lo sguardo. Quando la prende in mano le appare una donna che, seduta davanti a uno specchio, si spazzola la lunga chioma bruna. È così che scopre di avere un dono straordinario: le basta sfiorare oggetti antichi per vedere la storia dei loro proprietari. Da allora sono passati anni, in cui ha cercato di ignorare questa capacità, che le parla di un passato che ha fatto di tutto per dimenticare. Ma ora che la sua vita non la soddisfa più, non può fare finta di niente: deve tornare a Torralta, dove tutto è cominciato. Solo lì potrà sperare in un nuovo inizio. Ad aspettarla c’è la bottega antiquaria di nonno Levante. Appena vi mette piede, si rivede bambina mentre corre tra gli scatoloni ingombri di chincaglierie di ogni genere. E soprattutto ritrova il familiare odore di polvere e vernice. Troppo familiare per non farle venir voglia di riaprire il negozio e riportarlo all’antico splendore. Con l’aiuto dell’amorevole nonna Clelia e di Milan, un insolito collaboratore che ha trovato rifugio proprio nel negozio vuoto, Dafne trasforma la bottega in un ospedale per oggetti dimenticati, dando loro nuova vita. Ma un giorno, tra gli scaffali polverosi, si imbatte in un vecchio orologio da taschino che le parla di una coppia e del loro amore contrastato. Dafne non sa a chi sia appartenuto, né per quale motivo sua nonna ne conservi uno identico. Sente però che, in qualche modo, quell’orologio ha a che fare con la sua famiglia e con il dono che è tornato a farle visita. Per questo, è pronta a scoprire la verità sul mistero che lo avvolge. Perché solo così, ascoltando ciò che il passato ha da dirle, potrà ritrovare sé stessa.
Valentina Cebeni è una delle autrici italiane più amate in Germania. La collezionista di meraviglie è un romanzo prezioso. È la storia di una donna risoluta e indipendente che impara a guardare oltre ciò che la circonda per scoprire che spesso, nelle piccole cose di ogni giorno, si nascondo tesori.
Valentina Cebeni è una delle autrici italiane più amate in Germania. La collezionista di meraviglie è un romanzo prezioso. È la storia di una donna risoluta e indipendente che impara a guardare oltre ciò che la circonda per scoprire che spesso, nelle piccole cose di ogni giorno, si nascondo tesori.
recensione
Quando ho
letto la trama de “La collezionista di meraviglie”
non ho potuto farne a meno: questo libro doveva essere mio e grazie a Garzanti
e a Beatrice ho potuto partecipare a questo Review Party.
“La
collezionista di meraviglie” è un libro pieno
di magia, ti trascina nella sua storia e ti rende partecipe delle avventure
dei nostri protagonisti.
In questo
caso, il nostro personaggio principale è Dafne,
una donna che nella vita ne ha dovute passare tante. Sconfitto da poco un
cancro, Dafne si vede prigioniera di una relazione con un uomo sposato che,
come sappiamo bene, fa tante promesse ma alla fine non ne mantiene neanche una.
Ma è dopo aver ricevuto la notizia che la moglie è incinta che Dafne decide
finalmente di darci un taglio: scappa.
Scappa
dalla città, dal lavoro e torna nel paesino dove è cresciuta, a Torralta. Qui, ad aspettarla, ci sarà
la nonna Clelia che la aiuterà nel
suo percorso di rinascita interiore.
Scosse la testa, e guardò Milan. «Sistemo oggetti rotti per preservare i ricordi. Così l’amore non muore», sussurrò specchiandosi nel sorriso dell’uomo accanto a lei.
Dafne ha
tanti bei ricordi a Torralta, insieme al nonno Levante e alla bottega di oggetti antichi che possedevano. Dafne è
sempre stata appassionata di queste cose e il motivo è molto semplice: lei è
una persona speciale, toccando oggetti
antichi riesce a vedere le persone ai quali erano appartenuti.
Per questo
motivo, grazie all’aiuto di Milan,
decide di rimettere in piedi l’attività del nonno e iniziare la restaurazione
di oggetti antichi, pieni di storia e di emozioni.
Lo strano
ritrovamento di due orologi gemelli,
però, fa capire a Dafne che in questa storia c’è molto di più e riuscire a dare
pace ai due innamorati che le si mostrano davanti al tocco degli orologi
diventa la sua missione principale.
“La
collezionista di meraviglie” è un libro davvero speciale. Nonostante sia
piuttosto corposo (parliamo di più di 400 pagine) Valentina è riuscita a non
cadere mai nel banale (anche se lo stile, a volte, era un po’ pesante), a
tenere sempre vivo l’interesse del lettore, introducendo sempre nuovi temi e
nuove situazioni che Dafne e Milan si ritrovano, giorno dopo giorno, ad
affrontare.
Ammetto che
non sempre ho condiviso le scelte di Dafne, anzi, più volte avrei voluto
scuoterla e urlarle di svegliarsi, ma alla fine del romanzo è un personaggio
che non mi è totalmente dispiaciuto.
«L’amore non è un gioco di prestigio, ma una splendida opportunità; possiamo moltiplicare le nostre percezioni, conoscere mondi nuovi, e soprattutto scoprirci come esseri umani. Amare qualcuno ti obbliga a fare i conti con te stesso, e al contempo a ragionare sul noi senza mai dimenticare il tuo io. Ma soprattutto non ti lascia mai solo, perché l’amore moltiplica sempre, non divide né sottrae. È una forza magnetica.»
Tra i due,
però, ho sicuramente preferito Milan. Coi suoi silenzi, col suo ermetismo, mi
ha catturata sin dall’inizio, un po’ come è successo per Dafne, fino ad
arrivare alla fine quando il mio amore per lui era in pratica totale!
“La
collezionista di meraviglie” è un libro per veri romantici, per chi, come me,
ama vedere una storia passata dentro un oggetto, chi sogna storie di amori
passati, quegli amori totalizzanti che superano il tempo e lo spazio.
Se è questo
che cercate in un romanzo, Valentina ha scritto proprio il libro per voi!
Perciò, se non si fosse capito, vi consiglio proprio di leggere “La
collezionista di meraviglie”, non ve ne pentirete! Noi ci vediamo alla prossima
recensione. La vostra,
Tempo, non chiedeva altro. Tempo per capire, per non avere paura, per pensare al futuro.
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