venerdì 3 luglio 2020

Review Party: La Fondazione, il ciclo completo - Isaac Asimov



Buonasera lettori accaniti! 
Con il temporale fuori che minaccia di far saltare la mia già precaria connessione internet, eccomi qui pronta a parlarvi del secondo romanzo di Isaac Asimov: Fondazione, anno Zero. Come sempre ringrazio Mondadori e Oscar Vault per avermi dato la possibilità di leggere quello che considero un capolavoro! Ora seguitemi se volete sapere cosa io ne pensi! 


Titolo: La Fondazione - Ciclo completo
Autore: Isaac Asimov
Genere: Sci - fi ; Fantascientifico
Editore: Mondadori
Serie: Serie Completa
Pagine: 1476 pp
Prezzo: 32,00 € edizione cartacea - 14,99 € edizione ebook
Data di pubblicazione: 9 Giugno 2020


Il ciclo originale della "Fondazione" venne pubblicato tra il 1951 e il 1953, subito acclamato come un capolavoro della fantascienza. Trent'anni più tardi tra gli anni '80 e '90 del Novecento sono stati pubblicati i due romanzi che costituiscono il prequel della saga. In questo volume è disponibile l'intera saga.


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

recensione

Rieccomi lettori accaniti! 
Mentre il temporale imperversa, io mi accingo a scrivere questo articolo. In primo luogo, che il week end sia meraviglioso per tutti! Domani andrò a fare shopping e onestamente non vedo l'ora, ho proprio bisogno di svagarmi. In secondo luogo, spero anche che abbiate l'aria condizionata o siate al fresco perché il caldo, non so voi, ma a me spezza e mi uccide. Così vi trovate una Ylenia in meno a fare le recensioni. Prima che andiate a cena, voglio parlarvi di Fondazione, Anno Zero, libro di Isaac Asimov che, in ordine cronologico di pubblicazione è l'ultimo, ma in ordine di tempo del romanzo, sarebbe secondo. Pubblicato nel 1993, infatti, questo romanzo, chiude il ciclo dei prequel.
«Ci sono cose più importanti» disse Seldon in tono sommesso. «Come la psicostoria, sono d'accordo. Ma come potremo svilupparla con qualche speranza di successo se restiamo all'oscuro della politica? La politica attuale, voglio dire. È adesso, nel momento in cui viviamo, che il presente si trasforma in futuro. Non possiamo soltanto studiare il passato. Sappiamo già cos'è accaduto, ma i nostri risultati possono essere verificati soltanto rispetto al presente e all'avvenire più prossimo.» «Ho l'impressione di aver già ascoltato questo genere di discorsi.» «E lo ascolterai ancora. Non sembro incontrare molto successo quando ti spiego queste cose.»

Dunque. La prima cosa che posso dire è che, andando avanti, quesiti che mi sono posta con il primo libro, mi sono stati spiegati, almeno in parte. Credo che, lentamente, tutto verrà messo nero su bianco, ma credo anche che, senza questi due capitoli introduttivi, forse non avrei capito benissimo l'intera struttura della fondazione. Lo stile di Asimov rimane fluido, sebbene egli ci tenga a dare diverse spiegazioni e, dunque, ad essere a tratti prolisso. Si vede che lo scopo di questo libro, proprio come il primo, è quello di introdurci alla storia e, onestamente, sebbene tardivi, per me che leggo la Fondazione per la prima volta ho trovato questo lavoro piuttosto esaustivo. Mi domando, comunque, cosa lo abbia spinto a scrivere ancora, dopo la prima trilogia. Mi piacerebbe saperlo, ma temo non avrò mai questa risposta. La prima cosa che ho pensato iniziando a leggere il secondo libro, è la stessa di quando ho letto il primo, un pensiero che rinnoverò ancora, credetemi: trovo questa saga davvero attuale. Riesco persino a immaginare cosa l'autore volesse lasciare a noi lettori del futuro. Cosa volesse che non accadesse. Tutto questo è estremamente svilente. Non il libro e la saga in sé, ma il fatto che lui avesse in qualche modo predetto qualcosa che si sarebbe poi verificato nel futuro prossimo (in fondo, dal 1993 sono passati nemmeno trent'anni). Mi trovo dunque a pensare, mentre rileggo le citazioni che ho scelto, quanto l'uomo abbia realmente imparato dal passato e se non debba concentrarsi, invece, sul presente. 
Dors Venabili meditò freddamente sulla faccenda. Era il suo unico modo di pensare o riflettere, i lampi accecanti delle emozioni non erano per lei.
Solitamente, con i personaggi si entra in empatia. In questo caso, tuttavia, credo che la cosa più importante sia che i personaggi hanno uno scopo all'interno del romanzo. Hanno una funzione. Non sono mai messo a casaccio e per ogni azione, abbiamo una reazione pari o contraria, ma sempre della stessa intensità, se non maggiore (mai minore, in ogni caso). Quello che posso dire è che pur non essendomi affezionata ai personaggi, mi hanno lasciato qualcosa. Non credevo fosse realmente possibile. Ho sempre pensato di dovermi immedesimare per imparare, ma non è così, non questa volta. Perciò tanto di cappello a questo autore che, tutti, dovremmo leggere. Posso comunque dire che ho trovato personaggi ben strutturati, questo non posso negarlo: come ho detto ognuno di loro ha uno scopo e si nota fin dal primo momento, fin dai primi intrecci.
Nell'atrio illuminato da una luce morbida, Seldon esitò prima di entrare. Ma l'appartamento era vuoto. La cappa scura era stesa sopra una sedia. Nelle stanze del primo ministro riecheggiarono le ultime parole di Hari per il robot: «Addio, amico mio». Ero Demerzel se ne era andato; R. Daneel Olivaw era svanito.
Onestamente sono davvero soddisfatta per questa lettura. In generale non sapevo cosa aspettarmi poiché trovo questo genere, a volte, un po' fuori dalle mie corde, invece mi sono proprio innamorata di questa saga, ne sto traendo davvero degli insegnamenti che spero mi potranno essere utili. L'unica cosa negativa (se così la si può definire) è il fatto che ho trovato delle ripetizioni, tipo: Era come se l'impero, abituato al controllo di un imperatore, esigesse quel governo fantasma in grado di tenere unito l'impero. Mentre credo sarebbe stato meglio in grado di tenerlo unito. Per il resto non posso assolutamente lamentarmi, perché la lettura è davvero piacevole. Ovviamente consigliata questa saga! Ci vediamo settimana prossima. 
A presto, 

VOTO:

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