martedì 19 novembre 2019

Recensione: Zarina - Ellen Alpsten

Zarina di [Alpsten, Ellen]



Titolo: Zarina
Autore: Ellen Alpsten
Genere: Narrativa storica
Editore: DeA Planeta
Pagine: 623
Prezzo: 9.99€ eBook
            14.45€ cartaceo
Data di pubblicazione: 22 Ottobre 2019


Palazzo d'Inverno, febbraio 1725. Quando lo zar Pietro il Grande esala l'ultimo, travagliato respiro, sua moglie Caterina I è la regina astuta e seducente che tutti hanno imparato a temere e ad ammirare. La donna piena di risorse che ha profuso ogni sforzo pur di rimanere al fianco dell'imperatore; colei che più di ogni altra lo ha amato e odiato, aiutato e tradito, subìto e saputo domare. Ma nel passato di Caterina c'è molto di più. Figlia illegittima di un contadino della Livonia, prima che l'incontro con l'imperatore di Russia le cambiasse il nome e la vita, Caterina era Marta: sposa poco più che bambina di un soldato svedese, domestica al servizio di un pastore in Lettonia, salvata da un ufficiale dell'esercito russo, serva del principe Mensikov. Non c'è sopruso, violenza o barbarie che Marta non abbia provato sulla propria pelle e, adesso che lo zar è morto, l'ultima, decisiva battaglia la attende: quella per il potere.


recensione

Buongiorno Lettori,
il romanzo di cui vi parlo oggi, “Zarina”, appartiene al genere della narrativa storica, siamo a cavallo tra il 1600 e il 1700, in Russia. Il romanzo parla della controversa figura della Zarina Caterina I di Russia, che all’epoca creò molto scandalo in Europa, specialmente alla corte di Versailles, perché di umilissimi origini. Figlia di un contadino schiavo, venduta per una moneta, arriva nell’accampamento dell’esercito Russo a seguito di una spirale di eventi abbastanza drammatici che la strappano dalla povertà dell’infanzia, per portarla nel mondo degli adulti.

Risultati immagini per caterina I di russiaNell’accampamento, in mezzo ai soldati, alla miseria e alla morte, diviene l’amica di Daria, amante del principe Menšikov e viene notata dallo zar Pietro I, conosciuto ai posteri come Pietro il Grande per le sue imprese militari e per aver edificato San Pietroburgo. Da quel momento in poi diventa la sua amante, la sua più fidata consigliera e l’unica di cui lo zar si fidi veramente. Al suo fianco per quasi 20 anni, dal 1703 al 1725, riceve gli onori imperiali solo nel 1724 e governa in concomitanza con lui sino al giorno della sua morte, a quel punto diventa la seconda donna al comando della Russia, dopo la Zarina Sofia.
Nei venti anni accanto allo zar, Caterina, impara a difendersi dalle insidie delle persone che le girano intorno e la sua mente si affina e diventa più astuta, dovrà combattere contro centinaia di persone che cercheranno di levarle il posto privilegiato che occupa, influenzando Pietro I senza che lui se ne accorga.
Un viaggio attraverso gli anni della sua ascendenza e della sua crescita, in una Russia pericolosa ed infida, sempre in guerra, fino alla morte di Pietro che non lascia alcun testamento, ed è questo il momento in cui si svolgerà la battaglia finale. Chi andrà al potere? Se dovesse fallire nel suo piano Caterina verrebbe rinchiusa in un monastero, con la testa rasata, o mandata in un campo di lavoro forzato in Siberia, in questa battaglia si gioca il futuro della sua vita.

Nel giro di qualche ora avrei potuto essere morta o desiserare di esserlo, oppure sarei potuta diventare la donna più potente di tutte le Russie.

Questo romanzo mi ha molto sorpresa. Pensavo che sarebbe stata una versione romanzata e poco veritiera della vita della celebre Zarina, che un po’ tutti conosciamo proprio per le sue inusuali origini umili, ed invece si è rivelato un romanzo storico molto accurato e preciso. Sebbene la narrazione sia fluida e le pagine scorrano senza problemi, tant’è che non sembra quasi un libro storico, tutti gli avvenimenti narrati rispettano la realtà. L’autrice si è limitata a riempire i buchi temporali nella storia di Caterina con avvenimenti plausibili o ipotizzati, che si sposano bene nell’insieme e non risultano fuori contesto. 

Risultati immagini per Pietro I di russiaLa storia di Caterina è cruda, la sua vita è dura, sempre sull’orlo del precipizio, cammina sul filo del rasoio tra la vita e la morte e diventa bravissima a destreggiarsi tra i vari inganni del mondo. In una realtà in cui la morte è una presenza ingombrante attorno alle persone, tra guerre, carestie e povertà, sembrano quasi “normali” i soprusi che deve subire, così come la rigida disciplina che si impone, o il fatto che sia semplicissimo passare dalla ricchezza alla povertà in un secondo per il capriccio di qualche potente, ma sia estremamente difficile compiere il processo inverso.
Insomma, abbiamo a che fare con una realtà che ora sembrerebbe inconcepibile, ma che all’epoca era considerata non solo normale ma anche l’unica esistenza possibile, in cui la vita delle persone comuni è incerta e non rilevante agli occhi dei potenti e può essere spezzata in un istante senza che questo crei stupore. Vediamo descritti attraverso gli occhi della futura Zarina eventi traumatici con la naturalezza e la noncuranza con cui noi descriveremmo cosa abbiamo mangiato a cena.
«Vostra Grazia...» riprese Blumentrӧst. Alzai una mano e mi asciugai una lascrima sulla guancia. Lui fece un inchino e si ritirò - udii la porta che veniva richiusa con cautela. Bene. Nessuno avrebbe mai più dovuto vedere una lacrima scorrere sul mio viso.
Per esempio nessuno è stupito, nemmeno lei, del fatto che Caterina abbia dato allo zar ben 12 figli, di cui solo 3 hanno superato l’età infantile e solo due sono diventate donne adulte. Perché all’epoca era normale vivere delle gravidanze al limite, assumendo comportamenti a rischio; non c’era differenza tra una donna incinta e una donna non in stato di gravidanza e le due facevano esattamente le stesse cose. Bevevano molto, andavano a cavallo, sopportavano la vita dei campi di battaglia… per cui non era un avvenimento raro che i bambini nascessero prematuri, morti oppure troppo deboli e che non superassero i primi anni di vita, stroncati da una polmonite o dal vaiolo.

Appare normale anche che le donne nubili avessero pochissimo potere e fossero destinate solo a tre tipi di vita: o coniugale, o religiosa, o in schiavitù (quando andava bene). Caterina ne vive due su tre e rischia di essere spedita in un monastero, luoghi freddi e inospitali, in cui la donna veniva rasata e chiusa in una cella buia a meditare per il resto della vita, che solitamente durava solo qualche anno dall’inizio di quella prigionia.
Immagine correlataL’unica arma nelle mani delle donne era quella di irretire un potente e tenerlo legato a sé, per garantirsi un futuro solido. Erano sempre in competizione tra loro e dovevano apparire sempre perfette, sane e sorridenti, nonostante tutto. L'arte della dissimulazione viene praticata benissimo da Caterina, che, con il sorriso sulle labbra e un’apparenza tranquilla, combatte tutte le rivali e i rivali che vorrebbero sostituirla nel cuore dello zar, con ogni mezzo e ogni astuzia che riesce ad escogitare. Insomma, tra lei e lo zar la figura che appare più determinata e ferrea è sicuramente lei, mentre Pietro I pur essendo un condottiero incredibile gestisce la propria vita privata e politica in modo straordinariamente infantile. Senza la guida e il sostegno di Caterina, più di una volta, avrebbe rischiato di perdere tutto.
Lo zar mi sfiorò con dolcezza la guancia. «Il tuo animo è quello di un uomo. Forse dovresti governare tu la Russia, e non io. Almeno stanotte»
Questo romanzo mi è piaciuto molto. Delinea perfettamente la vita della Zarina e dà un’immagine del tempo in cui doveva vivere. Secondo me è da leggere! Anche se non siete appassionati di storia, vi consiglio questo testo, potreste ricredervi. Sembra un romanzo fantasy, con le lotte, l’avventura e il sentimento che trovereste anche lì, ma alla fine vi aspetta una sorpresa: quello che avete letto è TUTTO VERO.
Adesso anche voi conoscete la storia di Caterina I, seconda Zarina di Russia, e Pietro il Grande, non è incredibile?
Ci vediamo presto per un’altra recensione,






VOTO:

Nessun commento:

Posta un commento