lunedì 2 dicembre 2019

Review Party: Il priorato dell'albero delle arance — Samantha Shannon



Buon pomeriggio lettori accaniti! Sebbene in ritardo, eccoci con la recensione di quello che, a mio avviso, rappresenta il caso editoriale dell'anno, soprattutto se in ambito Fantasy. Vi ho già parlato di questo romanzo approfondendolo in confronto di altri libri fantasy, ma oggi vi presento la recensione de Il priorato dell'albero delle arance. Edito da Mondadori, questo romanzo racconta la battaglia epica tra Oriente e Occidente, dove la magia regna sovrana. 

Titolo: Il priorato dell'albero delle arance
Autore: Samantha Shannon
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori 
Serie: / / 
Pagine: 816 pp
Prezzo: 10,99 € ebook — 26,00 € cartaceo 
Data di pubblicazione: 20 Novembre 2019


La casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un'erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c'è però Ead Duryan: non appartiene all'ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l'adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell'Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

recensione

Buon pomeriggio lettori accaniti, come state? Spero che vada tutto alla grande! Manca davvero poco al Natale e cosa c'è di meglio se non consigliarvi qualche bel libro da far trovare sotto l'albero? Oggi vi parlo di un libro che gli amanti del fantasy non possono proprio farsi mancare in casa. Un romanzo che è stato definito il fantasy dell'anno e di cui vi ho anticipato qualcosa settimana scorsa. Sì, parlo proprio de Il priorato dell'albero delle arance di Samantha Shannon, arrivato in Italia grazie a Mondadori. Come potete notare da soli, questo romanzo mi ha proprio colpita, perciò vorrei fare una recensione diversa dal solito, se me lo permettete, perché trovo che questo romanzo meriti una certa particolarità. 

Scalzo e segnato dalle cicatrici del viaggio, lo straniero uscì dal mare, simile a uno spettro d'acqua. Avanzava come ubriaco nella foschia lattiginosa che avvolgeva Seiiki in una tela di ragno. Secondo le antiche leggende gli spettri d'acqua erano destinati a vivere nel silenzio. Le loro lingue si erano prosciugate, insieme alla pelle, e non erano rimaste che alghe a coprire le ossa. Appostati nelle secche, aspettavano gli incauti per trascinarli nel cuore dell'Abisso.Tané non aveva mai avuto paura di quelle storie, neanche da bambina. 



Vorrei innanzitutto partire dalla parte grafica di questo romanzo che, credo, abbia una notevole importanza nella mia recensione. Se qualcuno osasse dirmi che non ci si può innamorare di un romanzo da una copertina, gli mostrerei proprio quella del Priorato. La copertina è ciò che colpisce subito per via dei colori contrastanti blu e giallo / arancio. È davvero una copertina bellissima e onestamente merita di essere notata. Onestamente, il disegno della copertina non è l'unico che mi ha colpita. Se aprire il libro, i disegni dei draghi vi rapiscono subito. In bianco e nero, disegnati benissimo, sono davvero una meraviglia. Ovviamente alcun disegno è lasciato al caso e ammetto che anche riuscire a mostrare al lettore qualcosa che potrebbe anche solo immaginare è qualcosa di meraviglioso. È stato fatto davvero un ottimo lavoro. Per i disegni, tuttavia, non abbiamo finito qui. Iniziamo dalle mappe a inizio romanzo: ben delineate. Sembra quasi che un avventuriero possa usarle per andare in spedizione. Ben dettagliate, offrono un nuovo modo per osservare l'ambientazione del romanzo e anche in questo caso il lavoro fatto è sublime. Infine,  ma non per minore importanza, vi sono i disegni dei capitoli. Sopra ogni inizio capitolo vi è un disegno diverso: un fiore, una spada e così via. Sono ovviamente disegni più piccoli, ma anche in questo caso li ho trovati dettagliati e degni di nota. È molto chiaro che la casa editrice e la stessa autrice abbiano lavorato molto sulla parte grafica, per adattarla alla parte scritta, chiaramente. 

Il rampone si piantò nel ghiaccio e Lord Arteloth Beck avanzò a capo chino nel vento che ululava tra i Fusi. Sotto i guanti le sue dita erano rosse come se le avesse appena intinte nell'estratto di robbia e trasportava, buttata sulle spalle, la carcassa di un montone. Per giorni le lacrime gli si erano ghiacciate sulle guance, ma ora pareva che il freddo gli fosse penetrato anche dentro: l'agonia del cammino rendeva quasi impossibile pensare a Kit. 

Ora che ho parlato della parte grafica del romanzo, è venuto il momento di approfondire ciò che ho letto. Vorrei fissarmi sullo stile dell'autrice, ma anche su editing e traduzione che ci hanno portato questo romanzo qui in Italia. Ora, la mia fortuna è stata trovare questo romanzo in uno Waterstones di Londra e ci ho dato una spulciata giusto perché ero molto curiosa. Ammetto che l'impaginazione è la stessa e hanno mantenuto molto bene questa cosa. La traduzione ha fatto un buon lavoro, così come l'editing: hanno reso molto bene il testo dell'autrice, senza andarlo ad intaccare o a cambiare il significato di molte altre cose. Questa è una cosa che ho molto apprezzato e per cui vorrei fare i complimenti a Mondadori. 
Vorrei anche parlare dello stile dell'autrice. Ammetto di non aver mai letto nulla di suo, nemmeno in lingua, perciò per me questo romanzo è stata una prima lettura e una prima scoperta. Lo stile di Samantha Shannon mi è piaciuto molto. È descrittiva, ma senza quell'esagerazione di autori quali Tolkien o anche - più contemporaneo - Christopher Paolini. Il ritmo è ben scandito: vi sono scene più lente e alcune più veloci e questo credo sia normale. Ho trovato molto buono il modo in cui è stata costruita la trama del romanzo: nulla è stato lasciato al caso e a tutto vi è una spiegazione. Non vi sono buchi o domande irrisolte. Mi è piaciuto anche l'utilizzo della magia, delle leggende prese dalle parti del mondo e delle creature. È stato davvero emozionante poter leggere un romanzo così ben scritto. 

Ogni mattina all'alba suonava la campana. Il frastuono assordante svegliava i savi dell'Isola delle Piume, che piegavano le lenzuola e si mettevano in fila per i bagni. Dopo le abluzioni facevano colazione tutti quanti insieme quindi, prima che gli Anziani si svegliassero, potevano usufruire di un'ora libera per meditare o pregare. Quell'ora era il suo momento preferito. 

Inutile aggiungere molto altro. Sarebbe quasi superfluo aggiungere altri aggettivi che decantano questo romanzo. L'unico mio consiglio è quello di leggerlo e di apprezzarlo nel suo pieno, proprio come è successo a me. Finalmente un libro da cinque stelle che, comunque, a mio avviso, sono comunque poche! Non mi resta, dunque, che lasciarvi! 

A presto, 









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