giovedì 21 febbraio 2019

Recensione: Svelami il tuo segreto - Barbara Bluerosye

Svelami il tuo segreto di [Bluerosye, Barbara]


Titolo: Svelami il tuo segreto
Autore: Barbara Bluerosye
Genere: Contemporary Romance
Editore: Self Publishing
Pagine: 179
Prezzo: 2.99€ eBook
Data di pubblicazione: 23 Dicembre 2018


Ciao, sono Azzurra e ho un problema con i manuali motivazionali. Li ho letti tutti, a decine, dico sul serio. So davvero tutto su Segreti, Legge di Attrazione e Fisica Quantistica. Per questo motivo sono stata avvicinata da un uomo, uno talmente bello da far risplendere all’improvviso un caldo sole caraibico durante un plumbeo e piovoso pomeriggio di novembre. Questo favoloso esemplare di maschio mi ha offerto un lavoro piuttosto particolare, per conto di un tizio che pretendeva di rimanere anonimo, pena la risoluzione immediata del vincolo contrattuale. Cosa mi si chiedeva di fare? Semplice. Avrei dovuto partecipare a corsi e convention, organizzati in ogni parte del mondo, per tracciare un bilancio entro sei mesi, dal quale sarebbe emerso se le famose tecniche, che proclamano di poter aiutare chiunque a realizzare anche i sogni più irraggiungibili, mantengono quanto promesso oppure no. In cambio mi ha offerto un compenso pazzesco: duecentomila euro subito e altri trecentomila a lavoro concluso. Un salvagente a dir poco enorme, per una che stava affogando nel profondo rosso del proprio conto corrente. Durante il primo corso, tenutosi a New York, mi sono innamorata all’istante del relatore. Colpita e affondata, con un unico colpo secco. Ma non potevo di certo sapere che quello splendido animale da palcoscenico altri non era che il mio segretissimo datore di lavoro, non potevo ancora sapere che colui che stavo cercando di impressionare con il mio diligente lavoro e l’uomo che guardavo con aria sognante, mentre decine di donne cercavano di abbordarlo, erano la stessa persona. Il bellissimo relatore era il ricchissimo capo in incognito. A quel punto non mi rimaneva che dimostrare che le decine di manuali che avevo studiato per tutta la vita potevano davvero aiutarmi a conquistare l’uomo dei miei sogni. Come è finita? Leggi la mia storia e scoprilo…
recensione

Buongiorno Lettori,
oggi vorrei parlarvi di un romanzo che mi ha molto incuriosita. Come penso sappiate, il mio compito principale, nello staff del CLA, è quello di segnalarvi ogni pomeriggio le nuove uscite libresche che potete trovare in libreria a partire dal giorno stesso o da quelli seguenti. 

Mi capita spesso, quindi, di imbattermi in romanzi auto pubblicati che mi incuriosiscono e che decido di leggere. Mi è capitato molte volte di collaborare con autori di questo genere, di organizzare eventi o parteciparvi in occasione dell’uscita di qualche nuovo libro e apprezzo molto chi si mette in gioco in questo modo, completamente da solo, per portare avanti un proprio sogno. Penso che le potenzialità dell’auto pubblicazione siano ancora tutte da scoprire e che ancora oggi, purtroppo, spesso si tenda a classificare i romanzi di questo tipo come romanzi di “serie b”, quando in realtà non è assolutamente così. 
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L'auto pubblicazione a mio avviso è un’occasione molto importante per chi ha una buona idea e un buon manoscritto e vuole averne la piena gestione sia nella presentazione che nei contenuti. Il problema sorge però quando si trascurano alcune parti del processo di scrittura che nella produzione di un buon libro sono essenziali e che non possono in alcun modo venire a mancare.
Una di queste è il processo di “editing”, nome diventato particolarmente popolare al momento, che racchiude tutta una serie di revisioni e riscritture di capitoli o intere parti del libro. Per farvi capire, un editor in media riscrive insieme all’autore tre quarti del romanzo sul quale sta lavorando e il quarto rimanente di solito viene comunque rivisto e allungato.
Certo, sarebbe bello poter pensare che il proprio romanzo una volta scritto e completato sia pronto per essere venduto e stampato, ma non è così: non lo è quasi mai e quando lo è, di solito, appartiene ad un autore che ha pubblicato ormai decine di libri e ha fatto molta esperienza nel campo, così tanta da poter in qualche modo editare il proprio romanzo da solo/a.
Ecco perché l’auto pubblicazione è un’arma a doppio taglio e sono pochi quelli in grado di camminare sul filo del rasoio senza tagliarsi.
Purtroppo, non è questo il caso.

“Stronzo. Dico sul serio. Sei uno stronzo come pochi, e quello che mi fa più incazzare è che nessuno mi crederebbe se ti trascinassi in tribunale. Sì perché tu sei Kevin-bastardo-Ambro, il motivatore del cazzo più pagato del mondo. Hai più gente tu in lista d’attesa, che scalpita senza tregua per partecipare a uno dei tuoi corsi, che Babbo Natale nella sua maledetta pergamena lunga da qui al Plutone. Non è giusto cazzo. Lo so che mi hai pagato gi studi, me lo ricordi di rado ma sempre nei momenti meno azzeccati. Sei subdolamente furbo, nel farmi sentire in debito, ma ti ricordo che l’hai fatto perché i miei erano rimasti uccisi nell'incidente che ha fatto fuori anche i tuoi.”

Devo essere onesta, sono rimasta veramente delusa da questo romanzo. La trama è accattivante e sembra l’inizio di una storia divertente e romantica ed in effetti l’idea che c’è dietro è buona e ha delle grosse potenzialità che però non sono state gestite o sfruttate al meglio.
C’è un grosso squilibrio tra la parte introspettiva dei protagonisti, che occupa gran parte del romanzo, e la descrizione della vicenda in sé che è praticamente inconsistente. Quello che si riesce a capire della storia lo si intuisce dai dialoghi assolutamente irreali che avvengono tra i protagonisti che descrivono ogni propria azione come se sapessero di essere ascoltati/letti, ruolo che invece toccherebbe al narratore. Senza contare che la maggior parte di ciò che accade è assolutamente irreale...
Teoricamente questa potrebbe essere una tecnica narrativa interessante, sulla scia di Zolà, Verga e così via, che relega il narratore in secondo piano dando spazio solo ai pensieri dei personaggi fino a che, come nel caso del secondo autore, scompare totalmente. Ma non è questo il caso, credetemi.
Non voglio suonare esagerata, per cui vi lascio alcune frasi pronunciate dai personaggi nel corso della storia e lascio a voi il giudizio.

“…Cosa penseresti tu se qualcuno ti confessasse di averti messo alle calcagna tre soggetti diversi ogni giorno per tenerti d’occhio, che nella tua camera d’albergo esiste una webcam…”
“Tu sai che ho un passato da scopatore folle, alle spalle […] Mi sento in dovere di fare una precisazione: se qualcuno avesse brevettato lo scopometro tu ne avresti fusi e ricomperati talmente tanti da trasformare la società individuale produttrice in S.P.S quotata in borsa nell’arco di sei mesi”
 Inoltre, fatto ancora più grave, le pagine di questo romanzo sono piene di refusi e di errori grammaticali. Non voglio suonare bacchettona, sono la prima ad ammettere di parlare un italiano non correttissimo, penso che possa capitare a tutti di sbagliare un congiuntivo, una preposizione o un pronome (ho trovato errori di questo tipo anche nei romanzi della Armentrout), e sicuramente può capitare ancora più facilmente un errore di battitura o un refuso. Il problema è quando sono molti e pregiudicano la comprensione del testo. 
Ci sono stati momenti in cui non riuscivo a capire chi stesse parlando perché i pronomi erano tutti sbagliati. Questo secondo me è grave.
Non nascondiamoci dietro la scusa dell’auto pubblicazione, quello che è stato scritto, prima di di essere pubblicato, va fatto leggere almeno ad un’altra persona, anzi minimo due, per essere sicuri di aver esplicitato tutto ciò che c’era da chiarire per un’adeguata comprensione del testo.
Mi sono trovata veramente in difficoltà, così come mi ci trovo ora a dover scrivere queste parole, perché questo romanzo in teoria avrebbe dovuto piacermi un sacco e invece si è trasformato in un colossale NO. No alla trama, no ai protagonisti che, escludendo i due principali, non hanno consistenza, no al ritmo, no alla tecnica narrativa, no a tutto. Le uniche due cose che si salvano solo l’idea originale, espressa dalla trama, di cui però non si trova traccia all’interno del romanzo, e il tono con cui la vicenda a tratti è “narrata”, sagace, ironico e divertente, che sono i motivi per cui ho scelto di leggerlo inizialmente.

“Spero sia tutto di SUO gradimento. LE auguro buona permanenza e buon lavoro. Il TUO nuovo capo (pag34)”
“E sì che non ti A nemmeno rivolto la parola (pag 44)”
“Ho come l’impressione che non avrò molto materiale su cui lavorare per dimostrare che queste fantomatiche tecniche funzionANO davvero (pag 111)”
“Bastardo no, per carità. CASO MAI… (pag 114)”
Sono veramente dispiaciuta di dover scrivere queste parole. Non conosco l’autrice, ma spero che non le prenderà come un’accusa personale, perché non lo sono. Sono le parole di chi credeva in questo romanzo ed è rimasto deluso ed è giusto che vengano espresse, dal momento che questo romanzo è in vendita e uno deve sborsare 2.99€ per averlo.
Ci vuole rispetto del lavoro di chi scrive (e penso di averne avuto in abbondanza), ma ci vuole ancora più rispetto per chi legge il libro e dei soldi che vengono spesi per farlo. Io la penso così e so di andare ad infilarmi in un vespaio (spero di no) per quello che ho scritto, ma penso di poter essere libera di esprimere la mia opinione come desidero anche se non positiva dal momento in cui ho investito su un prodotto che si è rivelato non essere quello che credevo o che mi aspettavo.
Risultati immagini per writing  on computers gifIl fatto che alcuni autori non lo accettino (scioccamente, visto che è molto più utile una critica onesta che un falso complimento) è essenzialmente il motivo per cui in questo blog non diamo più spazio agli auto pubblicati, il che a mio avviso è un grosso peccato.
Io però credo nell’auto pubblicazione e credo che le belle storie non debbano per forza portare il nome di una casa editrice sulla copertina e continuerò a leggere self esattamente come ho sempre fatto e a recensirli, quando vorrò, per segnalare una bella storia, come è già successo, o purtroppo per sconsigliarvi, come in questo caso, l’acquisto di un’altra.
Detto ciò vi ho lasciato tutti gli esempi del caso, perché non voglio che le mie sembrino parole al vento o troppo cattive, valutate voi.
Alla prossima recensione,




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