martedì 26 giugno 2018

Recensione: Perché la notte appartiene a noi - Amabile Giusti



Titolo: Perché la notte appartiene a noi
Autore: Amabile Giusti
Genere: Contemporary romance
Editore: Amazon Publishing
Pagine: 292
Prezzo: 3,99€ (e-book) 9,99€ (cartaceo)
Data di pubblicazione: 22 Marzo 2018


L’inverno in Alaska è spietato: lo sa bene la giovane Mira Kendall che non si è mai allontanata da Noweetna, un villaggio di trecento anime. Per affrontare il buio perenne di quelle latitudini, la ragazza si è creata un piccolo mondo interiore ricco di luce: legge tantissimo, colleziona fiocchi di neve e sogna di vivere un grande amore romantico.
L’arrivo di Kade scuote ogni suo equilibrio. Lui è un trentenne tanto bello quanto inquietante: ha i capelli lunghi, un occhio verde e uno nero, strani tatuaggi perfino sul viso e sulle mani, e un pessimo carattere. Non socializza con nessuno, vive da solo su una vecchia barca arenata e nasconde di sicuro un terribile segreto.
Impossibile per loro non incontrarsi, così com’è impossibile per Mira non trovarsi combattuta fra due emozioni opposte. Una parte di sé disapprova Kade per i suoi modi sgarbati, e l’altra è irresistibilmente attratta dal suo fascino feroce e dal mistero che lo avvolge.
Lentamente, l’iniziale reciproca antipatia si trasforma in un sentimento inatteso, tanto profondo da travolgerli entrambi.
Ma Kade ha troppe cose da nascondere. Quando il suo passato torna a minacciarlo, diventa necessario fare una scelta dolorosa che potrebbe separarli per sempre.
Una storia passionale e sensuale sullo sfondo di una terra selvaggia, fra due anime più affini del previsto, dapprima ostili, dubbiose, rabbiose, e poi follemente bisognose, gelose e affamate d’amore.



recensione

Amo Amabile Giusti. Punto. Non c'è molta da dire, la sua testa, il suo modo di scrivere, la caratterizzazione di ogni personaggio. Ogni volta che leggo un suo libro sono consapevole che lo amerò tantissimo e allo stesso tempo temo che non possa fare meglio dei precedenti ed invece, vengo smentita ogni volta! Ha la capacità di lasciarti, quando arrivi alla parola fine, così sgomenta e triste perché ne vorresti ancora e ancora. Ho lo stomaco in subbuglio e la mente così piena di emozioni e sensazioni che mi risulta difficile scrivere la mia opinione con distacco e la dovuta "imparzialità".
“Le sue labbra socchiuse sono pallide. Ha gli occhi talmente lucidi che sembrano fatti di acqua. Mi guarda come se avesse un pugnale al centro del petto, in mezzo a un fiume di sangue. Poi, senza aggiungere una parola, scappa via.”
Volendo trovare una definizione calzante di Perché la notte appartiene a noi, direi che l'espressione: esperienza ipnotica e totalizzante può rendere al meglio quello che penso. Scorrendo le pagine e la storia, danzano davanti ai miei occhi due colori in forte contrasto tra di loro: il bianco ed il nero. Questa ambivalenza di sensazioni, di cromie è ancora più forte se analizziamo i due protagonisti. Mira rappresenta la luce, il candore e la neve. Una sognatrice che ama collezionare fiocchi di neve. Una giovane donna all'apparenza fragile ma che nasconde una forza ed una caparbietà in grado di cambiare anche le anime più buie. All'opposto Kade è il buio dell'Alaska, un'ombra oscura ed enigmatica. Un diavolo tentatore incapace di provare empatia e sentimenti fino a quando non si scontra con la tenacia di Mira. 
“Quante stronzate può fare un uomo nella sua vita? Molte, moltissime, ma è la prima volta che ne commetto di questo genere. Stronzate, cioè, che invece di liberarmi, mi ammanettino. Stronzate che, invece di rafforzare la mia indipendenza, mi facciano sentire il bisogno di qualcuno”
Una figura quasi mitologica a metà tra un lupo ed un drago, Kade è un uomo pericoloso e tenebroso con molte cicatrici sul cuore ed una perenne maschera di sofferenza sul volto. Incapace di vedere il buono che c'è in lui e negli altri, ha un'anima tormentata abituata a vedere solo il marcio, la cattiveria e la crudeltà.
Chi è stato drago una volta, lo è per sempre. Anche se cambia vita e le sue mani non sono più sporche di sangue,il drago rimane, in letargo, ma vivo.
Il fatto che io mi faccia abbindolare sempre da personaggi così poco "politically correct", stronzi e rudi, la dice lunga sui miei gusti (ma non ditelo a mio marito!) in fatto di uomini! Già solo la descrizione fisica di Kade manda in tilt il "sistema nervoso" e la possibilità di formulare un pensiero logico!
"Era come se lo avesse plasmato il dio della guerra: non solo per il suo aspetto virile, quasi Marte avesse ordinato a un artista di scolpire per lui un marmo pieno di linee solide e decise, ma per i tatuaggi e le cicatrici. Fiamme scarlatte circondavano un selvaggio demone alato disegnato sul suo torace. Simile a un drago, ma più terreno, più urbano, con un’aria da pericoloso teppista armato più che da creatura leggendaria ed eroica. Un demone con due occhi diversi come i suoi e, proprio come i suoi, un po’ violenti e un po’ infelici."
Come resistere ad un uomo così? Impossibile non cedere alla passione selvaggia soprattutto se ti trovi in un paese sperduto dell'Alaska costretta ad occuparti di una madre "pazza" e di un'emporio che non consideri tuo, con l'ingombrante assenza di una figura maschile che possa farti da guida ed aiutarti a crescere. 
Comprendo benissimo i comportamenti ed i pensieri di Mira e quella voglia di voler appartenere a qualcuno che contrasta allo stesso tempo con il bisogno di fuggire, di cambiare vita e di rinascere in un altro luogo lontano dalla sofferenza, dall'abitudine e dal dovere. 

In questo Kade e Mira sono molto simili: la fuga per loro è riscatto e redenzione, è voglia di "vivere" e "viversi" per quello che sono, senza maschere o filtri.
Essere te. Essere me. Essere noi.  
Ovunque sia.
Perché la notte appartiene a noi è un racconto crudo che non risulta volgare nonostante la ruvidità di alcune scene, anzi è un romanzo ricco di poesia e anima. Come sempre la scrittura di Amabile è intensa, profonda, ricercata in ogni minima descrizione di luoghi e personaggi, in pratica impeccabile! Ogni volta lascia il lettore senza fiato perché sgancia mentre tutto sembra scorrere in maniera usuale una frase bomba che ti apre il cuore in due, lo lacera, lo strappa senza darti sosta! Ed è sostanzialmente questo che la rende una "penna d'oro", un'autrice con le palle in grado di raccontare emozionando. 
“Forse era venuto il momento di cambiare, di abbandonare le fantasie e la ricerca delle favole vere. Il destino le aveva mandato dei segni, era arrivato il momento di interpretarli nel modo giusto. Avrebbe fatto meglio ad adattarsi alla realtà, a seguirne le pieghe e le curve e a smetterla di vedere fiori e promesse dove c’erano soltanto inverno e menzogna.Forse doveva smetterla di opporsi alla forza del ghiaccio.”
Superare la magnificenza di Marcus, protagonista mai dimenticato di Tentare di non amarti, era un'impresa impossibile e nonostante Kade lo ricordi molto, è comunque riuscita a dar vita ad un "uomo" diverso ancora più rude e spigoloso e dannatamente pericoloso. Con modi altamente discutibili ma capace di dire frasi spacca-budella che io vorrei ascoltare in loop!
“Lei viene via con me, e continuerò a dire che è mia finché non crolla il mondo.”
Ora vado a leccarmi le ferite in un angolo buio cercando di superare il senso di abbandono e smarrimento che questo romanzo ha lasciato dentro di me, consapevole che questa è solo una delle tante letture che farò di questo romanzo, più che convinta che ora nel mio cuore accanto a Luca, Marcus, Byron, Channing... ci sia spazio anche per Kade!
“Non ho smesso di odiare il mondo, ma l’armatura è di sicuro scalfita. Di sicuro, da qualche parte, una lancia mi ha reciso la pelle, i muscoli, le ossa. Non vedo la ferita, ma so che c’è perché fa dannatamente male. Maledetti crampi. Una sensazione come di serpenti che si srotolano fra le costole. Sentire il cuore, accorgersi che c’è, percepirlo mentre prima lo davo per scontato.”
Non ho altro da aggiungere lettori del mio cuore, ci vediamo alla prossima lettura spacca-cuore!







VOTO:

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