mercoledì 19 febbraio 2020

Recensione: Ruckus. Senza regole - L. J. Shen



Titolo: Ruckus. Senza Regole
Autore: L. J. Shen
Genere: Contemporary Romance
Editore: Always Publishing 
Serie: The Saints' #2
Pagine: 394
Prezzo: 5.99 (e-book), 13.90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 13 Febbraio 2020


Segreti, bugie, passione, un amore tenuto nascosto per undici anni che sfida il tempo e il destino.

Per Rosie, Dean Cole è un amore proibito.
Nonostante cerchi di vivere ogni istante al massimo, una salute precaria tiene Rosie LeBlanc lontana dagli altri come un muro invisibile, perché lei è consapevole che un giorno tutto potrebbe esserle strappato via.
L’unico ragazzo che sia mai stato capace di farla sentire realmente viva è allo stesso tempo l’inesorabile promemoria che l’orologio dentro di lei continua a scorrere. L’unico ragazzo capace di farla sentire realmente viva è un desiderio proibito per Rosie, perché tanti anni prima è stato il fidanzato della sua amata sorella.

Per Dean, Rosie LeBlanc è una stella catturare.
Ricco, affascinante e selvaggio, Dean “Ruckus” Cole ha il mondo ai suoi piedi e conosce un solo modo di vivere: senza regole.Il suo equilibrio fatto di eccessi viene sconvolto quando nella sua vita torna l’unica ragazza capace di infiammargli la mente e il cuore, l’unica ragazza a cui abbia mai dovuto rinunciare.
Insolente, spavalda, bella da morire, Rosie è come una stella per Dean: fulgida, effimera e inafferrabile nella sua bellezza. Ma ora ha una seconda possibilità per conquistare la sua luce, ed è determinato a non farsela sfuggire.
Dean è pronto a una battaglia senza regole, persino se i suoi avversari saranno il destino, il tempo, e i demoni del suo stesso passato.
The Saint's Series:
0.5 Infamous. Senza Vergogna (recensione)
1. Vicious. Senza Pietà (recensione)
2. Ruckus. Senza Regole
3. Scandalous
4. Bane

recensione

Signori e Signore ci siamo. Il libro che tanto aspettavamo finalmente è tra le nostre mani. Dean Ruckus Cole è nostro e potremo leggere di lui ogni volta che ne sentiremo il bisogno. Perché questo bisogno ci sarà, poco ma sicuro. 
Partendo dal presupposto che aspettavo Dean da quando è uscito Vicious, sarete d'accordo con me nel dire che urlare come una pazza e saltellare per la casa, appena saputa la notizia, è perfettamente normale.

Sapete anche che amo andare per ordine, quindi partiamo!
Dean Ruckus Cole è il putiferio fatta persona. A trent'anni non ha rallentato neanche un po'; fa festa tutte le sere, lavora come un pazzo e continua ad arrivare a casa sbronzo e strafatto. 
Rosie LeBlanc è la sorellina di Emilia e quella ragazza che ci ha fatto stringere il cuore quando abbiamo compreso che la sua malattia, la fibrosi cistica, sarà sua compagna per tutta la vita. 
Rosie e Dean hanno un passato ma anche Dean ed Emilia ce l'hanno e, se vogliamo, lo hanno anche Rosie e Vicious. Semplice? Affatto, ma l'autrice ci ha abituati a questo. 
Cosa ti fa sentire viva? Giocare con un fuoco di tipo differente. Commettere errori. Riconoscerli. Risponderne a me stessa. Prendermi quello che voglio e dire che è mio. Anche se non è vero. Anche se so che non potrà mai esserlo.
La loro situazione rimane bloccata per dieci anni, Rosie ha amato Dean da lontano mentre stava con Emilia e lui non desiderava altri che lei. Il trovarsi da soli a New York non sbloccherà subito la situazione ma un ritorno a Todos Santos e la voglia di scappare via aiuterà. Rosie, con la sua malattia, sa di non sapere quanto tempo le rimane da vivere ma ciò che odia è che tutti si sentano in diritto di dirle quello che deve e non deve fare. Dean non fa questo, lui la tratta come una sua pari, non una ragazzina alla quale bisogna spiegare le cose più di una volta. 
Rosie vuole dimostrare di non essere fragile, rotta. Dean vuole dimostrare che può essere felice anche dopo tutta la merda che gli è successa nella vita. 
Contrariamente a quanto tutti credono, le stelle non brillano. C'è solo una stella che luccica, su cui gli scienziati sono tutti concordi. Brilla così luminosa che a volte la gente la scambia per un UFO. Non è grande, ma spicca. E' Sirio, e sei tu. Tu splendi, Baby LeBlanc. Splendi così tanto che a volte sei l'unica cosa che vedo.
Se devo essere onesta, e lo sarò, la storia di Dean e Baby LeBlanc è quella che mi è piaciuta di più fino ad ora. Dean è tutto ciò che una donna possa desiderare e anche di più. La maschera sotto la quale si nasconde lo protegge, ma con Rosie lascia indietro tutte le sue insicurezze, le paure e alla fine le apre il suo cuore. Il suo problema con l'acool e le droghe sembra essere avere una radice. Una donna, per l'esattezza, e sono impazzita cercando di capire chi diavolo fosse e cosa volesse davvero da lui. 
Rosie è una tipa tosta, combatte con le unghie e con i denti per la sua voglia di vivere. Si impone di non desiderare nulla per non perderlo, per non far star male nessuno ma soprattutto cerca di farsi sentire con tutta la sua voce anche se sta parlando a persone sorde. 
Il mio piano di mettere all'angolo Rosie mi si era ritorto contro in maniera spettacolare. Perché Rosie non era Millie. Rosie non si poteva mettere all'angolo.Rosie non era mai stata la preda.Talvolta, era lei la cacciatrice.
Ho amato questi due ragazzi, li ho amati molto più di Vicious e Millie, li ho amati più di Jamie e Melody. Loro due sono una spanna sopra perché quello che li caratterizza è unico, speciale e fa male solo il pensiero. Non ci sarà mai un Dean che può imitarlo e non ci sarà una Rosie che potrebbe anche solo provare ad imitarla. Sono unici nei loro difetti, nel loro passato e nel loro futuro. Secondo me, sono la coppia che ha avuto più da dire, da vivere e da soffrire. Ogni riga, ogni capitolo, ogni parola ha portato ad un'opera che non poteva non essere spettacolare.
Concludo facendo un appello molto sentito alla casa editrice: non fateci morire troppo e traduce la storia di Trent in modo celere, per favore!






VOTO:
«Che cos’ha la signorina LeBlanc che al resto del genere umano manca?» domandò. Si riferiva al fatto che non avessi mai mandato dei fiori a nessuno, men che meno in una quantità tale da riempire potenzialmente una foresta intera. Mi spuntò un sorrisetto compiaciuto, perché la risposta era così fottutamente semplice e fottutamente complicata allo stesso tempo. «Il mio cuore, Sue» le dissi. «Ha il mio cuore.»

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