martedì 21 luglio 2020

Recensione: La luce degli abissi - Frances Hardinge

Buongiorno lettori accaniti!
Esce oggi il titolo #fantasy di cui vi voglio parlare! La luce degli abissi edito da #Mondadori è un fantasy #perragazzi che ho avuto il piacere di poter leggere in anteprima! La Miriade è un arcipelago di Isole dove vive Hark, il protagonista della nostra storia. Trent'anni prima il Cataclisma ha distrutto gli dei, facendoli scomparire, ma la verità è ben lontana dall'immaginazione di chiunque e tra storie narrate, mare che si nutre di paura e amicizie bizzarre, la Miriade è di nuovo in pericolo... Riuscirà Hark a fermare tutto prima che sia troppo tardi? Noi non ve lo sveliamo, ma vi diciamo perché dovreste proprio acquistare questo romanzo, seguiteci! 



Titolo: La luce degli abissi
Autore: Frances Hardinge
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 456 pp
Prezzo: 17,00 € edizione cartacea - 8,99 € edizione digitale 
Data di pubblicazione: 21 Luglio 2020


Da sempre Hark e Jelt sanno che, appena sotto il mare, esiste l'Abissomare, l'antica dimora dei mostruosi dèi che a lungo terrorizzarono l'arcipelago della Miriade. Riti sacerdotali e sacrifici servirono per anni a placare l'ira delle divinità marine, fino al giorno del Cataclisma, quando in un'esplosione di follia si distrussero a vicenda. Le loro reliquie, che conservano un potere divino, sono molto ambite dai piccoli truffatori come Hark e Jelt, in fuga dalle leggi del governatore e dai contrabbandieri. Due amici inseparabili, almeno finché i fondali non restituiscono una reliquia diversa da tutte le altre: un globo pulsante, intriso di un potere straordinario e oscuro, che potrebbe distruggere non soltanto l'amicizia di Hark e Jelt, ma tutto il loro mondo.


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

recensione

Buongiorno lettori accaniti!
Come state? Oggi sarà un martedì ricco di novità sul blog e voglio iniziare con una nuova uscita. La luce degli abissi, che ho potuto leggere in anteprima, è un romanzo autoconclusivo di genere fantasy, pubblicato da Mondadori proprio oggi. Si tratta di narrativa per ragazzi, ma vi posso assicurare che merita la lettura. Prima di cominciare la recensione, vorrei ringraziare Mondadori per l'opportunità di lettura in anteprima! Sono rimasta davvero colpita da Frances Hardinge, l'autrice di questo romanzo e sono certa che cercherò altre sue opere! 

A logorarlo davvero era il senso di desolazione, di vecchiaia che pervadeva ogni cosa all'interno del Santuario.  Anche i sacerdoti di mezza età sembravano più vecchi. Avevano perduto qualcosa che non gli sarebbe stato mai più restituito. Erano fantasmi di sé stessi, sospesi nel ricordo di una vita ormai lontana. 

Quando ho iniziato a leggere questo romanzo, ammetto di non aver saputo dire cosa mi aspettassi. La trama mi aveva conquistata certo, ma l'idea che potesse essere un romanzo troppo semplice mi spaventava a morte. Non che ci sia nulla di male sia chiaro, ma non avevo aspettative altissime. Invece questo volume mi è piaciuto davvero molto e, anzi, la prima cosa che posso e voglio dire è che lo stile dell'autrice mi ha davvero colpita. Si tratta di un buon libro, con uno stile che ti cattura. Non si tratta di qualcosa di semplicistico, ma sicuramente si legge bene e, soprattutto, è uno stile che cattura la curiosità del lettore. Anche la traduzione e l'editing fatta da Mondadori è molto buona: sono riusciti (a mio avviso) a non intaccare lo stile dell'autrice, lasciandolo genuino e ben visibile allo sguardo e alla lettura. D'altro canto mi sento di dire che ci sono dei passi in cui non sembra nemmeno un romanzo per ragazzi. L'età consigliata è "13 anni in su", ma secondo me è un romanzo troppo dettagliato, il target secondo me si potrebbe benissimo alzare. 

Ma esisteva un altro tipo di bellezza, e tutti nella Miriade la conoscevano. Una bellezza contorta capace di rivoltarti lo stomaco proprio mentre ti faceva girare la testa. Frecht, era questa la vecchia parola, una parola aspra  e carica di superstizione e timore reverenziale. Era una bruttezza e diversità che non poteva che essere sacra. 

Che cosa mi è piaciuto di questo romanzo? Direi tutto, ma sarebbe semplicemente riduttivo. Riuscire ad apprezzare la bellezza di questo scritto potrebbe essere difficile per via di scene che potrebbero farvi quasi paura. I personaggi sono davvero ben caratterizzati e non mancano i colpi di scena. Hark è un ragazzino di quattordici anni che, a mio avviso, fa davvero un bel percorso di crescita. Comprende che cosa sia la vera amicizia, ma soprattutto inizia a comprendere sé stesso e comprende anche di avere qualità dove spesso gli è stato solamente fatto notare quanti difetti avesse. Jelt è sicuramente un personaggio che non mi è piaciuto. Non fraintendetemi, è ben descritto, ma proprio caratterialmente è quel tipo di amico che non vorrei intorno a me per quanto possa sembrare un buon amico. Tra i personaggi secondari ho sicuramente apprezzato il Cercatore, uno dei vecchi sacerdoti. Lui è uno dei primi che vede qualcosa in Hark, proprio come la dottoressa Vyne, ma anche Selphin. Si tratta di tre personaggi davvero molto diversi tra di loro, ma in comune penso abbiano il fatto che credono in Hark e vedono qualcosa che in molti altri non riescono a vedere. Ho tanto apprezzato anche Kly, sebbene si veda relativamente poco.


Tornò a passare lo strofinaccio sul muro, ripensando al racconto del Cercatore e alle sue implicazioni difficili da digerire. I suoi sospetti più folli avevano trovato conferma. Adesso sapeva che cos'era quella  reliquia e perché pulsava. Era il cuore di un dio. E batteva ancora. 

Comunque avete visto la copertina? Non è bellissima? Io mi sono innamorata, proprio amore a prima vista, non c'è che dire! Penso sia proprio una delle copertine più belle del 2020. Sicuramente siamo in tema con il romanzo e la sua storia. Il mare, in fondo, è un grande protagonista qui! L'abissomare, inoltre, è qualcosa di eccezionale. Esso si nutre di paura e con la paura cresce e si espande. Si tratta di un mare al di sotto del mare come lo conosciamo noi. Non trovate sia grandioso? E gli dei! Nel romanzo saprete come sono nati, come sono cresciuti, perché fossero temuti e così via. Ogni domanda avrà la sua risposta.


Ovviamente a Hark non mancavano ragioni per temere la morte, ma capiva che c'era una differenza. Hark era al cospetto di pericoli; il Cercatore aveva davanti a sé l'ineluttabile, e lo guardava in faccia con il solito sorriso ironico, razionale.


Sono certa che i due temi principali siano la morte e la paura. All'interno del romanzo spesso sono nominati e ci sono paragrafi che sono dedicati a queste due tematiche. La morte è, effettivamente, un elemento complicato da gestire. Così come la paura. A tutti capita di avere paura, ma pensate se scopriste che qualcosa può nutrirsi di essa. Pensate se la morte possa essere l'unica soluzione a un problema. Sono cose che un ragazzino non dovrebbe affrontare, non trovate? Per certe cose ci vuole coraggio e, il coraggio, ha diverse sfumature, tutte presenti nel libro. Credo sia importante da capire questo. Inoltre anche l'amicizia è un elemento fondamentale. Ci sono diversi tipi di amicizia, lo sappiamo. E alcuni possono essere tossici sebbene ci siano le migliori intenzioni.


«Siete tutti uguali, voi» mormorò Kly, fissando la scheggia per terra. «È come se aveste tutti un po' di Abissomare dentro, che aspetta solo di erompere.»

Questo romanzo mi ha davvero emozionata. Ha saputo coinvolgermi fin da subito, mi ha portata in un mondo nuovo, quello della Miriade, facendomi innamorare dei paesaggi, anche di quelli più pericolosi. Non ho mai letto nulla di simile, lo so per certo. Forse non è esattamente la cosa più originale del mondo, insomma, gli dei sono visibili ovunque nel panorama del fantasy, ma è il modo in cui sono descritti, il modo in cui tutto è stato differenziato a rendere bella questa lettura. Non sai mai cosa aspettarti, anche quando le cose sembrano poter andare in una sola direzione. 

Remò finché non fu abbastanza lontano dall'isoletta da osare alzarsi in piedi e sciogliere la vela, le dita che armeggiavano goffe le cime. Anche dopo che il covo sparì nella notte dietro di lui, Hark tenne l'orecchio teso per sentire quella voce nel grido del vento. Non riusciva a smettere di tremare, e ogni scossone della barca sembrava come un pugno allo stomaco. Il mare non era mai stato così nero.

Ci sono ancora delle cose che vorrei dire a proposito di questo libro. In primo luogo, vorrei fermarmi per qualche istante di più sulla figura del Cercatore. Sicuramente è un personaggio secondario, ma mi sono profondamente legata ad egli. Si tratta di un sacerdote, ma non di uno qualsiasi. Al santuario in molti sembrano essere impazziti, lui invece è molto lucido. E mi piace il modo in cui si è evoluto il rapporto con Hark. Un altro personaggio di cui ho amato l'evoluzione è Selphin. Figlia di Riggs e quindi di una banda di criminali, Selphin è sordomuta. Vorrei spendere qualche parola per questo: l'autrice ha davvero fatto un ottimo lavoro, si nota, lo dico sul serio.

Il cercatore non disse nulla, ma sembrò crollare. Era visibilmente vecchio, disfatto.

Siamo giunti alla fine. Come avrete capito, questo romanzo è ricco di sfaccettature e quindi vi dico di non sottovalutarlo. Sebbene sia un romanzo per ragazzi, credo abbia molto da insegnare. A me non resta che salutarvi e consigliarvi di acquistare questo romanzo. 

A presto, 


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