venerdì 12 aprile 2019

Recensione: Gang - Marilena Barbagallo



Titolo: Gang
Autore: Marilena Barbagallo
Genere: Dark romance
Editore: Self publishing
Serie: No Serie
Pagine: 646
Prezzo: € 2,99 (ebook)
             € 13,47 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 4 Marzo 2019


Viveva ancora nelle Favelas quando gli donarono una bambina.
"È tua", così gli era stato detto. Poi ha perso tutto.
Mikel Alves è l’erede della 28HS, la più pericolosa gang di El Salvador. All'età di sedici anni sparisce nel nulla, impara a vivere nel buio e ad amare le catene che lo tengono legato alla parete della sua grotta. Diventa un animale selvaggio, dimentica la civiltà, ma sopravvive e non si arrende. Torturato e umiliato dai suoi nemici, paga il prezzo di essere un principe, di possedere un regno e una principessa. Quando Mikel tenta di riprendere in mano la sua vita, si rende conto di essere rimasto intrappolato nel suo inferno personale. Per ricominciare, sarà costretto a portare via con sé uno dei suoi nemici peggiori: Megan Lima
L'odio di Megan ha radici profonde. Lei deve rifiutarlo, disprezzarlo, tenerlo lontano. Qualsiasi cosa, pur di non cedere al nemico. 
Due gang contrapposte che cercano di imporre la loro supremazia, una lotta continua tra ragione e istinto, passione e potere. Per Megan è immorale, per Mikel è essenziale. Un romanzo oscuro, una storia d’amore violenta, due personaggi che superano tutti i limiti.


recensione

Bentrovati/e a una nuova recensione/sclero! Vi confesso che non è affatto facile parlare di questo romanzo; trovare parole adatte è molto difficile. Sapete che per me Marilena Barbagallo è stata una rivelazione e da quando l’ho “scoperta” non mi ha mai delusa. Questo romanzo ne è un’ulteriore conferma. Ma bando alle ciance!


Mikel Alves è il legittimo erede della gang 28HS e sin da bambino la sua famiglia lo ha iniziato al futuro ruolo e compito di capo. Ma qualcosa va storto e Mikel scompare per 12 anni. Nessuno sa dov’è, cosa gli sia capitato, se sia ancora vivo. Finché un giorno ricompare dal nulla dicendo di essere stato rapito e rinchiuso in una grotta da una famiglia nemica, i Lima. Mikel non desidera altro che vendetta, riprendere in mano le redini della sua gang e prendere ciò che gli è stato promesso, Megan Lima, co-capo di Luis Lima, il suo rapitore.
Riuscirà a vendicarsi del suo nemico e a ottenere ciò che gli spetta?
E lo prometto al cielo, lo prometto a me stesso, lo metto per iscritto nella mia mente, aggiungendo al mio murale chiazze di sangue immaginarie. Un vero capo non muore mai.


Mikel Alves. Che personaggio, che uomo. La sua storia è STRAZIANTE, BRUTALE, CRUDA ma più di ogni altra cosa è REALE. Dall’età di 16 anni, ovvero da quando è stato rapito, ha passato 12 anni in una grotta al freddo, all’oscurità e subendo le continue vessazioni e torture di Luis Lima e i suoi scagnozzi. Le torture che è costretto a sopportare sono indicibili e indescrivibili, mi vengono i brividi anche solo a pensarci. Sono ferite corporali le sue ma soprattutto sono solchi profondi nel suoi spirito e nella sua anima. Abbandonato a sé stesso, non si dà per vinto e sopravvive a quello scenario di morte certa che per lui era stato previsto. L’unica luce in fondo al tunnel è una giovane ragazza che lo trova per caso; la donna dice di chiamarsi Irina e diventa il suo unico appiglio. Lo lava, gli porta del cibo e dell’acqua fresca, lo accudisce ma lui non capisce il perché di queste attenzioni. Sa che fa parte della gang dei Lima perché altrimenti non si troverebbe lì, e allora perché lo sta aiutando? Così gli ultimi mesi della sua prigionia diventano più “leggeri” sapendo che nell’arco della giornata avrà una luce a rischiarare l’oscurità che lo circonda.
Mikel è un personaggio estremamente complesso, profondo e introspettivo. Tornato alla realtà non riesce a vivere una vita “normale”. Del resto sfiderei chiunque a tornare a vivere serenamente dopo ciò che ha subìto! La sua mente è infestata da incubi ma soprattutto dal ricordo ossessivo di quella donna che lo ha salvato da atroci sofferenze. Tra loro si è creato un legame così forte quasi come se fossero destinati ad incontrarsi. Quasi come se si appartenessero l’un l’altra. Ed effettivamente è così.
Mikel Alves è l'instabilità fatta persona. E' un contrasto vivente, buio e luce, vita e morte.
Megan Lima. Donna estremamente forte, dominante, fiera e orgogliosa. La sua vita è stata segnata per sempre dalla morte dei suoi genitori e l’assassino è proprio Mikel Alves. Per tutta la sua vita è stata tormentata da quella figura che vuole, a tutti i costi, uccidere con le sue stesse mani. Perciò, quando scopre che il fratello lo ha tenuto prigioniero per anni in lei si scatena una furia cieca. Avrebbe dovuto ucciderlo, proprio come lui, senza cuore, aveva ucciso i suoi genitori anni prima.
Megan è una donna davvero fuori dal comune; è la regina dei Lima e gode del massimo rispetto. Non si fa mai sottomettere da nessuno, nemmeno da Mikel. Ed è veramente cazzuta! A differenza del fratello che è un vero e proprio idiota, lei è la leader perfetta in grado di prendere decisioni ragionate e severe. Il suo rapporto con Mikel non è affatto semplice: non può perdonare l’uomo che ha ucciso i suoi genitori né si concederà in sposa a lui. Mikel non l’avrà mai. Questo suo spirito combattivo, la tenacia mi hanno fatta innamorare di questo personaggio così istintivo ma allo stesso tempo fragile. Perché in fondo, Megan Lima indossa una corazza che solo Mikel riuscirà a far cadere.
Lei era diventata tutti i miei colori e quando ho lasciato la grotta, ogni colore rivisto, ogni tinta riscoperta, parlava di lei. Tutto era lei. 
Insieme, Mikel e Megan, sono DINAMITE pura. Ed è impossibile non innamorarsi di loro! IMPOSSIBILE!
Come sempre i romanzi della Barbagallo sono molto intensi e coinvolgenti dalla prima all’ultima pagina. Mi è piaciuta molto anche l’ambientazione, abbastanza nuova per me perché non conoscevo così approfonditamente il mondo delle gang che l’autrice descrivere in modo reale e cruento. Nessun dettaglio è lasciato al caso e niente viene risparmiato al lettore. Ed è proprio questo il bello: non c’è un limite da rispettare, non ci si frena per timore. L’autrice OSA e fa benissimo!

Detto ciò, devo avvertirvi che il romanzo contiene scene brutali, cruente e sanguinose che non sono adatte a tutti né tantomeno ai deboli di stomaco. Ma questo, per me, non è un elemento negativo, anzi, direi che è un qualcosa in più! Ve lo consiglio tantissimo perché vi stupirete, conoscerete un mondo ai più sconosciuto ma soprattutto entrerete nella testa e nell’anima di due personaggi così complessi, riflessivi e impulsivi al tempo stesso che vi faranno perdere la testa! (E Mikel in fatto di teste ne sa qualcosa!)



Al prossimo sclero,






VOTO:

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