martedì 9 ottobre 2018

Recensione: The Player - Vi Keeland




Titolo: The Player
Autore: Vi Keeland
Genere: Contemporary romance
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 263
Prezzo: 6.99€ e-book
           9.90€ cartaceo
Data di pubblicazione: 12 Giugno 2018


La prima volta che Delilah incontra il famoso quarterback Brody Easton è in uno spogliatoio maschile, al termine di una partita. È la sua prima intervista come commentatrice sportiva. Un incarico importante e conteso, per il quale sono stati presi in considerazione molti altri giornalisti uomini, ma sui quali Delilah ha avuto la meglio, dopo molta gavetta e molti sacrifici.
Figlia di un famoso giocatore di football, Delilah è praticamente cresciuta in questo mondo, una mosca bianca in un universo di testosterone, sa come muoversi e non è facile metterla in un angolo. Eppure, quando Brody Easton già alla prima domanda decide di mettersi a nudo, letteralmente, lasciando cadere l'asciugamano che lo copre, lei non sa proprio che fare. A metterla in difficoltà non è tanto la statuaria bellezza, quanto l'atteggiamento provocatorio e la sfacciataggine dell'atleta che, fin da subito, inizia infatti a flirtare con lei. Ma Delilah non esce con i giocatori. O meglio, non esce con quel tipo di giocatore: di bell'aspetto, forte, arrogante, che vive di vittorie e conquiste, dentro e fuori dal campo. E Brody Easton in questo è un vero giocatore...


recensione

Ciao ragazze! Pronte per una nuova recensione? Oggi voglio parlarvi del nuovo romanzo di Vi Keeland, arrivato in Italia grazie a Sperling e Kupfer.
Delilah è la figlia di uno dei più grandi giocatori di football di tutti i tempi. E' una di quelle ragazze cresciute sugli spalti degli stadi, ha seguito tutte le trasferte del padre e ne capisce più lei di football di chiunque altro. E' quasi scontato che una ragazza così faccia la giornalista sportiva. E nonostante quello che tutti pensano, lei il suo ruolo se lo è guadagnato. Ha lavorato il doppio degli altri per avere quella posizione e nessuno potrà portargliela via. Oppure si?

Brody Easton è famoso non solo per essere il quarterback della squadra che l'anno precedente ha vinto il SuperBowl, ma anche perché non vuole giornaliste nello spogliatoio. Infatti, quando Delilah lo intervista lui non le rende le cose facili... per niente. Il suo asciugamano (ops!) cade accidentalmente a terra lasciando tutta la sua mercanzia alla vista di tutti. 
La domanda a Delilah è sorta spontanea: "Perché ha dovuto mettermi in difficoltà in questo modo?" In realtà la risposta è parecchio scontata però non voglio spoilerarvi nulla!
Il doppio punto di vista ha fatto capire molte cose in più e anche se io non amo particolarmente le protagoniste, Delilah mi ha fatto emozionare davvero. La sua, anche se può sembrarlo, non è una storia tutta rose e fiori. Ha dapoco perso il padre, ma, prima, ha perso una delle persone più importanti della sua vita e dopo otto anni, secondo me, non è ancora riuscita a  superarla. 
Tutta una serie di appuntamenti finiti male ed il non volersi legare a qualcuno per nulla al mondo, è tutta la conseguenza di una grande perdita e della paura di soffrire.
Mia madre e io avevamo passato anni a seguire le partite, sedute in tribuna sulla linea della cinquanta iarde: amavo guardare mio padre giocare. Diamine, erano state tutte quelle partite a farmi desiderare di essere un'inviata. Non riuscivo a immaginare una vita in cui fosse previsto, in un modo o nell'altro, il football. Ma osservare Brody sul campo era diverso. Il modo in cui quell'uomo si muoveva era sexy e sicuro di sé.
Le cose però non sono andate proprio come previsto, perché Delilah è sempre stata convinta che, da grande, avrebbe guardato dalla tribuna giocare un altro uomo e quell'uomo non è Brody. E' questo per lo più che la manda in confusione. Avrebbe dovuto essere 
Drew quello che avrebbe guardato giocare, ma Drew non c'è più e lei non può e non vuole esporsi così tanto di nuovo. 
C'è da ammettere che Brody deve capire quello che vuole dalla vita perché se Drew è morto, Willow (la sua ex-ragazza) è viva e vegeta e non vuole accettare che lui, che l'ha tirata fuori dai guai per tutto questo tempo, abbia rinunciato definitivamente a loro. Anche il punto di vista di Willow è stato interessante ma, per come la vedo io, non indispensabile.
Una donna che è appena uscita da una spirale negativa di tossicodipendenza deve ancora lavorare molto su sé stessa per cercare di farsi una vita, o almeno, una vita con un uomo. Non so bene cosa si provi, come si senta e quant'altro, ma quello che so è che purtroppo ogni cosa deve avere il suo tempo. Ogni ferita va curata con calma, ogni dipendenza va curata con la giusta dose di terapia e con l'astinenza totale sia dalle sostanze che dalle persone che possono farti arrivare a quelle sostanze. Ho trovato giusto che Willow si sia trasferita in un luogo dove tutto è più tranquillo e credo anche Delilah sarebbe d'accordo con me.
Odiavo essere così lontana. Volevo essere con lui. Anche solo stargli accanto se avesse ricevuto cattive notizie, per dargli conforto. E forse, solo forse, c'era un'egoistica parte di me che voleva assicurarsi che non ci fosse nessun altro al mio posto per dargli conforto.
Il lieto fine, ragazze, non è poi così scontato e se verso la fine del romanzo avrei strozzato Delilah per le sue insicurezze, da una parte l'ho anche compresa. Non è facile tornare ad amare così prepotentemente dopo quello che le è successo.
Per quello che concerne il romanzo in sé, non l'ho trovato mai noioso o sottotono. Sappiamo tutti che Vi Keeland è un genio e riesce a scrivere delle storie molto piacevoli e profonde. Non va mai troppo sul leggero o sul pesante, si attiene alle mezze misure ed è un altro punto a suo favore. 
Per quanto mi riguarda, posso dire in tutta onestà che consiglierei questo libro ad occhi chiusi e che molto presto recupererò tutti gli altri romanzi firmati Vi Keeland.
Xoxo,






VOTO:
1/2

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