giovedì 2 febbraio 2017

Recensione: Tienimi - Maya Banks (Slow Burn Series #2)






Titolo: Tienimi
Autore: Maya Banks
Serie: Slow Burn Series #2
Editore: Harper Collins
Genere: Young Adult
Pagine: 327
Prezzo: 6.99€ (ebook)
12.67 (copertina flessibile)
Data di pubblicazione: 19 Gennaio 2017







Slow Burn Series:
#1 Proteggimi
#2 Tienimi
#3 Salvami
#4 With Every Breath
#5 Just One Touch
Abbandonata da bambina e adottata da una ricca coppia, Arial non conosce il proprio passato e non sa chi siano i suoi veri genitori. Una cosa la rende diversa da tutti quelli che conosce: sa spostare gli oggetti con la forza del pensiero, un dono che la sua famiglia ha sempre tenuto gelosamente nascosto e che l'ha costretta a vivere in un mondo dorato ma solitario. Finché qualcuno non minaccia la sua esistenza.

Beau Devereaux non ha pregiudizi nei confronti di ciò che è diverso e in qualità di capo della Devereaux Security ha già avuto a che fare con persone dotate di poteri paranormali. Così, quando un amico gli chiede di proteggere la figlia non ha difficoltà ad accettare l'incarico. Ciò a cui non è preparato è l'intensa attrazione che esercita su di lui quella bellissima cliente. In un batter d'occhio, quello che è iniziato come un lavoro si trasforma in qualcosa di molto più personale, e Beau si rende conto che per proteggere Arial sarebbe disposto a tutto. Anche a mettere a repentaglio la propria vita.

«Per lui, quella situazione era paradossale. Beau non era un tipo espansivo e non si sentiva la persona più adatta a consolare gli altri con un abbraccio. Era il più freddo e arrogante della famiglia, quello che diceva sempre la verità senza indorare la pillola, per quanto fosse dura da ingoiare. Avrebbe dovuto comportarsi così anche con Ari.»
Tienimi” è la storia di Arial, una ragazza dai poteri telecinetici che ha sempre vissuto protetta dal calore della sua famiglia, ma in completo isolamento. Questo perché suo padre, Gavin, e sua madre. Ginger, temono che possa essere rapita dalla società da cui è stata “creata”.
Ari, infatti, è stata adottata dai coniugi in seguito al suo abbandono. Con questo gesto disperato i suoi genitori biologici speravano di evitarle un futuro di dolore e sfruttamento da parte della Creative Adoption Solutions, una società in cui vengono fatte incontrare e riprodurre coppie di uomini, in modo da creare bambini dai poteri supernaturali.
La ragazza però vive all’oscuro di tutto ciò fino al giorno in cui la C.A.S non rapisce i suoi genitori e cerca di farle del male. Da quel momento in poi tutto il suo mondo cambia prospettiva e lei è costretta a rivolgersi a Beau Devereaux e alla sua società di sicurezza per ritrovare gli amati genitori.
Non sa però che così incontrerà l’uomo che le farà battere il cuore e che oltre a cercare di salvarla cercherà anche di intrufolarsi nella sua anima.
Da questo punto in poi si susseguono una serie di eventi che porteranno Ari a conoscere la verità sulla sua identità e su quella dei genitori e Beau a scoprire di più riguardo al padre, Franklin Devereaux, deceduto misteriosamente e complice della C.A.S.




Che dire, tanti degli interrogativi lasciati da “Proteggimi” vengono chiariti in questo seguito, sebbene Maya (ormai siamo amiche) stia bene attenta a non abbandonare il filone di mistero e aspettativa che anche questa volta ci lascerà con molti dubbi.
Nella recensione del primo capitolo della Slow Burn Series avevo contestato la velocità con cui si erano susseguiti gli eventi, che non dava modo al lettore di seguire i personaggi con partecipazione. Trovo che sotto questo punto di vista “Tienimi” sia migliore del suo predecessore.
La storia è ben costruita, fatta sia da antefatti che da vari punti di vista. Gli eventi si susseguono l’uno dopo l’altro con un buon ritmo, in modo da non risultare eccessivo, ma da non annoiare.

«Lei si girò con riluttanza e obbedì. Quando posò gli occhi sul proprio riflesso, con obiettività, come se stesse contemplando un'altra donna, fu sorpresa perché le parve di vedersi sul serio per la prima volta; nuda, nella sua essenza, senza i filtri che fino ad allora aveva sovrapposto alla sua immagine. Pensò di essere bella. Ma, soprattutto, Beau la faceva sentire donna, desiderabile, sensuale.»
Il personaggio che mi è piaciuto di più è, ovviamente, Ariel. All’inizio del romanzo Ariel è una donna ancora ragazzina: dipende dai genitori in tutto e per tutte e l’unico gesto che ha fatto per distaccarsi da loro è stato andar a vivere da sola, ma sempre in un condominio posseduto dal ricco padre.
Quando i genitori vengono rapiti il suo mondo crolla, non solo non ha più l’appoggio che le è sempre stato fornito, ma deve anche trovare un modo di sopravvivere da sola e nel frattempo cercare di salvare quelle che reputa le due persone più importanti della sua vita. Da l’essere “succube” e amorfa, passa a dover prendere delle decisioni il più in fretta possibile, senza potersi fidare di nessuno, se non di sé stessa.
La situazione improvvisa in cui si trova le fa scattare una molla in testa ed improvvisamente si rende conto di quanto poco sia autonoma ed indipendente e decide di cambiare, promettendo a sé stessa di riuscire a trovare i genitori. Da questo momento in poi Ariel prenderà sempre più coscienza di sé, dei suoi poteri e delle sue capacità.



All’inizio con timidezza poi sempre con più forza, cercherà di affermare le sue idee e di partecipare alla missione progettata da Beau per salvare i suoi. Alla fine sarà lei a rischiare la vita, lei a sprigionare così tanto potere da distruggere il nemico, lei a salvare la situazione. Contrariamente a quanto avessi pensato inizialmente, è lei la vera eroina del romanzo.
E qui dobbiamo dare a Maya il merito di aver abbattuto lo stereotipo della figura femminile debole e delicata. Ariel è delicata, si stanca facilmente quando usa i suoi poteri, è anche molto ingenua e tante altre cose, ma è il personaggio più FORTE di cui mi sia capitato di leggere da molto tempo. Con i suoi modi gentili, la sua dolcezza e vulnerabilità arriva a far cose di cui neanche si immagina l’entità, mettendo in ombra il suo muscoloso (e antipatico, a mio avviso) compagno.

«Eppure l'istinto le diceva con assoluta certezza che sarebbe stata in grado di neutralizzare qualsiasi minaccia avesse potuto incombere su di lei, anche se non l'avesse vista. Quanto erano letali i suoi poteri? La telecinesi richiedeva concentrazione, questo già l'aveva sperimentato. Ma deviare una pallottola sparata contro di lei era ben diverso dal guardare un oggetto e spostarlo con la forza della mente da un punto all'altro con estrema precisione. Ari sentiva l'energia che scalpitava dentro di lei, pronta per essere liberata per fare ciò a cui era destinata, cioè difendere se stessa e i suoi cari...»
Beau non mi è piaciuto. Innanzi tutto fin dal primo momento assume il ruolo del capo Alpha senza averne il diritto: va bene che sei un socio di un’agenzia di sicurezza, ma questo non ti dà il diritto di dar ordini a destra e a manca come uno sbruffone. Soprattutto se poi, per proteggerti, Ariel si prende, non uno, ma ben due proiettili al posto tuo, mentre tu giochi a fare James Bond.
Quasi subito scopre delle informazioni personali su Ariel dal padre biologico della ragazza che gli telefona per assicurarsi che lui protegga la figlia (ben fatto campione!) e decide di non condividerle con lei. Quindi lui, e anche noi, sa da pagina 20 che Ariel è stata adottata, che la C.A.S la sta cercando, che il suo padre biologico è vivo, ma per fare il macho e risolvere tutto da solo decide di tenerla all’oscuro.
Ma come ti permetti?!
Questo è l’unico appunto che faccio alla mia eroina, il fatto di non averlo fatto notare al compagno della sua vita. Inizialmente avevo sperato che gli tirasse in testa uno sgabello, perché effettivamente un pensiero coerente c’era stato ("Beau si chinò accanto a lei; non sembrava sorpreso, solo preoccupato, e nonostante fosse confusa e sotto shock, Ari se ne accorse. Le venne il sospetto che le avesse nascosto qualcosa"), ma nulla… alla fine se lo scorda.

Beau bocciato decisamente.

Per il resto ritroviamo Remie e Caleb, sempre più uniti e un nuovo personaggio, Zack, misterioso e taciturno, su cui si incentrerà il seguito “Salvami” di cui è presente il prologo alla fine del romanzo.
Non vedo l’ora di leggere il seguito e di saperne di più su questi personaggi e su Franklin Devereaux!
Ora la nota dolente… a me lo stile di Maya Bank non piace proprio. Non posso farci nulla, è troppo prosastico per i miei gusti. Soprattutto nei momenti di pausa della trama, in cui i personaggi riflettono sulle prossime mosse, trovo che appesantisca troppo la lettura e mi sono trovata una volta a saltare due o tre pagine (lo ammetto, scusate) di riflessioni profonde sul senso della vita e dell’universo, fatte in bagno davanti allo specchio, tra la doccia e il wc.

«La guardò avidamente, scrutando ogni minimo particolare del suo volto, attento al ritmo del suo respiro, mentre le lacrime gli scorrevano ormai copiose sulle guance, senza che Beau si curasse più di trattenerle. Era viva, ed era tutto ciò che contava. Si sarebbe ripresa e lui sarebbe stato al suo fianco senza abbandonarla mai, neppure per un minuto»
Consiglio questo libro? Assolutamente! Soprattutto agli amanti dell’avventura, a chi vuol leggere di una protagonista femminile forte e mai scontata e a chi ha letto il primo romanzo ed è rimasto con un punto interrogativo in testa.
Non è necessario leggere “Proteggimi” per poter leggere “Tienimi”, questo perché, sebbene i due libri siano legati, la trama è perfettamente capibile anche così e vengono comunque riassunte le informazioni essenziali per comprenderla a pieno.





VOTO:
«Ari... vuoi sposarmi?» «Mmh, dipende...».
«Da cosa?» le chiese, abbattuto.
Ari gli sventolò la mano sotto il naso. «Dall'anello, sciocco.»
«Penso di riuscire a procurarmene uno decente. Se ti prometto un bell'anello degno di te, mi sposerai? Per favore!»
«Be', se la metti in questi termini non posso certo dirti di no» scherzò Ari.
«Se l'avessi saputo prima...» borbottò Beau.


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