martedì 6 novembre 2018

Blogtour: Una ragazza come Lei — Marc Levy

blogtour


Buongiorno! Oggi è il momento di aprire un blogtour ( con annesso review party! ) per il nuovo romanzo di Marc Levy: Una ragazza come lei. Questo romanzo ci porta a New York sulla Fifth Avenue, dove vi è un ascensore davvero speciale che, se si fa attenzione, pare essere il vagone dell'Orient Express. Siete curiosi di saperne di più? Allora non vi resta che seguirmi in questa tappa con tanto di recensione! 


Titolo: Una ragazza come lei.
Autore: Marc Levy.
Genere: Contemporary Romance.
Editore: Rizzoli.
Serie: / / 
Pagine: 310 pp.
Prezzo: 9,99 € ( ebook ) — 19,00 € ( cartaceo ).
Data di pubblicazione: 6 Novembre 2018.


Su Fifth Avenue c'è un palazzo speciale, con un ascensore ancora tutto manuale e un addetto discreto e premuroso sempre pronto ad accompagnare i suoi passeggeri in un favoloso salto nel tempo. Perché salire su quell'ascensore — pareti in legno laccato, una manovella d'ottone tanto lucida da potercisi specchiare, e sul soffitto un affresco rinascimentale — equivale a un breve viaggio su un vagone dell'Orient Express. Ma l'allegro tran tran che da trentanove anni scandisce le giornate del civico 12 viene irrimediabilmente compromesso quando la minaccia dell'installazione di un ascensore moderno si fa sempre più reale. Ma Deepak, il vecchio indiano che da sempre porta su e giù i condomini, non può andare in pensione ora: ha il sogno di una vita da realizzare, e per farlo gli servono ancora un anno, cinque mesi e tre settimane di servizio. A riaccendere le sue speranze è l'arrivo del nipote, Sanji, che si ritrova a fare uno stage come apprendista di Deepak. Nessuno, al 12 di Fifth Avenue, immagina che quel ragazzo sempre in ritardo e assonnato sia a capo di un'immensa fortuna a Mumbai. Neanche Chloé, "la signorina dell'ottavo piano", a cui il destino ha tentato di cancellare, senza successo, il sorriso; quel sorriso radioso che ha stregato Sanji fin dal loro primo incontro. Tra equivoci seriali, intuizioni d'amore e sprazzi di comica umanità, riusciranno Sanji e Chloé a colmare le distanze tra loro?


Copia omaggio fornita gentilmente da Rizzoli.

recensione

Buongiorno lettori accaniti! Come state? Spero stiate bene come me! Ho passato il week end al Lucca Comics, ma non mi sono affatto scordata di voi e tra una cosa e l'altra ho letto un nuovo romanzo. Marc Levy è un autore molto amato e io non ho potuto fare a meno di leggere anche questo libro che, vi dirò!, mi è piaciuto molto. Prima di farvi la recensione però, vi parlerò di un elemento davvero importante all'interno del romanzo: l'ascensore. Che ruolo ha all'interno del romanzo? Che ne dite se inizio con una citazione per inquadrarvi meglio la situazione e magari invogliarvi a leggerlo? Vi accontento subito!


Nella mezz’ora successiva lucida la cabina dell’ascensore. Prima il legno laccato, con uno straccio morbido e l’apposita cera, poi sulla manovella d’ottone. Salire sul suo ascensore equivale a un breve viaggio in un vagone dell’Orient Express, o – se si alza la testa ad ammirare l’affresco rinascimentale che orna il soffitto – a elevarsi al cielo nel feretro di un re. 

 Ecco qui! Cosa ne pensate? Io credo che non vi sia una descrizione più appropriata. L'ascensore di questo palazzo è uno vecchio modello. Serve un Lift, qualcuno che lo ’’ diriga ’’ se così si può dire. Deepak è uno dei due custodi del vecchio ascensore, un aggeggio che per lui non ha più segreti, è in grado di riconoscere tutto ciò che accade nel movimento di discesa e salita solo ascoltando i rumori e i cigolii. Il suo ’’ regno ’’ come lo descrive Lali, sua moglie. Devo essere sincera, è stato interessante leggere di un posto così piccolo, non pensavo si potessero dire così tante cose, sono sincera. Eppure attraverso gli occhi dei personaggi si vedono così tante sfaccettature dell'ascensore che inizio io stessa a volerci entrare ( esiste davvero? Mi piacerebbe davvero entrarci nonostante io sia claustrofobica ). 


«Ora ascolta bene. Ogni rumore ha la sua importanza.»
Sanji distinse una sorta di crepitio elettrico, poi il ronzio del motore che si avviava e la cabina che si muoveva, piano, iniziando a salire.
«Senti?» disse Deepak. «È come se suonasse uno spartito, una nota diversa a ogni piano. Io le riconosco a occhi chiusi, e in questo modo capisco dove mi trovo e quand’è il momento di abbassare la leva per fermare la cabina senza strappi.» 

Pensavo, sinceramente, che questa tappa si sarebbe resa più complicata, la verità è che ho davvero molte cose da scrivere a riguardo e questo non mi aiuta affatto. Ho paura di tralasciare qualcosa. L'ascensore è un luogo di vitale importanza all'interno del libro. Un luogo di incontri, di scambi, in cui le parole possono trovare riparo e i segreti possono essere custoditi. Sembra incredibile, non è vero? Eppure è proprio così. Quel piccolo locale dove vengono caricati gli abitanti dei vari piani e vengono trasportati nelle loro case o verso l'uscita del palazzo, è un luogo magico. E si può comprendere perché viene chiamato ’’ Orient Express ’’: come il treno famoso per il giallo di Agatha Christie, lo stesso ascensore ha il potere di riunire persone che tra di loro sembrano diverse, ma che in realtà sono legate. 


È sicuramente arrivato il momento della recensione. Posso ripetervi con certezza che il romanzo mi è piaciuto moltissimo. Non è sdolcinato e questo è di certo qualcosa che va a suo favore. L'amore è qualcosa che arriva piano, si insinua tranquillamente tra le pieghe della storia e non l'appesantisce affatto. Marc Levy è davvero un grande scrittore. Dà un sapore alle storie. Il modo in cui riesce a intrattenere il lettore, a incuriosirlo e a fargli voltare pagina ha un che di magico. Ho letto altro di lui e posso dire con assoluta certezza che il suo stile è qualcosa di meraviglioso. Sono molto contenta che Rizzoli mi abbia dato la possibilità di leggere questa storia in anteprima. Anche la traduzione e l'editing sono ben fatti e ben costruiti. Ho apprezzato i disegni tra un capitolo e l'altro e le pagine di diario di Chloé che spiegano ciò che le è accaduto in passato. C'è qualcosa nelle parole usate da Marc Levy che ti fa sognare. Riesci a vedere distintamente i personaggi, come se fossero davanti a te e potessi parlarci e averli come amici. 

E così mi sembra di immergermi in una chiacchierata con Deepak quando devo prendere un ascensore, parlare con Chloé quando vedo una persona sulla sedia a rotelle, Sanji o il padre di Chloé quando vedo uomini distinti. Non riesco a levarmeli dalla testa nemmeno mettendomi d'impegno. Ognuno di loro, anche se in piccole parti, mi ha trasmesso qualcosa, mi ha insegnato qualcosa. È davvero bello poter leggere un romanzo del genere e godere delle piccole cose che esso ti dà. Mi sono affezionata a tutti e non mi è stato possibile detestare nessuno, nemmeno quando, magari, la situazione lo richiedeva. Non ho mai letto nulla che si avvicinasse anche solo lontanamente a questa storia e per me è stata una vera ventata d'aria fresca, qualcosa che vale davvero la pena di leggere.

Non voglio svelarvi di più. Tra la tappa e la mia opinione riguardo il romanzo penso di aver messo abbastanza carne sul fuoco. Vi invito, tuttavia, a comprare il romanzo e a leggerlo perché, secondo me, è una piccola perla e merita davvero una ( o più ) possibilità. Il fatto che l'abbia scritto Marc Levy non è altro se non una garanzia. Prima di salutarvi vi invito a prendere visione del calendario che ho postato qui sotto! Da oggi a Lunedì dodici abbiamo le varie tappe del blogtour ( potete trovare anche i titoli! ) e il tredici di Novembre, invece, abbiamo la tappa dei review party! Potrete vedere con i vostri occhi cosa ne pensiamo e approfondire diversi argomenti riguardanti il romanzo nelle altre quattro tappe!

A presto, 



















Nessun commento:

Posta un commento