mercoledì 7 novembre 2018

Recensione: Parigi, amore e altri disastri - Marta Savarino



Titolo: Parigi, amore e altri disastri
Autore: Marta Savarino
Genere: Contemporary Romance
Editore: Amazon Publishing
Pagine: 201 
Prezzo: €9,99
Data di pubblicazione: 30 Ottobre 2018



Nadia vive a Torino, è giovane e un po’ cinica, con molto senso dell’umorismo e un talento per i disastri sentimentali. Carina e spavalda, si aggiudica il lavoro dei suoi sogni, diventando l’assistente personale del supermanager Andrea Gilardi, scapolo d’oro e irriducibile dongiovanni.
Travolta all’istante dal fascino del giovane imprenditore, il cui irresistibile profumo la inebria oltre ogni dire, Nadia si innamora perdutamente, mentre lui imperterrito colleziona fidanzate.
Un giorno, in modo del tutto inaspettato, Andrea la invita a cena e nella notte appassionata che trascorrono insieme i romantici sogni della ragazza sembrano avverarsi. Peccato che al mattino per lui sia già tutto finito.
Furiosa e col cuore a pezzi Nadia fugge a Parigi in cerca di pace, ma un profumo, quel profumo, torna improvvisamente a sconvolgerla ancora. Tra una fuga e un batticuore la disillusione ha però un gusto amaro e l’affascinante manager sembra avere davvero poche chance di riconquistare la testarda ragazza...
Nuova edizione riveduta: questa edizione di Parigi, amore e altri disastri comprende revisioni editoriali.


Copia omaggio fornita gentilmente da Amazon Publishing

recensione

Confesso il mio peccato: non avevo mai letto nulla di Marta Savarino ed ho scoperto soltanto dopo aver letto il suo romanzo che si trattava di una nuova edizione riveduta e corretta. 

Parigi, amore ed altri disastri racconta la storia d'amore travagliata e complicata tra Nadia ed Andrea a fare da sfondo alle avventure dei due giovani amanti, una cornice quasi idilliaca,  una cosmopolita Torino ed una romantica Parigi. 
Il romanzo è frizzante ed ironico in molti punti ma sembra quasi restare per buona parte del libro in una fase di stallo emotivo. Il cliché che l'autrice propone è quello classico, abbiamo una lei, Nadia, invaghita del suo capo stronzo e bellissimo. Andrea non smentisce affatto la sua fama di playboy quando va a letto con Nadia, anzi ci viene presentato come uno stronzo patentato, privo di scrupoli e sentimento.
Non si scopa con uno di cui sei innamorata, cretina! Basta! Cervello spegniti, ti prego! Non pensare, Nadia. Goditi il momento e non pensare...
Nadia non riesce proprio ad accettare di essere stata solo una tra le tante, da tempo segretamente innamorata di Andrea, dopo quella romantica e passionale notte d'amore, decide di mollare tutto: casa, lavoro e nazione! La svolta si ha proprio a Parigi, luogo d'amore per eccellenza, che diventa la nuova casa di Nadia. Un rifugio caldo e tranquillo contro la tempesta che ha invece nel suo cuore. 
Parigi aiuta molto nella narrazione, è una scenografia perfetta per ogni tipo di romanzo ed anche in questo non fa di certo eccezione. Ideale per curare il mal d'amore o per sguazzarci dentro, come accade a Nadia, la quale non sembra minimamente intenzionata a voltar pagina. 
Insomma Parigi è la protagonista assoluta della storia! 
Andrea guardò ancora una volta l’orologio, poi tornò a volgere lo sguardo alla Tour Eiffel. “Lei non è venuta”, pensò.La giornata era calda, il cielo di un blu intenso senza una nuvola. Osservò la torre di metallo simbolo della città e aveva l’impressione di guardare una cartolina. Poteva capire perché i parigini la amassero tanto così come comprendeva perché quello fosse per Nadia il luogo più romantico della città. Parigi era piena di angoli meravigliosi ma soltanto lì ti potevi godere tutta la sua magia. Lì con la Tour Eiffel davanti agli occhi.
L'intreccio è molto semplice ed il libro si legge con piacere ed in pochissimo tempo, trovo tuttavia una mancata caratterizzazione dei personaggi principali, non emerge un forte spessore psicologico.
Sto pensando agli avvenimenti degli ultimi giorni e rifletto su come le cose possano cambiare molto in fretta nella vita. Fino a giovedì pomeriggio avevo un lavoro, un equilibrio mentale seppur precario e una vita tutto sommato normale anche se frenetica. Mentre adesso, lunedì mattina, mi ritrovo disoccupata e con il cuore e la testa in subbuglio. «Colpa dello stronzo!»
Parigi, amore ed altri disastri mi ha spiazzata lasciandomi davvero con molte incertezze, in primis non riesco a provare una forte empatia con Nadia, nonostante sia lei la parte lesa tra i due protagonisti, risulta quasi infantile in alcuni suoi comportamenti. Con lo scorrere delle pagine diventa odiosa.  
Andrea è una contraddizione perenne che però non mi dispiace affatto. La sua "stronzaggine" si sopporta bene per tutta la prima parte e poi la sua trasformazione, dal pentimento alla redenzione fino alla voglia di riscatto mi è piaciuta molto. Mentre Andrea riconosce prima a se stesso e poi al mondo intero che il suo comportamento non è stato tra i migliori e quindi scopriamo come nasce e si evolve il sentimento per Nadia, la nostra eroina sembra peggiorare con il passare del tempo. Neanche un luogo come Parigi è in grado di curare le sue ferite, ed allora lei cosa fa? Ha la capacità di fare tante scelte poco felici. La peggiore è assecondare la cotta di quel povero Pierre, ragazzo francese dolce e simpatico che si è innamorato di lei e che finisce col fare il suo cagnolino da riporto. Ah miei cari... su Pierre si potrebbe scrivere un paragrafo a parte: come è possibile che si faccia trattare in quel modo? Come? Io la trovo una cosa assurda, sarà che adoro il "maschio alfa" ma questa totale assenza di carattere e personalità proprio non l'accetto! 
Perché sono così stupida? Quest'uomo mi vuole, sento che mi amerebbe e farebbe di tutto per rendermi felice, eppure io lo guardo e lo ascolto e dentro di me non provo assolutamente niente. Possibile che il mio cuore si sia pietrificato?
Mi è piaciuta molto la scelta stilistica di raccontare il punto di vista di Nadia in prima persona e quello di Andrea in terza persona, Marta Savarino è stata molto brava a conciliare le due anime del romanzo senza sbavature o forzature. La parte finale è molto più a fuoco rispetto alle altre, forse perché Nadia ha più forza di volontà ed Andrea finalmente agisce d'impulso e cerca di riconquistare la sua donna. Insomma tutto questo dinamismo lo amo, peccato averlo trovato solo alla fine.
“Ho detto addio. Tornatene a Torino e dimenticami. Trovati qualcun’altra con cui divertirti. Non sono fatta per questi giochi, Andrea. Sono una stupida e ti amo ancora e quando si è innamorati è meglio evitare come la peste storie come queste, uomini come te.”
Un ottimo personaggio, su cui poter creare uno spin-off, è sicuramente la figura di Angelica. 
Angelica, la cugina di Nadia, è un vulcano, è passione ed irrazionalità. Perfetta nella veste di grillo parlante che cerca di spingere Nadia all'azione. Più che grillo parlante forse è un "diavoletto tentatore"! In ogni caso esilarante! 
"Angelica era il classico esempio di tanto fumo e niente arrosto, una contraddizione vivente: zoccola nell'anima, ma santa nella pratica.."
Il fil rouge del romanzo è l'ironia, a volte sottile altre volte ben palesata, resta la compagna fedele di Nadia ed accompagna il lettore in tutto il viaggio che porta naturalmente all'happy ending. Nadia veste i panni di una "contemporanea "Bridget Jones" con la sua malsana ossessione per il profumo di Andrea alla ricerca perenne del suo posto nel mondo. 
Il suo merito è quello di provare a cambiare se stessa nonostante la sua forte infatuazione. Certo puoi anche trasferirti sulla Luna se dentro di te c'è un sentimento è difficile farlo sparire ma la piccola "Bridget" se non altro non ha mollato ed alla fine ha vinto!
Il mio cuore e il mio corpo sono tutt'altro che congelati, realizzo, ma la cosa non mi sorprende.Ho sempre voluto lui.
Alla prossima lettura, 






VOTO:

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