martedì 18 giugno 2019

Review Party: Trinkets — Kristen Smith



Buongiorno di nuovo lettori accaniti! Oggi le sorprese non finiscono qui e dopo il primo review party, ecco il secondo! Si tratta di un libro che mi ha molto affascinata Trinkets di Kristen Smith edito da Sperling & Kupfer. Insomma, non ci resta che tuffarci a capofitto in questa recensione! Ci vediamo tra qualche riga! 


Titolo: Trinkets
Autore: Kristen Smith
Genere: Young Adult 
Editore: Sperling & Kupfer
Serie: / / 
Pagine: 216 pp
Prezzo: 8,99 € (ebook) — 17,90 € (cartaceo) 
Data di pubblicazione: 18 Giugno 2019


Moe ha sedici anni e i suoi incontri dei Taccheggiatori Anonimi dopo la scuola sono solitamente animati dal russare di un vecchio e dal piagnisteo della casalinga più infelice del mondo. Fino al giorno in cui a varcare la soglia di quel seminterrato a Portland sono le sue compagne di liceo, Tabitha ed Elodie. Tabitha è la ragazza più popolare della scuola e ha... semplicemente tutto. Soldi, amici, un fidanzato sexy che la adora e, a quanto pare, un'irrefrenabile e insospettabile propensione per il furto. Esattamente come Elodie, che, a dispetto della sua aria da santarellina, ha scritto «cleptomane» in fronte. Tabitha, Elodie e Moe non potrebbero essere più diverse tra loro, eppure finiranno presto con lo stringere un'improbabile amicizia. Un'amicizia che le porterà a scoprire di avere in comune più di quel che sembra, e a imparare sulla propria pelle che non sempre le persone scompaiono e gli oggetti restano


Copia omaggio fornita gentilmente da Sperling & Kupfer

recensione

Buongiorno di nuovo cari lettori accaniti! Ci sono libri che pur sembrando banali, almeno all'apparenza, in realtà di banale non hanno nulla, anzi, riservano insegnamenti e fanno sì che si possa pensare un po' di più rispetto a quanto ci aspettassimo all'inizio. Trinkets è esattamente uno di quei romanzi. Ho pensato potesse essere carino avere un parere riguardo una storia tramutata in serie tv ed è per questo che ho deciso di partecipare a questo review party: la curiosità ha avuto la meglio su di me e, per questo, eccomi qui. Il romanzo, edito da Sperling & Kupfer è arrivato in contemporanea con la serie tv (che trovate su netflix da qualche giorno!) e, prima di guardare la serie tv, ho appunto letto il romanzo. Insomma, ringrazio sicuramente la casa editrice per avermi dato la possibilità di leggere questo  libro in anteprima. 

Brady chiude lo zainoe sbatte l'armadietto,il suo tendine si rilassa, e si posiziona nel suo legittimo posto nel mondo:sulla spalla di Tabitha Foster.



Ci sono romanzi la cui recensione, il proprio parere personale, è difficile da mettere nero su bianco. Trinkets mi ha fatto questo effetto fin dalle prime pagine. Posso iniziare con il dire che la traduzione e l'editing sono sicuramente ben curate, soprattutto per via dello stile dell'autrice che, ammetto, avrebbe potuto mandare in confusione chiunque. Scrivere un romanzo dal punto di vista di tre protagoniste tanto diverse tra di loro non è una sfida da poco eppure Kristen Smith ha saputo farlo con molto talento, tanto da vedermi costretta a farle i miei più grandi complimenti perché, davvero, ha saputo differenziare le protagoniste non solo caratterialmente, ma anche nel modo in cui ella stessa ha scritto. La parte di Elodie è come fosse un insieme di poesie. Moe scrive una sorta di diario e Tabitha — beh, Tabitha è una scrittrice fatta e finita, sicuramente quella delle tre a cui mi sono trovata più vicina. Ammetto, comunque, che non è difficile entrare in connessione con i personaggi dei libri e io mi sono proprio innamorata. Sebbene i capitoli possano essere ’’corti’’ e il libro non è lunghissimo, ho trovato il tutto estremamente perfetto. Non c'erano descrizioni superflue, ma ho trovato tutto estremamente concreto e tangibile, davvero perfetto. Un'altra cosa che ho apprezzato nello stile del romanzo è sicuramente la divisione in parti con tanto di citazione. Ogni parte aveva una frase a sé, ma comunque collegata a quelle precedenti e posteriori. 

«Puoi mettere una buona parola e fare in modo che accada?» le ha chiesto. A giudicare da quanto è arrossita quel giorno, è chiaramente una delle tante ragazze della Lake Oswego High che sogna di essere la sua fidanzata. Chi non lo desidererebbe? È figo. È alto. È popolare. Che fortunata che sono. Ora ho anche la possibilità di starmene seduta qui, dietro una delle sue superfan. Nel frattempo, c'è un senzatetto inquietante che mi aspetta fuori, così quando me ne vado, può blaterarmi che sembro scandinava. Proprio quando credi di aver raschiato il fondo del barile, ecco che la situazione riesce persino a peggiorare. 

Dicevamo, dei personaggi! Da dove iniziare? Elodie, Tabitha e Moe (Maureen è il suo vero nome) sono totalmente diverse l'una dall'altra: la prima è la nuova arrivata, la seconda è la ragazza popolare della scuola e Moe è quella che tutti definirebbero una ’’dark’’. Cosa potrebbe unire queste tre ragazze, dunque, così tanto diverse l'una dall'altra? Sono tutte e tre cleptomani. Rubano perché ne traggono piacere, è un atto compulsivo e quando vengono beccate, il programma Taccheggiatori Anonimi è ciò che le farà riunire. La loro terapia, tuttavia, sarà spingersi a rubare e fare a gara a chi ruba l'oggetto più costoso. Ovviamente tra le tre nasce quella che chiunque definirebbe amicizia improbabile. Un'amicizia che viene tenuta nascosta perché, tutte e tre, hanno i loro ’’amici’’, hanno il loro posto nella scuola. Devo essere sincera nel dire che tutte e tre mi sono piaciute molto. Elodie è una ragazza nuova, quella che vuole ricominciare. La madre è morta due anni prima per via di un tumore e il padre si è sposato con una donna di ventinove anni, Jenna, salutista che le dà sui nervi. Moe vive con Zia B e suo fratello Marc che, ovviamente, è all'oscuro di ciò che ella sta facendo. Infine c'è Tabitha: la ragazza bella e popolare. Quella con il ragazzo figo. Quella che ha tutto. Una famiglia che vive nella menzogna, ad esempio, considerato che la madre perdona ogni tradimento del marito. Insomma, si potrebbe dire che tutte e tre, seppure le apparenze ingannino, hanno un bagaglio emotivo non proprio indifferente. Ciò che mi è piaciuto della loro amicizia è stato forse il fatto che sono riuscite a consigliarsi quando ne avevano bisogno. 

Marc ha detto: «Pensavo che non seguissi Scienze Sociali questo semestre», e ho risposto: «Sì, invece»; lui mi ha guardato strano, ma poi zia B ha proposto di uscire tutti quanti a cena, cosa che non facevamo da settimane, perciò tutto è bene quel che finisce bene, come piace dichiarare alla signorina Hoberman.

Il ritmo del romanzo fa sì che si legga davvero in maniera veloce. La Smith è stata molto brava nel rendere le divergenze sociali e il modo in cui avvengono certe dinamiche e tutto questo mi ha resa davvero molto entusiasta del romanzo che ho letto che, dunque, sono più che contenta di consigliare! Vorrei sapere cosa ne pensate, se avete visto la serie tv o se pensate di leggere il romanzo. Insomma, anche con questa recensione ho terminato! 

Alla prossima, 






«Le persone scompaiono, ma gli oggetti restano.»

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