giovedì 11 giugno 2020

Review Party: La città di Ottone - S. A. Chakraborty



Buongiorno lettori accaniti! Con immenso piacere vi presento la recensione di La città di Ottone primo capitolo di una nuova trilogia fantasy di stampo storico che, sono certa!, saprà conquistarvi fin dalle prime pagine. Seguite Nahri con le sue avventure alla scoperta della magia dell'antichità!




Titolo: La città di Ottone
Autore: S. A. Chakraborty
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori - Oscar Fantastici
Serie: Daevabad #1
Pagine: 528 pp
Prezzo: 22 € cartaceo - 9,99 € ebook
Data di pubblicazione: 3 Giugno ( ebook ) - 16 Giugno ( cartaceo )


EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

recensione

Buongiorno lettori accaniti! <3
Siamo già a giovedì, i giorni passano in fretta, voi non trovate? Beh, bando alle ciance! Oggi vi presento una #nuovarecensione! Ebbene sì, una recensione fresca fresca di un titolo appena uscito per Mondadori, per la collana fantasy di Oscar Vault. Detto questo eccomi a parlarvi de La città di Ottone il primo romanzo della trilogia Deavabad ambientato in Egitto, nel XIII secolo. Qui, tra la magia, faranno capolino, di tanto in tanto, figure storiche come quelle di Napoleone poiché l'Egitto è stato territorio di conflitti tra Francia e l'Impero Ottomano. Nahri, la protagonista, si troverà a dover affrontare una realtà ben diversa da quella che ha sempre conosciuto, soprattutto dopo aver evocato per sbaglio Dara, un jinn guerriero che, fin dall'inizio, non sarà facile da inquadrare. 
Ali non riusciva a smettere di fissarle. Non aveva mai visto un'adulta daeva senza veli, tanto meno qualcuna di affascinante come quelle tre. I daeva erano la più conservatrice tra le tribù e le loro donne si velavano sempre quando uscivano di casa; molte, soprattutto se di famiglia nobile, rifiutavano di parlare con uomini estranei. 
L'Egitto è una terra che mi ha sempre affascinata. Ho sempre amato studiare la sua storia, il suo percorso, fin dai tempi antichi, dagli albori, ai tempi più moderni... Per arrivare a oggi. Sebbene sia una terra particolare e protagonista di rivolte e guerre fin da tempi immemori, la sua cultura partendo dai faraoni e arrivando sempre più vicini a noi, è sempre stata motivo di interesse per la sottoscritta. Quando, perciò, ho visto "Egitto XIII secolo" tra le prime parole della trama, non ho potuto fare a meno di voler leggere questo romanzo, soprattutto perché oltre ad avere l'Egitto come sfondo, ha anche un altro grande mio amore: la magia. Penso di aver addirittura sentito le canzoni di Aladdin (anche se le ambientazioni sono abbastanza differenti) e le campane suonare. Insomma, posso dire che si è trattato di amore a prima vista! Ma, vogliamo parlarne? Con queste premesse chi non si sarebbe lanciato su questo romanzo? Ecco, io l'ho fatto. E poi, non so se avete visto la copertina, ma mi è piaciuta fin da primo istante anche quella, perciò... sì, ho deciso di leggere questo romanzo a scatola chiusa, senza guardare i pareri di blog internazionali. Ho fatto bene? Beh, lo scoprirete leggendo la mia recensione... Okay, sì. Ho fatto bene, ma questo rimanga tra noi, lettori! <3 


Chi è Nahri. Nahri è una giovane senza famiglia che, per lavorare, guarisce i malati e... di tanto in tanto, li truffa. Nahri guarisce da sola, parla più lingue senza averle studiate e... percepisce cose che gli umani normali non sarebbero in grado di percepire. Insomma, se questo non bastasse, mettete questa ragazza in mezzo a una guerra tra francesi e ottomani, dove la magia è decisamente qualcosa di vietato e otterrete qualcosa di esplosivo. Nascosta dietro a un velo, con i suoi occhi scuri che scrutano tutti e i lineamenti che pare siano fonte di mille domande, ecco come viene rappresentata la nostra protagonista. Inconsapevole di non essere del tutto umana, quando per sbaglio evoca Dara, il daeva, e con lui arrivano molti ifrit (demoni che la vogliono morta), la sua vita cambierà irrimediabilmente. Ho trovato Nahri tenace e forte. Sicuramente un personaggio che ho molto apprezzato e che, pagina dopo pagina, ho avuto piacere di leggere. Interessante il modo in cui viene a conoscenza di tutto ciò che pareva essere solo una leggenda e che, invece, si dimostra la realtà. 

Ma! Non abbiamo solo il punto di vista di Nahri in questa storia. Piuttosto, abbiamo anche quello di Ali. Chi è Ali? Ali non è niente di meno che il principe di Daevabad. Ebbene sì, signori e signore! Ali non solo è un principe, ma è anche... Beh, lo trovo un elemento singolare all'interno del romanzo. Almeno fino a un terzo del libro, forse anche metà, sembra un coniglietto spaventato.  Credo sia una buona persona, diciamo così, ma per analizzarlo meglio, occorre andare avanti nella lettura. Diciamo che è più complicato inquadrarlo! Forse per via anche della sua famiglia.

Un altro personaggio che trovo molto importante è Dara. Un Daeva, un Jinn. Lui è un essere particolare. Fin dall'inizio ho trovato fosse un personaggio controverso soprattutto perché, all'inizio, l'ho trovato molto scontroso e a tratti (più che a tratti!) maschilista. Il suo modo di fare così terribilmente irritante, all'inizio me lo ha fatto davvero detestare. Schiavo. Mostro. Sono tanti i nomi con cui viene definito all'interno del romanzo. Nonostante tutto, ammetto di essermi presa un'enorme cotta per lui. Certo, la sua virilità è... Beh, diciamo che sembra una sorta di uomo alpha per certe cose che dice e fa, ma alla fine non ho potuto affatto odiarlo (e come avrei potuto!!).
Dara mise giù delicatamente Nahri, che posò i piedi in una soffice macchia di muschio e respirò a fondo l’aria fresca e pulita prima di girarsi di scatto verso di lui.
Lo stile di Chakraborty è meraviglioso. Più di una volta mi sono sentita nel mondo delle Mille e una notte, ma non solo! Ammetto che è facile immergersi nella magia del romanzo, grazie alle parole dello scrittore. Giuro solennemente di aver provato a odiare qualche personaggio, ma è impossibile! Sono descritti così bene da farmi venire i brividi. Tutto ciò che ho letto mi è piaciuto molto e vorrei fare una menzione speciale al PERI DEL MIO CUORE. L'ho amato. L'uomouccello, come lo chiama Nahri. Mi è piaciuto tanto, lo ammetto! Una cosa è certa, io vorrei consigliarvi di leggere il libro in compagnia? Perché? Uh Red Kedi e Sogno tra le pagine lo sanno bene. Ho letteralmente dato di matto verso la fine del libro. Ovviamente non mancano i colpi di scena, ma va?, io tutta tranquilla, tra la disperazione e il "no beh, dai andrà meglio" e poi vabbè succede quel che succede... RAGAZZI VI PREGO NON LEGGETE DA SOLI QUESTO LIBRO LO DICO PER VOI.
Era il sorriso che aveva fatto al pascià, il sorriso che nel corso degli anni aveva rivolto a centinaia di uomini arroganti subito prima di sottrarre loro tutto quello che avevano in tasca. Nahri sorrideva sempre alle sue prede.
Vi dico solo che i miei commenti finali sono stati qualcosa tipo "Oh mio dio", "Ma non è possibile", "No, dai, dimmi che non è vero"... Sono rimasta sconvolta. Decisamente sotto shock per alcune informazioni che non vi dirò e che dovrete scoprire leggendo il romanzo. Io l'ho amato e non vedo l'ora di leggere i seguiti! Se anche voi lo state leggendo o lo avete letto... BEH FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE! Ora cerco di calmarmi! 

A presto, 


VOTO:

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