giovedì 20 dicembre 2018

Recensione: Scritto sulla neve - Jenny Anastan


Titolo: Scritto sulla neve
Autore: Jenny Anastan
Genere: New Adult
Editore: Amazon Publishing
Serie: No serie
Pagine: 216
Prezzo: 3.99 (e-book)
              9.99 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 4 Dicembre 2018


Possono le parole di un testamento far diventare realtà ciò che era scritto sulla neve?

Elisa è figlia di un importante notaio di Trento ma la vita che il padre ha pensato per lei non è quella che vuole vivere. Quella l’aveva trovata ad Andalo, nella magia dei paesaggi innevati delle Dolomiti, dove aveva incontrato Matteo e l’amore vero. Ma proprio quando sta per sposarsi, la sua famiglia la fa rientrare a casa facendo leva sui suoi sensi di colpa. Così da tre anni vive in gabbia: ha perso le adorate montagne, ma soprattutto l’amore del suo ragazzo e l’amicizia di una donna speciale, Anna, la zia di Matteo.

Un giorno, però, nello studio di un notaio deve confrontarsi con due novità sconvolgenti: Anna non c’è più, portata via da un tumore, e le ha lasciato in eredità il negozio e la sua casa ad Andalo. Elisa capisce che deve seguire la volontà della zia di Matteo anche se questo significa andare contro tutto e tutti. La scelta di Anna le darà la forza di lottare per una seconda possibilità, di fronteggiare momenti bui e scoperte sconvolgenti per fare in modo che la sua vita segua la strada che era scritta indelebilmente sulla neve



Copia omaggio fornita gentilmente da Amazon Publishing

recensione

Ciao ragazze! 
Dopo tantissimo tempo sono tornata con una nuova recensione! Oggi voglio parlarvi del nuovissimo romanzo di Jenny Anastan. Scritto sulla neve è una storia di seconde possibilità, di amori mai perduti anche se rinnegati e di verità che non potrebbero sembrare più assurde. 
Ma, procediamo con ordine. 
Elisa è la figlia di un notaio di Trento ed ha assecondato i suoi genitori solo dopo che il padre si è salvato per un soffio da un attacco di cuore.
Chiude tutti i rapporti con la casa che ama e con l'uomo che ama, Matteo. 
La sua vita però, non potrebbe essere più noiosa di così. Un compagno noioso, una vita noiosa che sarà destinata a rimanere tale, a meno che qualcosa non la sconvolga fino a farle mettere in discussione tutto. 
Matteo, invece, è uno di quei personaggi zucconi ma adorabili. Nato e cresciuto ad Andalo, il suo amore per Elisa era così immenso che la separazione è stata sia dolorsa che rancorosa. Perché lo ha lasciato con un bigliettino e senza spiegazioni? Perché ha pensato che sarebbe stato meglio avere una vita di festa e piena di abiti firmati invece che lui? Perché è una stronza snob?
Non mi aveva perdonata, era così ovvio: lo avevo abbandonato per qualcuno che non era adatto a me. Secondo lui Matteo non era l'uomo giusto solo perché non avrebbe potuto darmi la vita che meritavo, perché non era 'uno di noi'. Ma la cosa che mio padre non aveva mai capito era che quello che lui aveva in mente per me non era altro che una gabbia, dorata certo, ma pur sempre composta da sbarre.
Nessuno in realtà si era chiesto se Elisa fosse davvero felice, se quella fosse la vita che voleva e se, nel profondo, non si fosse pentita ogni giorno della scelta che aveva fatto. No, lo scopo di ognuno di loro era metterle un'etichetta, giudicarla e dirle che non era giusta per nessun luogo. L'unica persona che ha creduto in lei fino all'ultimo era stata Anna, la zia di Matteo che se l'era presa a cuore da appena cinque minuti di conoscenza. E'
stata Anna a riportarla ad Andalo, lasciando scritto nel testamento che la casa e l'attività erano le sue. La sua morte l'ha riportata a casa, quella dove Elisa era stata sempre felice.
Matteo, dal canto suo, non poteva essere che arrabbiatissimo per la scelta di sua zia, non la capiva, non fino in fondo. Perché riportare su quei monti una ragazzina snob e viziata? Perché infliggergli quel duro colpo?
La vita raramente è giusta, l'unica cosa certa del nostro futuro è l'imprevedibilità.
Il riavvicinamento di Elisa e Matteo sarà tutt'altro che facile, ma inevitabile. Più sono a contatto meno possono fare a meno di cercarsi. Tutte le volte che provano ad odiarsi finiscono con l'amarsi ancora di più. Possibile? Lo sappiamo tutte che può essere possibile. Dopo quattro anni sono ancora lì, ancora si cercano con lo sguardo, ancora si amano come il primo giorno e non sono pronti a lasciarsi andare. Forse, non lo saranno mai davvero.
Ragazze, che altro dire? Jenny Anastan ha fatto di nuovo centro, ma questo non era necessario dirlo. Si capisce in ogni parola che ho scritto, in ogni cosa che ho detto e soprattutto lo si vede in ogni parola del romanzo. In
ogni sguardo di Elisa e Matteo brilla l'amore, anche se hanno cercato di negarlo con tutte le loro forze. E' ovvio che anche in questo romanzo ho preferito la protagonista al protagonista ma questa è una sua caratteristica e non ho la minima idea di come sia possibile. Ci ha abituato a donne con i attributi, c'è poco da fare.
Vi voglio lasciare con una frase secondo me molto profonda e molto azzeccata sotto più punti di vista. 
Noi non siamo la strada che scegliamo di percorrere, quella serve a forgiare il nostro carattere; ogni ostacolo, buca, interruzione, ci aiuta a crescere. Ma solo noi possiamo dire chi siamo, e mostrare a tutti che non importa quanti bivi sbaglieremo o quante volte cadremo. noi arriveremo alla meta. Acciaccati, con i lividi ed esausti... ma arriveremo dove ci siamo prefissati di arrivare. Perché non c'è nulla di peggio che perdersi e non trovare più la direzione; vagare per tutta la vita senza sapere dvoe si è davvero... è la peggiore delle torture.

Baci,






VOTO:

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