mercoledì 3 giugno 2020

Recensione: L'amazzone e il vichingo - Deborah Begali

Recensione L'amazzone e il vichingo


L'amazzone e il vichingo di [Deborah Begali]


Titolo: L'amazzone e il vichingo
Autore: Deborah Begali
Genere: Paranormal Romance
Editore: Self Publishing
Pagine: 288
Prezzo: 2.99€ eBook
          11.21€ cartaceo
Data di pubblicazione: 1 Maggio 2020


"Morrigan capì cosa sarebbe accaduto solo quando il vichingo si avvicinò a lei, le prese la spalla, le strappò via la manica e le racchiuse il bicipite dentro un grosso anello dorato. Lei si dimenò, tentò di opporsi, ma erano in due a tenerla ferma e ben presto il suo aguzzino palesò le proprie intenzioni mostrandole un grosso arnese di ferro arroventato che sarebbe servito per fondere la chiusura del bracciale. In questo modo ella sarebbe divenuta ufficialmente loro prigioniera. Il vichingo schiacciò il grosso forcipe di ferro nella direzione della pelle della spalla, il metallo dell'anello divenne molle, i bordi si fusero e Morrigan iniziò poco dopo ad avvertire l'ustione. Urlò chiamando ancora una volta a gran voce la sorella maggiore."

Vichinghi e amazzoni, gli uni contro le altre per accaparrarsi la Valle mentre la Nebbia incombe Oltreconfine. Cristen, re dei vichinghi, e Morrigan, sorella maggiore delle amazzoni, si sfidano per accaparrarsi il destino del mondo in una terra dominata dal maschilismo. Le persecuzioni messe in atto dagli uomini decimano la popolazione femminile e la specie ormai è a rischio: l'amore tra uomo e donna è solo retaggio di un passato antico. Possono due nemici giurati sovvertire l'ordine delle cose? Potrebbero Morrigan e Cristen amarsi nonostante la guerra e le persecuzioni? E se, tra loro, le consuetudini dei popoli non sortissero alcun effetto?

Questo volume, nonostante possa essere letto come fosse un'opera autoconclusiva, avrà un seguito.


Copia omaggio fornita gentilmente dall'autrice Deborah Begali

recensione

Buongiorno Lettori,
oggi vi parlerò di una delle scrittrici esordienti più promettenti degli ultimi anni, Deborah Begali; dopo i primi romanzi d'amore, ambientati nell'800, con questa nuova uscita si distacca completamente dal sentiero battuto in precendenza. Non solo torna nella veste inedita di scrittrice autopubblicata, ma cambia completamente genere, sorprendendoci e avventurandosi in un territorio fino ad ora inesplorato per lei, quello del paranormal romance.

"L'amazzone e il vichingo" è scorrevole e veloce. Lo stile con cui è scritto, molto diverso da quello adottato nei precedenti romanzi, mi ha inizialmente lasciata spiazzata per poi conquistarmi definitivamente dopo il secondo capitolo. Le scene si susseguono rapide ed intense, in un capovolgersi continuo di situazioni e sensazioni che mi hanno catturata in un vortice di parole da cui ho fatto fatica ad uscire.
In un periodo così impegnato per me è stata dura (e sono molto sincera su questo), riuscire a leggere solo poche pagine al giorno. Ogni volta che prendevo in mano questo romanzo era sempre più difficile staccarmi dalle sue pagine perchè avrei voluto sapere il prima possibile come sarebbe continuata la storia di Morrigan e Cristen . Avevo fame di lettura e dopo un calo iniziale dovuto alla quarantena è stata una bella sorpresa ritrovarsi così appassionata ad un romanzo.

"Sei turbato, Cristen dei vichinghi" disse e ridacchiò ancora una volta. "Forse perchè sai che non siamo nati per distruggere il mondo bensì per renderlo migliore" coninuò.
All'interno de "L'amazzone e il vichingo" avventura e amore si bilanciano alla perfezione. La Begali riesce a condurre in maniera egregia il gioco complesso di equilibri tra la storia d'amore di Morrigan e Cristen e quella del mondo esterno, la battaglia feroce per il predominio. Destinati a combattersi fino allo sfinimento i due protagonisti sono nati per essere nemici giurati, eppure qualcosa non funziona come dovrebbe.
In un susseguirsi di scontri che si rivelano incontri e di allontanamenti che poi li fanno ricongiungere i due si combattono senza sosta dando vita ad una specie di effetto elastico che li avvicina sempre di più. Insomma, c'è da restare con il fiato sospeso.

Il grande amore di questo romanzo per me è Cristen. Dall'apparenza coriacea e instancabile, ha un animo buono e a volte è persino ingeuo nella sua visione del mondo. Fino all'incontro con Morrigan nulla lo aveva spinto a chiedersi realmente il perchè delle sue battaglie, ha sempre visto le cose come gli erano state insegnate e fra i due è quello che uscirà più dal seminato per trovare un compromesso con lei che invece è inflessibile nella sua etica. Mi fa molta tenerezza e spero in un furuto più roseo per lui che è stato fregato un po' troppe volte nel corso di questo romanzo.
Cristen continuò a parlare "Se è vero che non potresti mai stare con chi, ai tuoi occhi, segnala fine del tuo genere, ebbene, io rifiuto il mondo e mi calo la corona dal capo. Non ci sono più impedimenti"
Non posso che ritenermi felice di questa svolta creativa. Vi consiglio "L'amazzone e il vichingo" ad occhi chiusi, se siete amanti del genere, ma anche se non lo siete: potrebbe essere il romanzo giusto per appassionarvi.
Inoltre trovo che la copertina sia bellissima, persino meglio di quella di Georgiana (ok, l'ho detto... non ammazzatemi), molto elegante e distinta, originale al punto giusto.
Ci vediamo alla prossima recensione,






VOTO:

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