venerdì 31 gennaio 2020

Recensione: La ricamatrice di Winchester - Tracy Chevalier



Titolo: La ricamatrice di Winchester
Autore: Tracy Chevalier
Genere: Narrativa storica
Editore: Neri Pozza 
Pagine: 287
Prezzo: epub € 9,99
             cartaceo € 15,30
Data di pubblicazione: 16 Gennaio 2020


Winchester, 1932. A trentotto anni Violet Speedwell sembra ormai inesorabilmente destinata a un’esistenza da zitella. La Grande Guerra ha preteso il suo tributo: il suo fidanzato, Laurence, è caduto a Passchendaele insieme a migliaia di altri soldati, e ora le «donne in eccedenza» come lei, donne rimaste nubili e con scarse probabilità di convolare a nozze, sono ritenute una minaccia, se non una vera e propria tragedia per una società basata sul matrimonio. Dopo essersi lasciata alle spalle la casa di famiglia di Southampton, e le lamentele della sua soffocante madre, ferma all’idea che dovere di una figlia non sposata sia quello di servire e riverire i genitori, Violet è più che mai intenzionata a vivere contando sulle proprie forze. A Winchester riesce in breve tempo a trovare lavoro come dattilografa per una compagnia di assicurazione, e ad aver accesso a un’istituzione rinomata in città: l’associazione delle ricamatrici della cattedrale. Fondata dalla signorina Louisa Pesel e diretta con pugno di ferro dall’implacabile signora Biggins, l’associazione, ispirata a una gilda medievale, si richiama a un’antica tradizione: il ricamo di cuscini per i fedeli, vere e proprie opere d’arte destinate a durare nei secoli. Sebbene la Grande Guerra abbia mostrato a Violet come ogni cosa sia effimera, l’idea di creare con le proprie mani qualcosa che sopravviva allo scorrere del tempo rappresenta, per lei, una tentazione irresistibile. Mentre impara la difficile arte del ricamo, Violet stringe amicizia con l’esuberante Gilda, i capelli tagliati alla maschietta, la parlantina svelta e un segreto ben celato dietro i modi affabili, e fa la conoscenza di Arthur, il campanaro dagli occhi azzurri e luminosi come schegge di vetro. Due incontri capaci di risvegliare in lei la consapevolezza che ogni destino può essere sovvertito se si ha il coraggio di sfidare i pregiudizi del tempo. Due incontri che insegnano anche che basta a volte un solo filo per cambiare l’intera trama di una vita.



recensione

Buongiorno Lettori e ben tornati sul blog!
Oggi voglio parlarvi di un romanzo di recentissima uscita (strano per i miei standard) che è stato capace di appassionarmi ed intrappolarmi all'interno delle sue pagine. Una storia d'indipendenza e carattere che insegna a ribellarsi anche attraverso le piccole scelte ed azioni quotidiane.
"E le ricamatrici? I vostri bei cuscini?"
"Certo, mi sono d'aiuto, e sono grata alle ricamatrici perché mi hanno offerto la possibilità di lasciare una traccia di me, piccola ma destinata a durare nel tempo. E sono contenta di creare oggetti che rendono la vita più comoda agli altri. Ma è questo che ci si aspetta da noi donne, no? Dobbiamo dare, dare, e aiutare gli altri, qualunque sia il nostro stato d'animo. E' stancante ed ingrato, a volte."
La protagonista del romanzo è Violet Speedwell, una donna nubile e  trentottenne la cui vita è stata segnata inesorabilmente dalla Grande Guerra, che le ha portato via prima il fratello maggiore, George, e poi il fidanzato, Laurence.
Violet si ritrova sola e non più propriamente in età da marito a vivere con una madre opprimente e la costante pressione del giudizio esterno, che la vorrebbe ormai maritata e con figli al seguito. Questi fattori, più la voglia di riscatto e di indipendenza che ancora non sa di possedere, la spingono a prendere una scelta singolare e decisamente d'avanguardia per quei tempi: trasferirsi da sola in una nuova città e mantenersi lavorando.
Winchester sembra il posto perfetto per lei, un posto in cui nessuno la conosce e in cui può permettersi di ricominciare da zero.

Per Violet non è difficile trovare un lavoro come dattilografa, quello che le risulta
più complicato, invece, è mantenersi con un solo stipendio. Così la donna è costretta, per la prima volta nella sua vita, a fare i conti con le ristrettezze economiche, la solitudine e l'idea di essere quasi invisibile.
Proprio per questo quando entra in contatto con le ricamatrici di Winchester, una sorta di setta guidata da Luisa Pasel, rimane affascinata dall'idea di lasciare un segno, un contributo destinato a durare nei secoli, attraverso il ricamo di cuscini da preghiera destinati ai fedeli della cattedrale. 
L'effetto farfalla insegna che anche una piccola scelta, una piccola azione come il battito d’ali di una farfalla, può provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Così, da quel momento, la vita di Violet inizierà a cambiare sempre di più e a prendere svolte inaspettate giorno dopo giorno, punto dopo punto.
Doveva esserci un motivo se Mabel Way aveva deciso di partecipare alla cerimonia. Forse aveva anche lei un segreto da nascondere, un marito che l'aveva abbandonata, un figlio non voluto, un amore infelice, chissà se un giorno glielo avrebbe confidato? Continuare a vivere, senza lasciare che le disgrazie facessero di te una persona rancorosa e intransigente, era questa, in fondo, la vera prova da superare.
Donne in eccedenza, così furono definite dal Times circa 2 milioni di donne inglesi alla fine della Prima Guerra Mondiale, in cui persero la vita quasi 1 milione di uomini inglesi (approssimativamente il 2% della popolazione britannica, per intenderci).
Donne costrette a scavarsi un posto in una società basata principalmente sul matrimonio e a trovare nuovi spazi di lavoro e intrattenimento. Donne costrette ad emanciparsi.
Violet è una di queste, una donna rivoluzionaria, una pioniera dei moti femminili che animeranno lo scenario internazionale della seconda metà del 900. Non amare il suo personaggio è impossibile. 
Una persona coraggiosa e ribelle, che riesce piano piano far emergere le sue idee, nonostante le insicurezze e il costante senso di giudizio percepito perfino da parte dei suoi familiari più stretti. Una donna che viaggerà a piedi da sola, sosterrà una relazione omosessuale tra due donne, rivendicherà la sua sessualità con i suoi uomini dello sherry, ricamerà bordi pieni di svastiche (tetraskelion) per reclamarne il significato dal movimento nazista.

Un personaggio anacronistico e rivoluzionario, narrato dall'abile penna di Tracy Chevalier, un'autrice già conosciuta per il romanzo La ragazza con l'orecchino di perla, diventato poi film.
Questo secondo libro non ha nulla da invidiare al primo, a mio parere. La storia avvincente, l'alternanza di descrizioni e narrazioni, la crescita esponenziale del personaggio principale, fanno sì che il romanzo risulti appassionante e pieno di significati nascosti. Le similitudini tra le due protagoniste, poi, sono molteplici e trasmettono chiaro il messaggio di indipendenza e emancipazione che l'autrice vuole lasciare.
La ricamatrice di Winchester è uno di quei libri che raccontano una storia semplice, ma trasmettono un pensiero importante. Uno di quei libri che finiscono troppo presto e sono letti da troppe poche persone. Sicuramente uno di quei libri che rileggerei ancora per la prima volta se ne avessi l'occasione.
"E' questo il guaio quando si assumono le donne, prima o poi se ne vanno perchè trovano marito o devono assistere i genitri. A volte mi domando perchè mai quelle del vostro sesso si cerchino un lavoro."
Per non essere schiave della famiglia, avrebbe voluto rispondere Violet se non avesse avuto paura di perdere il posto.

Spero che le mie parole vi abbiano ispirato ad aprire una porta a questo libro e che, se lo facciate, riesca a lasciare anche a voi lo stesso messaggio di coraggio che ha lasciato a me.
Alla prossima recensione,






VOTO:

2 commenti:

  1. Ho letto tutti i romanzi della scrittrice Chevalier;quest'ultimo l'ho letto in pochi giorni e mi ha catturata fin dalle prime pagine.Forse perchè,essendo creativa e amando il ricamo,mi sono immmedesimata nella protagonista Violet.

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    1. Ciao! Io ho letto solo La ragazza con l'orecchino di perla, ma sicuramente gli altri libri finiranno nella mia lista da leggere!
      Sono contenta che questo romanzo ti sia piaciuto. Un abbraccio

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