venerdì 25 ottobre 2019

Recensione: I want you - Penelope Ward & Vi Keeland



Titolo: I want you
Autore: Penelope Ward, Vi Keeland
Genere: Contemporary romance
Editore: Newton Compton
Serie: Cocky Bastard #5
Pagine: 288
Prezzo: 0.99 (e-book), 9.90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 27 Settembre 2019


Cara Bridget,
ho deciso di scriverti perché non so come altro farti arrivare il mio messaggio. E così, eccomi qua. Non siamo fatti per stare insieme. Tu sei una mamma responsabile, con la testa sulle spalle. Io sono uno specializzando di passaggio, vivo nella tua dépendance e tornerò a casa in Inghilterra appena il tirocinio sarà terminato. Eppure... Per qualche dannato motivo, non riesco a smettere di pensarti. Ti desidero. E credo che anche per te sia lo stesso. Me lo dicono i tuoi occhi ogni volta che una delle mie battutine fastidiose ti coglie impreparata. La mia attrazione per te non è un gioco. Questa lettera è un promemoria per ricordarti che siamo adulti, che il sesso è una pratica salutare e, soprattutto, che puoi trovarmi a pochi passi dalla tua cucina. Inoltre, vorrei farti sapere che la mia porta sarà socchiusa, qualora decidessi di venire a trovarmi nel cuore della notte. Chissà, prima o poi.
Da parte mia, niente domande.
Pensaci.
Simon
Serie Cocky Bastard:
1) Bastardo fino in fondo (recensione)
2) Un perfetto bastardo (recensione)
3) Il mio bastardo preferito (recensione)
4) Mistery Moneybag (inedito)
5) I want you

recensione

Ciao ragazze! Oggi vi voglio parlare del nuovo libro uscito per Newton Compton del mitico duo Ward-Keeland. Come potete vedere dalla sinossi è uno di quei libri che ci potrebbero tenere incollate alle pagine fino alla fine senza rendercene conto. Ma sarà davvero così? Il magico duo avrà colpito ancora?
Io partirei per gradi!
Bridget è un'infermiera vedova con un bambino da crescere. Il marito, morto in un incidente d'auto, la lasciata con il piccolo e un mutuo non proprio basso da pagare. 
Simon è uno specializzando in medicina, inglese di origini, si porta dietro un bagaglio emozionale che personalmente non invidio. Rifugge tutto ciò che alla quale può affezionarsi per paura di romperlo o di ucciderlo. Disfunzionale è dir poco, in sostanza.
Il loro primo incontro ha dell'assurdo, quel tipo di assurdità che solo le autrici di cui stiamo parlando potrebbero renderlo sensato e non strambo.
Dio, il mio corpo era un blocco di ghiaccio da due anni, neanche una punta di eccitazione quando avevo provato a rianimarlo da me, e decise di tornare in vita proprio in quel momento. Ero lì sdraiata a parlare della punta di un lungo gambo conficcata dentro di me con un uomo che avrebbe potuto essere un modello piuttosto che un dottore. Tempismo perfetto, Bridget. All’improvviso ero felice che, in quella posizione, non potesse scorgere il rossore del mio viso.
In sostanza a Bridget è rimasto infilzato un ago nel sedere mentre cercava di insegnare a suo figlio a pescare. Non voglio entrare in merito a come un ago possa finire in un sedere quindi faremo finta di nulla e andremo avanti. 

Dopo circa due mesi Bridget trova un affittuario, un ragazzo che andrà a vivere nella sua mansarda in modo tale da potersi alleggerire le spese che iniziano ad essere pesanti da sostenere per una mamma single con un solo lavoro.
Solo tempo dopo si renderanno conto di chi sono e si ritroveranno anche come colleghi di ospedale dato che Simon finirà la sua specializzazione al Memorial. 
Se ti dicessi di chiudere gli occhi e di immaginarti in un posto qualsiasi, dove ti vedresti adesso?
Tutto questo porterà ad una storia che doveva essere solo fisica, ma sappiamo tutti che quando ci vanno di mezzo i sentimenti le cose si fanno un tantino diverse. Ho apprezzato quanto le autrici abbiano cercato di cambiare gli schemi, di non farci leggere solamente la storia con "conoscenza-frequentazione-separazione-happyending" perché comunque di questo tipo ne è pieno il mondo. Ciò che ho apprezzato un po' meno è stato la noiosità di certi passaggi, la scrittura a tratti pesante che mi ha si tenuto incollato alle pagine ma non sempre con voglia. Indubbiamente c'è una parte divertente e una romantica, ma il duo Ward-Keeland ci ha abituate a questo, quindi è come tornare in un posto felice dove sai che troverai sia delle grasse risate che dello smielato romanticismo che non fa mai male. 
«Ho cercato di vivere una vita che ti rendesse fiero di me, di prendermi cura delle persone, di salvarle. Non ho potuto salvare te, ma posso curare altre persone in tua memoria. È la cosa migliore che mi è venuta in mente».
Le mie conclusioni ragazze è che sì, vi consiglio di leggere il libro ma vi voglio anche avvertire il livello non è quello a cui siamo abituate. Come dicevo, in alcuni punti l'ho trovato un po' sottotono e non ho potuto farci proprio nulla. 
Baci,






VOTO:
1/2

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