sabato 27 giugno 2020

Review Party: L'enigma della camera 622 - Joel Dicker



Buongiorno lettori accaniti!
Buon sabato a tutti! Oggi per voi abbiamo la recensione dell'ultimo romanzo di Joel Dicker, l'enigma della camera 622, edito da La Nave di Teseo. Volete scoprire cosa ne pensiamo? Allora venite con noi!



Titolo: L'enigma della camera 622
Autore: Joel Dicker
Genere: Giallo
Editore: La nave di Teseo
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 521 pp
Prezzo: 22,00 € cartaceo - 9,99 € ebook
Data di pubblicazione: 11 Giugno 2020


Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente.  La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero. 
L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità.  Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.


Copia omaggio fornita gentilmente da La Nave di Teseo

recensione

Buongiorno lettori accaniti!
Quando ho avuto modo di vedere che La Nave di Teseo avrebbe pubblicato il nuovo romanzo di Joel Dicker non ho potuto fare a meno di chiedere di organizzare un evento e ora, dopo due settimane di blogtour, eccomi pronta e carica a parlarvi de L'enigma della camera 622. Sono proprio contenta di aver potuto leggere questo romanzo perché, proprio come suo solito, Dicker non si smentisce mai! Con il suo stile che ci ha catturati fin dalla sua prima pubblicazione, eccoci qui per parlare di una nuova storia che vede protagonista proprio lo scrittore. 
"Lei come trova le idee per i suoi romanzi?" mi chiese. Riflettei un attimo e poi risposi: "Spesso la gente pensa che per scrivere un romanzo si parta da un'idea. Invece una storia prende le mosse innanzitutto da una voglia: quella di scrivere. Una voglia che si impadronisce di te e che niente può ostacolare, una voglia che ti allontana da tutto. Questo desiderio continuo di scrivere, io lo chiamo 'la malattia degli scrittori'. Puoi avere la trama migliore del mondo, ma se non hai voglia di scrivere, non concluderai niente."
Cari lettori, questo romanzo mi è piaciuto e le mie aspettative sono state tutte più che esaurite. Come ho già accennato, lo stile di Dicker è più che riconoscibile, perciò non mi dilungherò molto su questo aspetto. Per chi ha già letto suoi romanzi, verrete quasi certamente coccolati con questo libro, per chi non avesse mai letto nulla di suo, invece, penso potrebbe essere un buon primo approccio poiché si tratta sì di un libro ben scritto, ma anche di qualcosa di più semplice da digerire rispetto ad altri suoi titoli. Ad ogni modo, questa è l'ennesima prova di quanto questo scrittore sappia fare il proprio lavoro (non freccio nessuno, dico solo che alcuni autori molto famosi sono più che sopravvalutati, ecco). Detto questo, la trama si sviluppa su tre archi temporali, quello dello scrittore e due che vanno nel passato. Nel momento dell'omicidio e a qualche anno prima, quando le cose sono davvero cominciate. Mi piace il modo in cui sono gestiti questi archi temporali poiché gettano più luce non solo sulla vicenda stessa, ma anche sui personaggi e sulle loro relazioni e i loro legami. Si scoprono particolari che nutrono il lettore in modo tale da fargli comprendere la piega che prende la storia. 
"Quando torna a Londra?" chiesi a Scarlett."Lunedì prossimo, tra otto giorni. E lei quando riparte?""Non so bene. Non ho nessuno che mi aspetti a Ginevra. Alcuni la chiamano 'libertà', io la chiamo 'solitudine'."
Trovo interessanti i personaggi descritti dall'autore. Ognuno di essi complice di qualche segreto, di qualche debolezza. Ognuno di essi umano e incredibilmente fragile. Ammetto di essere rimasta colpita dalla loro psicologia che ho trovato incredibilmente complessa. Non sono solamente fantocci nelle mani di chi scrive, ma hanno vita propria, incantano il lettore con i loro errori e i loro segreti e lo trascinano con sé nel pericolo. Ammetto che, per un certo periodo, ho pensato che la persona uccisa fosse un'altra rispetto alla vera vittima. Onestamente? Sono rimasta colpita. Ciò che avevo costruito nella mia testa è andato in fumo, caduto come cade un castello costruito con la sabbia o un mazzo di carte da gioco. Perciò ho dovuto pensare di nuovo, farmi nuove domande ed è proprio questo ciò che apprezzo più di tutto. Il fatto che Dicker tenga sempre sull'attenti i propri lettori. 
"Non ha importanza.""Hai ragione, non ha importanza. L'amore non è tanto un'alchimia quanto l'opera del tempo. L'amore è soprattutto duro lavoro. Ti auguro di lavorare abbastanza da amare ed essere amata." 

L'amore è certamente uno dei sentimenti cruciali all'interno di questo romanzo. Cosa si è disposti a fare per amore? Esiste solo un tipo di amore? Queste sono le domande centrali. E voi, cosa sareste disposti a fare per amore? Quanti tipi di amore conoscete? Se c'è una cosa che ho imparato da questo romanzo è che l'amore è basato su fiducia, rispetto e, soprattutto, desiderio di costruire qualcosa insieme. L'amore non deve mai essere violento, non può essere controllato. L'amore è un sentimento meraviglioso, ma nasconde lati oscuri che non tutti sono capaci di controllare. Tante sono le cose che il cuore ci chiede, ma non sempre è possibile riuscire a esaudirle, quanto alle persone che amiamo e a quanto siamo disposti a dare loro... Beh, quello dipende solamente da noi, non da altri. L'amore di per sé è una cosa meravigliosa, l'uomo corrotto, tuttavia, può renderlo ignobile, come può renderlo meraviglioso. Si tratta di scelte. Altro tema centrale del romanzo. La scelta. Una scelta può avere diversi impatti sulle persone. Una scelta può cambiare le vite delle persone. 
Dove vanno i morti?Ovunque ci si possa ricordare di loro. Soprattutto tra le stelle. Perché queste non cessano di seguirci, danzano e brillano nella notte, proprio sopra le nostre teste. 
A tratti poetico, a tratti più crudo, il romanzo ci dona più punti di vista e lo scrittore, accompagnato da Scarlett, si troverà a dover comprendere chi abbia ucciso l'uomo della camera 622 quindici anni prima. Ad un ritmo costante e non troppo veloce, tra i paesaggi della Svizzera, ecco che un mistero si snocciola pagina dopo pagina arrivando a una propria bellissima conclusione. Io non vi spoilero nulla, se volete sapere come va a finire la storia, il mio consiglio è quello di acquistare il libro. 

A presto, 


VOTO:
La vita è un romanzo di cui già si conosce la fine: il protagonista muore. La cosa più importante, in fondo, non è come va a finire, ma in che modo ne riempiamo le pagine. Perché la vita, come un romanzo, deve essere un'avventura. E le avventure sono le vacanze della vita.

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