venerdì 24 luglio 2020

Review Party: Middlegame - Seanan McGuire ( Con Approfondimento )



Buongiorno lettori accaniti! 
Siamo arrivati al fine settimana e prima di lasciarvi andare, oggi vi parliamo di un nuovo romanzo appena uscito: Middlegame. Romanzo fantascientifico che, con le sue tinte di mistero, mi ha conquistata fin dalla prima pagina. Scritto da Seanan McGuire ed edito, in Italia, da Mondadori, per la collana Oscar Fantastica, questa è la storia di due gemelli Roger e Dodger, ma anche  di Reed e dei loro poteri perché, anche se non lo sanno, non sono propriamente umani.


Titolo: Middlegame
Autore: Seanan McGuire
Genere: Fantascienza
Editore: Mondadori, Oscar Fantastica
Serie: Middlegame #1
Pagine: 528 pp
Prezzo: 22 € edizione cartacea - 9,99 € edizione digitale
Data di pubblicazione: 21 Luglio 2020


Ecco Roger. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell'universo. Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica. I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto... non ancora. E poi c'è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro "padre". Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé. Diventare "dei in Terra" è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

recensione + focus sui personaggi


Se fosse sveglia lo ragguaglierebbe con appagato scrupolo circa la quantità esatta di sangue versato sul pavimento. Osserverebbe il disastro, calcolerebbe senza la minima difficoltà superficie e volume del liquido e trasformerebbe i dati in un numero concreto, preciso al millesimo. Lo farebbe per rassicurarlo, anche se il numero dovesse significare “sto per lasciarti”. Anche se dovesse significare “da qui non si torna indietro”. Anche se dovesse significare addio.


Buongiorno lettori accaniti, oggi si comincia così, proprio con una citazione del romanzo che andrò a recensirvi a breve. Middlegame è un romanzo di fantascienza uscito per Mondadori il 21 Luglio, proprio questa settimana e di cui ho potuto seguire l'evento e per questo ringrazio la casa editrice che mi ha concesso questa opportunità. Scritto da Seanan McGuire, la storia segue le vicende di Roger e Dodger due gemelli non propriamente umani (ma nemmeno divini) e del loro creatore: Reed. Se c'è una cosa che vorrei dire prima di proseguire con la recensione e con il mio approfondimento sui personaggi, è questa: niente è come sembra nel romanzo. 

Con queste premesse, inizio col dirvi che la copertina di questo romanzo mi è piaciuta molto. All'inizio l'ho forse trovata un poco inquietante, ma in realtà la trovo davvero perfetta per quanto riguarda la storia che narra. Se c'è una cosa che mi ha sorpresa molto rispetto all'autrice, è stato il suo stile. Non si tratta di qualcosa di troppo complesso, ma il modo che ha di raccontare porta il lettore a leggere pagina dopo pagina senza battere ciglio e arrivare alla fine del romanzo come se non fosse passato tempo. Come se avessi appena iniziato questa lettura. Quando ho iniziato e, successivamente, terminato il libro, mi sono guardata attorno con aria piuttosto stupita. Ho letto Middlegame in mezza giornata circa e, onestamente, trovo di aver impiegato molto bene il mio tempo. L'autrice è riuscita a scrivere qualcosa di interessante e coinvolgente fin dalla prima pagina. Nonostante i salti temporali e nonostante ci siano delle intersecazioni (si possono definire così?) rispetto a ciò che succede, non posso fare a meno di apprezzare questo talento: a me il libro è piaciuto e molto! 

Lui è il primo che le ha spezzato il cuore, per giunta dandole una bella lezione. È stato Roger a insegnarle che il mondo è crudele, e questa sì che è una cosa importante da imparare.o

La trama è semplicemente geniale. Il modo in cui viene sviluppata permette al lettore di mantenere vigile la propria attenzione, McGuire ci costringe quasi a leggere, ci cattura con le sue parole e ci porta in una dimensione parallela di cui vorremmo sapere tutto. Ho apprezzato gli intermezzi dei libri e anche delle citazioni. Niente è messo a caso e mentre leggevo comprendevo sempre di più cosa stesse succedendo (o almeno provavo a comprendere perché in certi momenti sono rimasta seriamente spiazzata). Nonostante il tempo nel romanzo forse sembri passare un po' lentamente, il modo in cui Roger e Dodger si avvicinano mi è piaciuto terribilmente. Tra non molto vi dirò meglio riguardo loro, ma al momento vorrei semplicemente farvi sapere che anche a livello di psicologia e legami tra personaggi, a mio avviso l'autrice si è superata.

Non sarà mai abbastanza tempo. 


Sono tante le tematiche all'interno del romanzo. Non si tratta solo del legame tra gemelli, dell'alchimia o della brama di potere. Ci sono cose più sottili, come ad esempio la fragilità dell'uomo, l'importanza dell'imparare a essere soli, ma anche di accettarsi per come si è. Se c'è una cosa che mi è rimasta impressa, si tratta della prima parte del romanzo, Dodger fa una riflessione che mi ha colpita. A quattordici anni (circa) ella comprende che, a volte, le donne sono quasi costrette a nascondere la propria intelligenza: come se fosse una cosa sbagliata. Mi sono molto legata alla sua figura, ma vi farò capire tra qualche riga perché. Insomma, credo sia importante farvi capire che in questo libro i temi spaziano.

Sembra così piccola, persa nel groviglio di coperte, collegata ai macchinari che monitorano il suo destino.


Ora è arrivato il momento di parlare dei personaggi. Vorrei prima parlare di Leigh Barrow. Ella non è esattamente un personaggio principale, ma trovo che sia un personaggio significativo. Psicologicamente parlando, l'ho trovata peggiore rispetto a Reed o a chiunque altro all'interno del romanzo. Leigh è sicuramente un personaggio difficile da inquadrare, almeno all'inizio. Pare eseguire gli ordini di Reed e limitarsi a questo, ma c'è dell'altro. Se guardo lei, vedo oscurità. Se leggo il suo nome, vedo il caos. Appare reverenziale nei confronti di Reed, ma per tutto il libro non ho potuto fare a meno di pensare che ci fosse di più. Un altro personaggio particolare è sicuramente Erin. Anch'ella non è che un personaggio secondario messa a confronto con i gemelli e Reed, ma... Anche lei l'ho trovata oscura. No, per essere precisa, l'ho trovata senza luce, come se inghiottisse ogni cosa. Poi a un tratto, tutto il buio si è dissipato e mi è sembrato di aver avuto davanti una Erin diversa e, lo ammetto, mi è piaciuta. 

Quante volte? Quante volte? Quante volte? 


Ora è arrivato il momento di Reed. Uno dei tre protagonisti, anche se, tra i tre, risulta essere (a mio avviso) quello più marginale, ma allo stesso tempo quello più presente. Reed non è umano, capirete meglio le mie parole quando inizierete il romanzo ed è un alchimista. Egli conosce tutti i segreti dell'alchimia e... Beh, si tratta di una persona ambiziosa. Non credo si possa definire esattamente con il termine antagonista. Gli calzerebbe davvero in maniera troppo stretta. Reed è un elemento oscuro, ma sicuramente molto metodico. Lui aspetta. Agisce di soppiatto o fa agire gli altri (come se si credesse troppo per portare a termine dei semplici compiti). Lo definirei un mostro, ma cadrei nel banale.

Leigh ha tenuto sotto controllo i due cuculi fuggiaschi fin dalla culla. Dodger non guida; Roger sì, ma non si può certo considerare un esperto di meccanica. Fa un sorriso che è qualcosa di agghiacciante. 


Siamo arrivati ai due protagonisti indiscussi Roger e Dodger. Gemelli creati da Reed (in un certo senso), nati e subito dopo separati e dati in adozione. Il loro legame è unico e non solo perché sono gemelli. Possono parlare tra di loro, ma non è solo questo. Loro sanno. Loro comprendono. Sembrano fondersi l'uno nell'altro. Non troverò mai le parole per descrivere esattamente questi due personaggi, ma li ho trovati complessi e allo stesso tempo completi, sia in coppia, sia da soli. Nonostante siano due metà della stessa mela il loro rapporto non posso che definirlo perfetto. E quando si parla di rapporti, non posso che pensare a quelli che sono stati intrecciati all'interno del romanzo. Non solo a quello dei gemelli o a quello di Reed e Leigh o Reed e Asphodel, ma anche il modo in cui si evolve il rapporto tra Erin e i gemelli, ad esempio. Ogni rapporto è reso alla perfezione, dico sul serio. Tutto è stato strutturato con una tale maestria che, davvero, è quasi impossibile riuscire a non apprezzare il tutto. 

Avevo pensato, da sciocca, di poter associare una canzone o un fiore a ognuno dei personaggi. Un'impresa incredibilmente ardua e impossibile. Da una parte, ho in mente Chandelier di SIA per Erin, è la prima canzone che mi è venuta in mente e mi ricorda un salice piangente. Se dovessi pensare a Reed, non mi verrebbe in mente un fiore, ma la sabbia del deserto, per quanto arida come ho trovato lui. Leigh, invece, la vedrei con la figura di un animale: un avvoltoio. Immagine raccapricciante, ma la trovo molto azzeccata per la sua persona. Roger e Dodger, invece, sono forse i più complicati. Lei sarebbe le stelle, quei puntini luminosi che ci osservano e conoscono tutto... Lui, invece, la pioggia fresca che bagna i caldi terreni estivi. Asphodel, invece, la vedo come una sorta di bilancia, anche se rotta. Nella mia forte immaginazione, ho pensato che le canzoni degli Imagine Dragons (band che amo) potessero essere perfette per questo romanzo. Onestamente, nonostante questo capitolo sia autoconclusivo, non vedo l'ora di leggere cosa l'autrice si inventerà per il seguito (nella quale pare non ci saranno i miei gemelli preferiti!!). A me non resta che salutarvi e consigliarvi questa lettura! Fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto, 



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