Autore: Scott Lynch
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori (Oscar Fantastica)
Serie: Gentleman Bastard sequence #1
Pagine: 612
Prezzo: 9.99 (edizione digitale), 18.00 (edizione cartacea)
Data di pubblicazione: 1 Dicembre 2020
Nella misteriosa città di Camorr un orfano ha vita dura, e spesso breve. Ma il giovane Locke Lamora riesce a eludere la morte e a non farsi catturare come schiavo, fino a diventare un furfante provetto sotto la tutela del Forgialadri, un talentuoso artista della truffa. A capo della banda di fratelli dalle dita leste, noti come Bastardi Galantuomini, Locke diventa presto celebre, e si fa beffe persino del più temuto re della malavita. Ma tra le ombre si annida qualcuno di ancora più ambizioso e micidiale. Di fronte a un sanguinoso colpo di stato che minaccia di distruggere qualunque persona o cosa che abbia un senso nella sua esistenza, Locke giura di sconfiggere il nemico al suo stesso gioco crudele. Costi quel che costi.
Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori (Oscar Fantastica)
recensione
Ciao ragazze!
Oggi voglio parlarvi di una delle mie ultime letture targate Mondadori (Oscar Fantastica). Ringrazio la casa editrice per essere stata tanto gentile da inviarmi la copia e voglio anche dire che questo era un libro che non mi aspettavo.
Quando ho visto, tra le uscite delle casa editrice, la trilogia Gentleman Bastard sono stata subito incuriosita. Questa volta però, a differenza delle altre, prima di partire in quarta sono andata a leggere la trama per vedere se potesse fare al caso mio.
Dopo anni e anni di lettura i gusti cambiano e si evolvono, su questo non si discute e quindi ho deciso di mettermi in gioco.
Locke Lamora è un bambino di Camorr rimasto orfano e preso sotto la tutela del Forgialadri. Penso che il nome di questa persona parli da solo. Addestra i bambini a diventare dei furfantelli di strada e ogni giorno vuole sapere del loro bottino. Locke Lamora, però, è diverso dagli altri. Non solo non ottiene la custodia perché scelto ma la sua avversione alle regole è lampante.
Ovviamente sa di avere un cervello più sviluppato degli altri, quello che non sa fare è usarlo per un fine e uno scopo ben preciso e soprattutto, senza nuocere davvero le altre persone.
Quei ragazzi e ragazze sono tue vittime, Locke. Mettitelo in testa. Devi pagar loro questo debito, di fronte agli dei. Devi giurarlo col sangue, prima di poter restare. Sei disposto a farlo?
C'è un capitolo che mi ha colpito proprio per il nome. "Il ragazzo che rubava troppo" potrebbe sembrare strano ad una prima occhiata ma, al momento della lettura dello stesso, riusciamo a capire perché il Forgialadri vuole liberarsene il più in fretta possibile.
Così Locke Lamora arriva da padre Catena alla Casa di Perelandro con una sentenza di morte sulle spalle e nessuna idea di averla. Quando lo scopre, rimane di sasso. Un bambino che deve mille corone per ognuna delle morti causate? Sono un sacco di soldi. Ciò che però imparerà presto è che una vita non è mai scambiata col niente.
Cosa posso dire? Della trama stessa non vorrei svelare molto altro, ciò sulla quale vorrei soffermarmi un secondo sono le sensazioni che ho provato leggendolo. Sapevo che non sarebbe stata una lettura facile e sapevo anche che non sarebbe stato una passeggiata leggere più di seicento pagine con continui cambi di scena e macchinazioni varie. Quello che so è che sono rimasta intrigata e affascinata dal cervello di Locke, dal modo in cui riesce a cambiare sé stesso a seconda del bisogno e di come sempre e comunque rimane legato ai suoi fratelli Bastardi Galantuomini.
Un bicchiere versato all'aria per colui che siede con noi non visto; il patrono e protettore, il Disonesto Tutore, il Padre dei Prestesti Indispensabili.
Ringrazio il cielo di avere già sotto mano gli altri due libri che completano la trilogia, sarei impazzita sapendo di dover aspettare. Non vedo l'ora di tuffarmici e sono sicura che l'autore ucciderà tutte le mie macchinazioni. Ogni cosa pensata verrà smontata e rimontata a suo piacimento, solo per il gusto di farlo. Devo dire che un fantasy scritto così bene non me lo aspettavo. Sapete bene che non è molto tempo che mi sono avvicinata al genere e che non so mai cosa aspettarmi, quindi vedere smontata ogni mia supposizione è tanto frustrante quanto accattivante.
«Perché siete tornato ad avvisarci, Maestro Spina? Perché non avete pensato a fuggire e basta?»«Io sono un ladro, Donna Vorcenza» rispose lui a voce bassa. «Sono un ladro, e forse anche un assassino, ma questo è troppo. E poi, intendo uccidere Raza. Se lui ha voluto tutto questo, io dovevo sventarlo. Tutto qui.»
Locke Lamora mi farà sorridere e arrabbiare e non vedo l'ora di poter continuare a parlarvi delle sue macchinazioni senza svelare troppo. Quando un libro è appassionante la prima cosa che viene in mente è poterne parlare con qualcuno che lo sta leggendo e io, devo dire, che ne parlo anche con il mio ragazzo che non è proprio un appassionato ma gli piace vedermi mentre mi perso a raccontare dell'ultimo libro che sto leggendo.
Ve lo consiglio? Non c'è neanche da chiederlo. Certo che sì. Venite a perdervi con me a Camorr con Locke, Calo e Galdo, Jean, Cimice e tutti quelli che fanno da contorno a questa storia.
Ho avuto delle difficoltà a leggere alcune scene particolarmente cruente. La violenza a Camorr è di casa, se pensate che rubare è all'ordine del giorno, non potete di certo stupirvi se incitano alla violenza e la celebrano come fosse del tutto normale, anche se, in un mondo normale non ci siamo davvero.
VOTO:
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