E' giunto il momento di parlarvi del terzo capitolo della saga di Enola Holmes dal titolo Il caso del Bouquet Misterioso. Scritto da Nancy Springer, ecco una nuova avventura per la nostra eroina!
Autore: Nancy Springer
Genere: Avventura per ragazzi
Editore: DeaPlaneta
Serie: Enola Holmes #3
Pagine: 184 pp
Prezzo: 6,99 € edizione digitale - 14,90 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 10 Novembre 2020
Fiori
bianchi, fiori rossi: un bouquet di indizi e di inganni recapitato
senza mittente segna l'inizio di un nuovo mistero... niente paura,
sta per arrivare Enola Holmes. Quando il dottor Watson svanisce senza
lasciare alcuna traccia, Enola Holmes, che ancora si nasconde dai
fratelli, crede che sia una messinscena orchestrata da Sherlock e
Mycroft per farla uscire allo scoperto. Enola sa che pur di
ritrovarla, rinchiuderla in collegio e non averla più tra i piedi,
Sherlock saprebbe usare perfino il proprio migliore amico come esca.
Per questo Enola è più determinata che mai a non farsi coinvolgere.
Almeno fino a quando in casa Watson non viene recapitato un bouquet
composto unicamente da fiori che simboleggiano... la morte. Fiori
bianchi, fiori rossi. Il mittente è anonimo, il messaggio è chiaro.
Il dottor John Watson è in pericolo. E forse è già troppo tardi...
Questa volta non c'è spazio per i litigi dei fratelli Holmes: se
vogliono salvare il braccio destro di Sherlock, devono trovare il
modo di collaborare e dar retta all'investigatrice più furba della
famiglia. Tra nuove identità e messaggi in codice, continuano le
avventure di Enola, un'eroina intelligente e caparbia, capace di
farla sotto il naso dello stesso Sherlock Holmes.
Copia omaggio fornita gentilmente da DeAgostini
recensione
Eccomi qui raggi di sole invernali!
Come state? Il Natale si sta avvicinando sempre di più e io non vedo l'ora di parlarvi di tutti i libri che sto leggendo! Oggi però, come vi ho già anticipato, vi parlo di Enola Holmes, terza sorella della famiglia! Sherlock e Mycroft sono i fratelli maggiori e per la poveretta non c'è nulla di peggio visto che vogliono ancora renderla una donna per bene! Partiamo da qualche precisazione temporale e geografica: ci troviamo nel Marzo del 1889 e siamo ancora a Londra, anche se il libro si apre in quello che pare essere, a tutti gli effetti, un manicomio.
I matti non sono affatto ragionevoli, pensa la capo infermiere, ma d'altronde è proprio l'assenza di raziocinio a compromettere le facoltà intellettuali, giusto?
Il libro si apre proprio sul nostro malcapitato Watson che pare essere finito in cura, chissà poi come mai ( lo scopriremo!? ) e che tutti credono scomparso, proprio come annunciano i giornali. Un inizio che ci butta già a capofitto nella storia. Devo dire che mi piace questo filone continuo, dà una certa coerenza alla storia e questo è sicuramente un punto a favore rispetto ciò che il lettore può trovare all'interno del romanzo e della saga stessa. Ovviamente gli espedienti di Enola per non essere riconosciuta nel mandare i messaggi alla madre vengono rintracciati dai fratelli minori e così la ragazzina decide di camuffarsi. Come? Diventando una bella dama. Onestamente questo passaggio non mi è piaciuto molto. C'erano molti modi per evitare di essere scoperti, il fatto che ella pensi di travestirsi da bella ragazza per passare inosservata ha leggermente fatto tentennare il mio entusiasmo nella lettura. L'ho trovata una cosa un po' maschilista, passatemi il termine e in netto contrasto con la figura di Enola che cerca sempre di essere indipendente.
Era come avevo immaginato: nonostante la sua naturale riservatezza, in quel momento di difficoltà la signora Watson aveva bisogno di qualcuno, una qualsiasi ascoltatrice affidabile e compassionevole, con cui sfogarsi.
Per una cosa che non mi piace, comunque, ce ne sono molte che, al contrario, mi piacciono molto. Si tratta del linguaggio dei fiori, inserito all'interno del libro. Mi ha fatto piacere vedere anche le differenze poiché, ho scoperto, nei vari paesi anche il linguaggio dei fiori cambia. Cosa, invece, non mi è piaciuto? Il fatto che basti una parrucca per non far riconoscere Enola al fratello. Voglio dire, certamente i fratelli non si vedevano spesso, ma non riconoscere la propria sorella per me è un poco irragionevole. D'altro canto mi è piaciuto molto il fatto che siano continuati i giochi di parole, gli anagrammi.
"Ratti. Sbranare. Faccia."
C'è un momento sorella contro sorella che mi ha dato una sorta di parallelismo con il rapporto tra madre e figlia. Enola, in fondo, proprio come la sorella minore della storia, è arrabbiata con la madre, ma la rabbia viene incanalata in modo diverso. Sicuramente mi piace il profondo legame che Enola ha con la donna che l'ha messa al mondo. Ci sono diversi legami che vorrei approfonditi ( ad esempio quello dei fratelli ) perciò speriamo in bene per i prossimi libri!
A me non resta che salutarvi!
io invece ho trovato perfetto il fatto che lei si travestisse da "bella ragazza" rende appieno l'idea di come a qualcuno le cose riescano più facilmente solo perchè di aspetto gradevole. è stato un ottimoescamotage!
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