lunedì 21 dicembre 2020

Recensione: La seconda moglie - Juls Way



Titolo: La seconda moglie
Autore: Juls Way
Genere: Words Edizioni
Editore: Historical Romance
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 316 pp
Prezzo: 2,99€ (copia digitale) 13,90 (edizione cartacea)
Data di pubblicazione: 7 Luglio 2020


Londra, 1899. All’alba del nuovo secolo, lady Lavinia Roseland, figlia del Conte di Carvanon, è costretta a un matrimonio combinato con lord Edward Montegue. Un’unione nata male in partenza: lei ha una reputazione macchiata, un carattere terribile e una lingua ben affilata; lui, vedovo e con una carriera politica da portare avanti, la vorrebbe tenera e devota. Tuttavia, Edward non è immune al fascino di Lavinia che, con le sue mise maschili, si fa ambasciatrice di idee nuove e rivoluzionarie. Ad avvicinarli sarà la strana e improvvisa sparizione del padre di lei. Marito e moglie si ritroveranno così nella romantica Cornovaglia, ospiti di una tenuta ricca di misteri, per scoprire vecchi e nuovi intrighi della famiglia Carvanon.



Copia omaggio fornita gentilmente da Words Edizioni

recensione

Dal punto di vista libroso questo 2020 mi ha regalato molte gioie: ho letto libri interessanti, intensi dove la passione è protagonista assoluta della storia.
 
Passione intesa come forte trasporto tra i protagonisti, passione intesa nella sua accezione di "appassionare" colui che legge, parlo della capacità di mettere in scena non solo una storia d'amore ma un tema sempre attuale quale quello dell'emancipazione femminile.

La seconda moglie di Juls Way è un romanzo molto bello che ho avuto la possibilità di leggere grazie alla Words Edizioni. Ho trovato molto centrata la caratterizzazione dei due personaggi principali: Lady Lavinia Roseland e Lord Edward Montegue
“Lavinia si sentiva un’Ifigenia condannata al sacrificio. Anche lei era stata agghindata per il suo matrimonio prima di essere uccisa come un capretto…Lei, che non avrebbe mai voluto sposarsi. Lei, che mai avrebbe potuto condividere la propria indipendenza e libertà. Lei, che ormai aveva solo pochi centimetri di stoffa a dividerla dal suo futuro marito.”

Lavinia ed Edward sono un ossimoro vivente, hanno idee e convinzioni radicate nel profondo, sono quello che sono senza maschere o artifici, costretti dagli eventi a unirsi in matrimonio, saranno poi obbligati a viversi e quindi ad entrare l'uno nell'esistenza dell'altro.
«Io non voglio essere accettata. Non ne ho bisogno, non ho mai avuto bisogno dell’accettazione di nessuno. Perché dovrei essere accettata, poi? Non sono sbagliata, non sono difettosa, e anche se lo fossi non sono di certo una cosa da lasciare in un angolo, né un trofeo da esporre. Io voglio amare ed essere amata.»
Lavinia è una donna ribelle ed indomita. Una femminista "ante litteram", coraggiosa e libera nello spirito che non ha bisogno di essere accettata dalla società in cui vive, sa di appartenere ad un mondo fatto di uomini per gli uomini ma è allo stesso tempo ben consapevole del proprio valore umano.

Quando con grande fervore afferma di voler essere amata e di amare incondizionatamente, si fa portavoce di tutte noi che abbiamo quel fuoco dentro che spesso le circostanze private o lavorative cercano di spegnere. Credo fermamente che sia nostro dovere e diritto alimentare questo fuoco sempre!
Non era paradossale pensare a una persona che si cercava a tutti i costi di tenere a distanza? E poi perché la teneva a distanza? Era lecito rivivere quello strano turbamento ed eccitamento dei sensi dopo quello che aveva passato? Forse, molto più semplicemente, Elisabeth era l’eccezione e Lavinia la regola. I matrimoni erano così, contratti in cui le due parti, le due famiglie in gioco, ricevevano dei benefici. L’amore, la passione, diventavano trascurabili ai fini del discorso.
Il fil rouge del romanzo è la parità dei diritti tra donna ed uomo, l'autrice delinea in modo abile il cambiamento messo in atto in quell'epoca ripercorrendo le varie tappe in modo diretto e semplice. 

Il romanzo è ben scritto e ben costruito sulle macerie di un secolo, il diciannovesimo, che lascia spazio alle grandi rivoluzioni del tempo. Vi dico che la passione che nutro per la Storia è stata ampiamente ricompensata: le descrizioni sociali e politiche si intersecano perfettamente nella trama romance. 
‹‹Vivere al di fuori delle regole della società non l’ha resa più libera, infatti. In un mondo che identifica nell’etichetta l’essenza di una persona, lei perde il diritto a innamorarsi e a essere felice. Siamo disposti ad accettare tutto benché si rimanga nei propri confini, tra i propri simili…›› mormorò flebilmente, appoggiando senza pensare la mano sulla gamba di lui. Solo lord Montegue percepì in modo strano quella vicinanza? Il tocco di Lavinia era delicato, quasi impalpabile, eppure, mentre continuava a tradurre per lui quei versi in italiano, vivido sulla sua pelle nonostante il tessuto.
La ciliegina sulla torta è l'inserimento di un pizzico di mistero: Lavinia ed Edward si avvicineranno quando saranno costretti a passare del tempo insieme in seguito alla scomparsa del padre di lei. Non è semplice far virare un historical romance verso il noir, ma la parte dedicata al mistero mi è piaciuta molto e non è risultata fuori contesto. 

I motivi che mi spingono a leggere un libro sono molteplici e spesso, vi confesso, non hanno una logica: a volte mi innamoro della trama, altre volte è la pregressa conoscenza dell'autore, altre ancora può colpirmi la copertina, una citazione o altri piccoli dettagli insignificanti ai più. La maggior parte delle volte a spostare l'ago della bilancia è il protagonista maschile. Sono affezionata a determinati personaggi maschili: alfa, prepotenti, molto rudi e con modi decisamente discutibili. Edward è un personaggio tutto d'un pezzo, conformista, ligio al dovere e in linea con l'immagine dell'uomo tipica di quel tempo, eppure ha un fascino irresistibile, il fascino della caparbietà mista ad arroganza, della determinazione mista a desiderio. Lavinia è abilissima a provocare in lui le giuste reazioni, i dialoghi tra i due amanti sono esilaranti. 
Lavinia, come una canna al vento, si fletteva, ondulando, senza spezzarsi. Era impossibile farlo. Aveva provato con ogni mezzo a disposizione a piegarla, ma più che battute taglienti e velati insulti non aveva ottenuto il risultato sperato. Anche ignorarla platealmente era valso a nulla. Gli dava oltremodo fastidio, inoltre, che quando non si urlavano contro, l’ironia e il sarcasmo di Lavinia gli piacessero. Inutile negare l’evidenza.
Sono sicura di avervi incuriositi, quindi per questo Natale regalatevi La seconda moglie della Way, per essere un'opera prima è ben scritto ed ha davvero tutti gli ingredienti per poter entrare nella vostra top ten librosa, fidatevi della sottoscritta!

Alla prossima, 






Com’erano strani quei sentimenti, complessi e oscillanti, capaci di portarla in alto nel cielo e poi subito dopo nelle profondità degli oceani.


VOTO:











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