Buonasera Lettori! Prese dall'euforia del Natale (che resta comunque tale, anche se è un po' ammaccato) vi vorremmo parlare di alcuni dei racconti contenuti nell'antologia di Otto Penzler. Dopo un'attenta riflessione abbiamo deciso di dividerli tra vari blog, questi sono quelli che troverete nel nostro post:
-Tre punto po - Sara Paretsky
-Cane pazzo - Dick Lochte
-La sorella Bessie - Cyril Hare
-Ecco il biglietto - Mary Higgins Clark
-Morte in onda- Ngaio Marsh
-Il tredicesimo giorno di Natale - Isaac Asimov
-La gattina di natale - Ed Gorman
-Il club di Babbo Natale - Julian Symons
Come avrete letto sono moltissimi, quindi iniziamo subito!
Titolo: Il grande libro dei gialli di Natale
Curatore: Otto Penzler
Genere: Antologia di racconti
Editore: Mondadori
Pagine: 840
Prezzo: 12.99€ edizione digitale
23.75€ edizione cartacea
Data di pubblicazione: 24 Novembre 2020
Sessanta racconti
natalizi pieni di mistero, ingegno, orrore e divertimento
Da Agatha Christie a
Ellery Queen, fino ad Arthur Conan Doyle, ma anche Ed McBain o R.L.
Stevenson e tantissimi altri, i più grandi giallisti (e non solo) si
sono misurati volentieri con il tema natalizio, in tante declinazioni
diverse. Questo volume, dalla veste editoriale preziosa ed elegante,
ne raccoglie decine, per esplorare le diverse sfumature della festa
più amata, da quelle tradizionali a quelle insolite e divertenti,
fino a quelle più sconcertanti e spaventose, e persino vagamente
trash.
Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori
Tutti i racconti presenti nell'antologia sono preceduti dalle parole di Otto Penzler che ne spiega non solo l'origine, ma ci dà anche una visione generale dell'autore che li ha scritti.
L'indice del romanzo digitale è fantastico: contiene solo i titoli dei racconti, senza indicarne le pagine. Inizialmente mi sono rassegnata a cercare, in 840 pagine, il mio racconto scorrendole una ad una, ma poi mi sono accorta che l'indice è un gigantesco collegamento ipertestuale. Toccando il titolo del racconto scelto, il lettore viene trasportato direttamente all'inizio della premessa che lo precede. È facilissimo e anche divertente.
Ma parliamo dei racconti più nello specifico!
🎄 tre punto po 🎄
Questo racconto è opera di Sara Paretsky, autrice di cui non avevo mai letto alcun romanzo nonostate sia stata una figura femminile importantissima durante i primi anni Ottanta: infatti è una delle fondatrici di un'associazione per diffondere l'importanza delle autrici di romanzi gialli.
La protagonista del racconto che ho avuto il piacere di leggere è Victoria Warshawski ed è anche una delle investigatrice più importanti della letteratura giallistica.
In questo racconto, la signorina Warshawski, si ritrova a far fronte all'omicidio di una giovane donna che incontra durante le sue corse mattutine insieme al suo cagnolino, Tre punto Po.
La donna è morta in circostanze sospette e verrà accusato dell'omicidio il fidanzato, che non avendo a chi affidare il proprio cane, chiede alla signorina di occuparsene in sua assenza.
Vic si ritroverà a far luce su questo omicidio.
Questo racconto mi è piaciuto moltissimo e infatti l'ho letto velocemente e senza fermarmi. Mi è piaciuto lo stile della scrittrice che riesce a tenere il fiato sospeso dall'inizio alla fine e mi è piaciuto il rapporto, inizialmente scettico, poi dolce, che si instaura fra Po e la protagonista. In assoluto è stato il racconto che più mi è piaciuto.
🎄 cane pazzo 🎄
Cane pazzo, viene pubblicato per la prima volta nel 1993 ed è un racconto scritto dalla penna di Dick Lochte.
Ho trovato questo racconto estroso e diverso rispetto agli altri.
Il protagonista della storia è Leo Bloodworth che viene invitato a presentare il suo libro di recente pubblicazione ad una trasmissione radiofonica condotta da un tipo che si fa chiamare "Cane pazzo". Quello che non sa è che si troverà in un turbine di emozioni e che tornerà indietro di trent'anni al fine di rendere giustizia ad un delitto il cui colpevole non lo sembra essere davvero.
Mi è piaciuto, pur essendo estroso e diverso lo stile narrativo che alterna passato a presente ma che riesce a tenere il lettore comunque legato al presente e a comprendere il passato perfettamente. La storia è originale, come ogni racconto all'interno di questa raccolta e il ritmo di lettura, anche in questo caso, è serrato ed avvincente.
🎄 LA SORELLA BESSIE 🎄
"La sorella Bessie" è il racconto di Cyril Hare appartenente alla raccolta in questione.
Pubblicato per la prima volta nell'edizione del "Weekly standard" del 23 Dicembre del 1948, questo racconto ha come protagonista un giovane di nome Timothy che ogni anno, per Natale, riceve una lettera minatoria in cui lo intimano a dare dei soldi per non far divulgare una notizia che farebbe scalpore.
Timothy quest'anno pensa di essersi sbarazzato dell'artefice di quelle lettere, che sa con certezza appartenere alla sua famiglia; quello che non si aspetta è proprio di ricevere quella lettera. Determinato a scoprire di chi si tratti, quest'anno il Natale per il protagonista sarà molto molto particolare.
Con un finale inaspettato, questo racconto fa comprendere quanto la natura umana sia corruttibile. Anche quest'ultimo racconto mi è piaciuto molto ed ho notato come anche questo sia diverso, nello stile di scrittura, rispetto agli altri che ho letto. Ed è proprio questa la peculiarità di questa raccolta, lo scoprire quanto sia diverso da autore ad autore e lo scoprire autori di cui magari non eravamo a conoscenza.
🎄 ecco il biglietto 🎄
Mary Higgins Clark è una delle mie autrici preferite perciò quando ho trovato questo racconto nella raccolta non ho potuto fare a meno di iniziare a leggerlo e divorarlo. Si tratta di poche pagine che ho letto davvero con piacere. Questo piccolo racconto è stato pubblicato per la prima volta nel 1989 in Mistletoe Mysteries a cura di Charlotte MacLeod. Detto questo, posso dirvi poco della trama perché finirei per spoilerarvi tutto: si tratta di una vincita alla lotteria che si tramuta quasi in una caccia al tesoro ( terribile oserei dire ). Sicuramente la prima cosa che io posso dire è che riconosco lo stile di scrittura dell'autrice sebbene io l'abbia trovato più acerbo rispetto alle mie ultime letture. Chiaramente è passato del tempo rispetto agli ultimi libri ma ho intravisto chiaramente il suo stile. Non mi è dispiaciuto ciò che ho letto, ma ammetto che non mi ha entusiasmata come suo solito. Ci sono un po' rimasta male, ma non temete non è un brutto racconto. Solo non è così incredibile come i libri a cui sono abituata ( immaginatemi piagnucolare ). Ma ora passiamo a un altro racconto!
🎄 morte in onda 🎄
L'autrice di questo racconto è per me sconosciuta. Davvero e non so nemmeno perché io mi sia persa tutto questo. So che è della Nuova Zelanda e che è morta nel 1982. So anche che il racconto che sono andata a leggere è stato pubblicato nel 1934 per il Grand Magazine con il nome Murder at Christmas. Sicuramente è un racconto più lungo e più dettagliato rispetto al primo che ho letto. Mi è piaciuto molto per altro. Devo proprio ammetterlo, tanto che mi premurerò di leggere altro dell'autrice in questione. Sinceramente l'ho trovato piuttosto moderno rispetto all'altro, ma vorrei focalizzarmi su tutto. Il conduttore di una radio muore... Improvvisamente e pare per una scarica elettrica. Mi piace molto, devo dire, il modo in cui è stato trattato tutto il racconto, i vari passaggi. Visto il momento in cui è stato scritto, nel 1934, lo trovo molto moderno. Ho apprezzato tanto, tantissimo, tutto ciò che ho letto. E il finale? Una bomba, dico sul serio! Non me lo aspettavo affatto! Una lettura davvero intrigante, mi ha risollevata dalla prima della Clark ( ancora sto piangendo per lei, credetemi ).
🎄 il tredicesimo giorno di natale 🎄
Il racconto è opera di Isaac Asimov che, oltre ai suoi libri più famosi, ha prodotto anche una serie di brevi polizieschi. La storia, infatti, è il racconto di un bambino, geniale oserei dire, che ha il padre poliziotto.
Alla centrale della polizia viene recapitata una lettera composta da ritagli di giornale in cui si dice che il giorno di Natale verrà fatta scoppiare una bomba negli uffici sovietici delle Nazioni Unite. Parte così una corsa contro il tempo per impedire all'ignoto attentatore di piazzare l'ordigno.
Breve e conciso, il racconto mi è rimasso impresso soprattutto per il bambino che lo racconta. Decisamente più sveglio e acculturato per l'età che dice di avere, non sembra proprio un ragazzino in età prepuberale, sembra proprio un piccolo genietto.
Mi è piaciuto per lo svolgimento e per il finale a sorpresa che si basa su una componente culturale inedita per me che lo ha reso imprevedibile. Non il mio preferito, ma molto carino.
🎄 la gattina di natale 🎄
Nonostante il nome equivoco, il racconto di Ed Gorman è stato quello che ho apprezzato di più. Scritto dal punto di vista dell'avvocato Cody McCain, si parla dell'indagine informale in cui egli è chiamato, su incarico dalla giudice Whitney, a dimostrare l'innocenza del nipote Rick. Rick è stato arrestato con l'accusa di aver assassinato la fidanzata Linda, è stato visto sul posto da dei testimoni ed è un alcolista.
Non dico di più per non svelarvi nulla, anche se onestamente avevo capito quasi subito come fossero andate le cose; nonostante ciò mi sono goduta il racconto fino alla fine. Sono stata catturata dall'amosfera retrò del racconto e dal paesino sperduto in cui accade il fatto. Un paesino in cui tutti conoscono tutti e tutti parlano, in cui vige una lotta non espressa tra le due famiglie più ricche della cittadina: i Whitney, alla quale appartiene il giudice, e gli Sykes, alla quale appartiene l'agente che ha arrestato Rick. Mi ha ricordato l'atmosfera che si respira nei romanzi dell'ispettore Barnaby di Caroline Graham, un po' noir.
Un altro punto a favore de "La gattina di Natale" è la narrazione ironica e sarcastica, che spesso mi ha strappato un sorriso. Non solo si ironizza sulle persone, ma si ironizza anche sul protagonista Cody. Cody è un po' un Peter Parker: risolve quasi da solo tutti i casi che la giudice Whitney gli affida, ma non si prende mai il merito. Un po' sfigatello, innamorato di una donna che esce con un ex giocatore di football ricchissimo e che non lo guarda nemmeno, non perde occasione per fare autoironia, lo adoro.
Questo è il racconto più lungo che ho letto, diviso in 7 capitoli, ed è anche il mio preferito.
🎄 il club di babbo natale 🎄
Il racconto di Julian Symons narra di un club escusivo, Il club di Babbo Natale, composto dalle dieci persone più ricche della città. Nel periodo natalizio, l'associazione organizza una cena benefica a cui tutti i membri sono chiamati a partecipare. È proprio con l'avvicinarsi di questa cena che Lord Acrise riceve delle lettere minatorie da parte di un vecchio conoscente, James Gliddon, e decide di assoldare il detective privato Quarles. Nelle lettere si dice che Lord Acrise verrà ucciso da una persona presente alla cena proprio in quella occasione, il compito di Quarles è quello di proteggerlo e di scoprire dove si trovi Gliddon.
Devo essere onesta, dei racconti che ho letto "Il club dei Babbo Natale" è quello che mi è piaciuto meno; l'ho trovato poco scorrevole ed un po' pesantuccio, fin dalle prime righe. Riconosco che sia un raconto eccellente sotto altri punti di vista: è ben strutturato, non prevedibile e con un colpo a sorpresa finale che non mi aspettavo. Nonostante ciò, non mi ha conquistata. Peccato, contiene tutti gli elementi gialli che trovo affascinanti, ma lo stile non mi ha convinta.
Essento Julian Symons un grande scrittore e critico del genere giallo, sono consapevole della natura strettamente personale delle mie considerazioni che non riguardano, ripeto, la struttura del racconto o la capacità dell'autore di costruire una storia. Semplicemente, per me, non è stato amore.
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