lunedì 23 novembre 2020

Review Party: La Vita Invisibile di Addie Larue - Victoria E. Schwab


Buonasera lettori accaniti.
Spero che stiate tutti bene, io vi porto all'attenzione l'ultimo articolo della giornata, ma non per questo il meno importante. Vi parlo, in anteprima, del romanzo La vita invisibile di Addie Larue di Victoria E. Schwab ( già famosa per "Questo canto selvaggio" o "Shade of Magic" ). Pubblicato domani da Mondadori, per la collana Oscar Fantastica, questo romanzo è molto più di un semplice fantasy e spero, sinceramente, di potervi fare innamorare, almeno un po' di questo scritto perché per me merita davvero moltissimo! 

Titolo:
La Vita Invisibile di Addie Larue
Autore: Victoria E. Schwab
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori, Oscar Fantastica
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 492 pp
Prezzo: 10,99 € edizione digitale - 24,00 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 24 Novembre 2020


"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.". E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te? Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome. Nella tradizione di "Vita dopo vita" e "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", "La vita invisibile di Addie LaRue" si candida a divenire una pietra miliare nel genere del "romanzo faustiano".


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori, Oscar Fantastica

recensione

Definito dalla critica un romanzo faustiano, La vita invisibile di Addie Larue viene classificato tra i nuovi romanzi di genere fantasy. Scritto dalla già nota penna di Victoria E. Schwab, il suo è un ritorno in Italia con un titolo davvero interessante, un titolo che colpisce dritto al cuore. Prima di iniziare con la recensione, vorrei dirvi che faustiano viene dal personaggio di Goethe ( proprio di Faust il libro ) ed è definito proprio di un personaggio che è alla continua ricerca di nuove esperienze. Vorrei poi fare una precisazione sulla grafica utilizzata per l'evento, creata da Caterina di Catillbooks a cui va il mio ringraziamento ( per l'ennesima volta!! ). Ovviamente non posso che ringraziare Mondadori per avermi dato la possibilità di organizzare questo evento. Leggere La vita invisibile di Addie Larue mi ha emozionata moltissimo.

Come se l'amore per un luogo spegnesse la voglia di vederne un altro.

Non so nemmeno da dove partire per recensire questo romanzo. Ero partita con un'idea precisa, volevo addirittura fare un'analisi molto più critica dell'opera, ma mentre leggevo questo libro sono rimasta totalmente spiazzata dalla sua bellezza, dalla cura dei dettagli ( dalle opere d'arte, ai luoghi, al modo di cambiare della nostra protagonista attraverso le varie epoche ) e dallo stile della nostra autrice. Premessa: della Schwab ho avuto l'occasione di leggere la graphic novel ambientata nel mondo di Shade of Magic, perciò non avevo la minima idea di cosa aspettarmi da questo scritto. Avevo sì delle aspettative, ma quello che ho letto mi ha lasciata davvero senza fiato. Mi è sembrato di leggere una poesia sulla vita di una giovane donna che, per non cedere la propria anima, ha continuato a vivere e a essere dimenticata da chiunque incontrasse. Immaginate di dovervi sposare, vivete in un piccolo villaggio, ma siete sognatori. Immaginate di essere disperati e così, come vi ha insegnato la vostra badante, pregate gli dei... Ma li pregate al calar della sera quando non è consigliato e chi vi risponde... Chiunque vi risponda non è sicuramente un santo. Esaudisce il desiderio di Adeline, certamente, ma a un caro prezzo: nessuno la ricorda più.

Solo allora capisce - e al tempo stesso non lo capisce affatto - di essere stata punita per il solo fatto di essere cresciuta. È talmente fuori di sé dalla rabbia che vorrebbe scappare. Che vorrebbe scaraventare i ricami di sua madre nel focolare e mandare in frantumi ogni scultura grezza nella bottega di suo padre.

Condannata a una vita di solitudine e da immortale, Adeline viaggia. Adeline scopre il mondo, ma lo fa da sola, senza qualcuno che le stia accanto, se non quel Dio crudele che, nel momento in cui ha esaudito il suo desiderio, l'ha condannata. Un Dio a cui ha donato una forma e che, nella sua testa e intorno a sé la schernisce. Devo dire che la questione degli Dei mi ha incuriosita. Nel 1700 in Francia si professava la fede cristiana cattolica, perciò mi è sembrato bizzarro e di contrasto perché il villaggio è fortemente religioso. Per pregare gli Dei non c'è bisogno di sacrifici, gli si dona qualcosa. Deve essere un dono sincero, non dato solamente per vedere una preghiera realizzata e quando Adeline prega, nella disperazione, è disposta a donare tutto per aver salva la vita. Per non dover rimanere in gabbia ella ha scelto la solitudine, ha scelto di non essere più libera. E lo paga sulla propria pelle ogni giorno.

«Una sognatrice» la schernisce sua madre.
«Una sognatrice» si adombra suo padre.
«Una sognatrice» la mette in guardia Estele.
Eppure non suona poi così male.
Finché Adeline non si sveglia. 

Mentre la vita procede, gli anni e le stagioni si susseguono, Adeline vede il mondo, lo osserva, lo conosce, ma sente la mancanza di qualcosa. Il Dio tentatore ancora chiede la sua anima, ma Adeline è testarda. Adeline, che non riesce nemmeno a scrivere il proprio nome senza vederlo scomparire sotto i suoi occhi!, non cede. No, non gli darà la sua anima. Adeline è forte, più di quanto non sia disposta a dare a vedere. Più di quanto L'Oscuro ( no, non siamo nei libri di Leigh Bardugo ) sia disposto a credere. E poi... E poi tutto cambia. Tutto cambia per via di tre semplici parole.

«Io mi ricordo».

E ad Adeline sembra di impazzire. O forse lo è già? Henry è tutto ciò che ha aspettato per trecento anni. Henry si ricorda di lei. Nessuno si è mai ricordato del suo viso prima d'ora. E questo le dona la speranza necessaria per lottare. Le dona la speranza per allontanare ancora una volta L'Oscuro. La psicologia di Adeline è complessa e non a caso. A nessuno è mai stato concesso di vivere così tanto, ma nel momento in cui questo le è stato concesso... Ha realizzato troppo tardi cosa abbia perso dall'altra parte. Eppure Adeline non è solo una sognatrice. Si tratta di una ragazza intelligente, scaltra. Usa ciò che ha per andare avanti. Non può morire perché non mangia o non beve. Né per il troppo caldo o per il troppo freddo. L'unico modo è dare la propria anima al Dio che la reclama anno dopo anno. Vista la solitudine, qualcuno potrebbe dire che sarebbe giusto arrendersi, ma non è ciò che fa la nostra protagonista e, finalmente, nel 2014, riesce a ottenere qualcosa: qualcuno si ricorda di lui.

Essere dimenticata, riflette, è un po' come impazzire.

Eccoli i brividi che arrivano e scorrono lungo il mio corpo. Ogni parola di questo romanzo è stato in grado di aprire il mio cuore e insegnargli quanto ogni libro da me letto non abbia mai fatto. Questo è IL libro. Mi ha letteralmente uccisa, anche se in senso positivo del termine, ovvio. Victoria Schwab mi ha ammaliata, mi ha tenuta incollata alle pagine, mi ha donato più di quanto avessi chiesto e questo è ciò che mi aspetto dai libri che leggo. Certamente mi porterò questo romanzo nel cuore, innamorata completamente di ciò che ho letto.

«Mi hai condannato all'oblio».

Tante sono le parole impresse nella mia mente, un po' come la costellazione sul viso di Adeline, quelle lentiggini che non la fanno passare inosservata. Un libro stupendo, da leggere tutto d'un fiato. Un libro che va apprezzato, parola dopo parola, attimo dopo attimo. A me non resta che salutarvi e consigliarvi questa meravigliosa lettura.

A presto, 







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