Buongiorno lettori accaniti!
Eccomi di nuovo qui!
Buon lunedì a tutti, miei cari lettori accaniti. Spero che stiate bene e che nonostante la situazione non sia delle migliori, ve la stiate cavando. Io sono a casa, con mille tazze di tè, caffè o cioccolata ( dipende da cosa ho voglia ) a tenermi compagnia mentre leggo un libro raggomitolata tra le coperte del divano ( o del letto quando sono estremamente pigra! ).Oggi vi parlo di Verità Imperfette di Jeffery Deaver. Si tratta di due novelle riguardo Colter Shaw, la 0.5 e la 1.5. Devo dire che la figura di Colter Shaw è davvero interessante, soprattutto perché non si tratta del solito “detective privato” o di un poliziotto, tutto il contrario. Con i suoi jeans e le sue camicie aperte sul colletto, diciamo pure che ha l'aria di essere uno qualunque... Ma ovviamente è tutta apparenza. Ammetto di essermi innamorata della figura di questo personaggio, sicuramente controversa rispetto alle solite forze dell'ordine che fanno parte di questo genere di libri.
Diecimila dollari non erano molti per un marito convinto che la moglie fosse stata rapita. Ma per Shaw i soldi non erano tutto, anzi. Ad attirarlo era la sfida. La ricompensa, per lui, consisteva nel poter sventolare una bandierina per avere risolto, prima degli altri, un problema. Viveva per quello.
Ho apprezzato davvero molto che non si trattasse del solito thriller / giallo, ma che ci fossero elementi diversi, tra cui proprio il protagonista. Sì, perché Colter è un tracher ( io l'ho erroneamente chiamato “cercatore di taglie”, ma ci sono differenze ). Diciamo pure che questa cosa fa molto far west, ma è la cosa che maggiormente mi ha colpita! Così come mi ha colpita il suo modo di operare. L'ho trovato un personaggio ben pensato e, sicuramente, ben strutturato. C'è della metodologia nel modo di porre il personaggio nelle pagine, un'impostazione che, ad alcuni lettori, potrebbe non piacere. Io l'ho trovato molto ordinato proprio come il taccuino che utilizza per trascrivere le informazioni che gli servono per indagare. Ho trovato molto interessante il suo modo di indagare, per certi versi mi ha ricordato Sherlock Holmes con il suo metodo deduttivo. Il calcolo delle probabilità, inoltre, è un approccio a cui non mi sono avvicinata in gialli o thriller perciò, ancora una volta, mi trovo davanti a una storia non solo ben costruita, ma anche originale. La prima storia da me letta, è sicuramente curiosa e interessante nel suo modo di svilupparsi. Le verità sono coperte, in questo caso, sotto diversi strati, un po' come l'arte di cui si occupa Evie Fontaine, la donna scomparsa di cui, appunto, Colter si deve occupare.
Il punto centrale era un altro: una ricompensa era il tassello di un puzzle che nessuno era riuscito ancora a completare.
Il secondo caso, chiamato “Il secondo ostaggio” è quello che, tra i due, mi è piaciuto di più. Forse il più intricato, in un certo senso. Sono, comunque, molto curiosa di leggere “Il gioco del mai” e, “Gli eletti” che, in effetti, non ho ancora avuto modo di gustarmi. Leggere queste due novelle mi ha dato modo, tuttavia, di comprendere il modo di scrivere di questo autore, almeno per quanto riguarda questo protagonista. Ovviamente Jeffery Deaver è famoso anche per le indagini di Lyncoln Rhyme ( di cui hanno fatto la serie tv che, personalmente, ho molto apprezzato! ), conosciuto anche come il detective del “Collezionista di ossa”. Ritornando al secondo caso, l'ho apprezzata molto come novella perché ho avuto modo di avere a che fare con giochi di parole ( non me ne sono accorta fino alla fine, ve lo giuro! Se non lo avesse spiegato lo stesso Colter, non ci sarei mai arrivata ), ma anche perché ancora una volta, la verità non è quella che troviamo in superficie. In questa occasione, inoltre, la verità è davvero lontana anni luce da quanto mi sarei aspettata. Anche solo pensare a ciò che è successo, mi fa capire quanto le cose davvero non appaiono come ce le aspettiamo. Ed Whitestone, inoltre, è l'esempio di quanto un uomo, pur sembrando rozzo, possa essere, invece, dotato di grande intelligenza ( ci sono dei pregiudizi e degli stereotipi che, in entrambi i casi, vengono letteralmente spazzati via da una verità schiacciante e decisamente inquietante ).
Ho trovato, dunque, queste due storie interessanti. Credo possano essere apprezzate, anche se il protagonista è diverso dagli stereotipi a cui siamo abituati. Lyncoln, per esempio, è un detective, mentre Colter no. Personalmente, ho trovato le due storie ben costruite, una cosa che mi ha sorpresa in positivo, poiché a volte le novelle danno pochi dettagli, invece Deaver mi ha dato informazioni aggiuntive che mi sono state utili alla comprensione e che mi hanno messo in corpo il desiderio di leggere i due libri già usciti ( sempre per Rizzoli ) di questo nostro nuovo protagonista! A me non resta che salutarvi!
A presto,
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