venerdì 23 ottobre 2020

Blogtour: La strada del mare - Antonio Pennacchi


Buon pomeriggio lettori accaniti!

Eccoci arrivati qui all'ultimo articolo della giornata. Oggi vi parlo dei personaggi de La strada del mare, terzo capitolo della saga della famiglia Peruzzi. Antonio Pennacchi torna con una saga epica che sa emozionare i suoi lettori. Un ringraziamento va, ovviamente, a Mondadori e a Raffaella di The Reading's Love. Non vi resta che seguirmi per saperne di più!

Titolo:
La strada del mare
Autore: Antonio Pennacchi
Genere: Narrativa Contemporanea
Editore: Mondadori
Serie: Famiglia Perruzzi #3
Pagine: 505 pp
Prezzo: 10,99 € edizione digitale - 20,00 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 29 Settembre 2020
Antonio Pennacchi torna con un romanzo intenso ed epico, un nuovo e indimenticabile capitolo della saga della famiglia Peruzzi, in cui racconta gli anni Cinquanta dell'Agro Pontino, del "mondo del Canale Mussolini" e delle donne e degli uomini che lo abitano. E come sempre, nell'opera di Pennacchi, la "piccola" Storia delle famiglie originarie del Veneto, che erano scese nel basso Lazio alla fine degli anni Venti del Novecento per colonizzare le terre bonificate dal regime fascista, e che lì erano diventate una comunità, si intreccia e si mescola con la "grande" Storia italiana e internazionale del dopoguerra. Otello, Manrico, Accio, e tutti i figli e le figlie di Santapace Peruzzi e di "zio Benassi", crescono negli anni del boom economico, mentre Littoria diventa Latina, e si sviluppa, si dirama, si spinge fino al mare, grazie a quella "Strada del mare" per costruire la quale Otello si spezzerà la schiena, che legherà Latina allo scenario splendido e maestoso del Mediterraneo, del lago di Fogliano e del promontorio del Circeo, e che sarà poi percorsa, oltre che dagli abitanti delle paludi pontine, dai grandi nomi della storia italiana e internazionale di quegli anni, tra cui Audrey Hepburn, e John e Jacqueline Kennedy. E così, tra realtà e finzione, sogno e cronaca, seguendo e raccontando lo scorrere degli avvenimenti, Antonio Pennacchi traccia i percorsi dell'anima dei suoi personaggi, e costruisce un grande romanzo corale che unisce, come capita di rado, scorrevolezza e profondità, commozione e divertimento, empatia e gusto intellettuale. La strada del mare è una nuova, imperdibile tappa dell'epica italiana del Novecento, quell'epica che il romanziere di Latina ha saputo raccontare come nessun altro.


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

i personaggi


Quando ho iniziato a leggere La strada del mare, lettori accaniti, mi sono resa conto dell'errore madornale che ho fatto nel scegliere di parlare dei personaggi del romanzo. Solo nelle prime pagine mi sono persa così tante volte tra i nomi e i legami di parentela che sono dovuta tornare indietro e ho dovuto iniziare a schematizzare tutto quello che leggevo. Credo che una tortura sarebbe stata più facile rispetto a quanto ho fatto con tutti gli schemi che mi sono fatta. Sicuramente posso dire che l'autore ha una buonissima memoria ( andiamo, diciamo la verità, anche lei ha degli schemi, mi rifiuto di credere che si ricordi di ognuno di loro così! ) e che è stato bravo a dare a ognuno la propria caratterizzazione. La seconda cosa che posso dire è che mi è piaciuto leggere il dialetto ( mi sembrava di sentire l'eco della voce di mia nonna mentre mi parla che utilizza il dialetto ). Perciò, posso dirlo con orgoglio, non ho fatto fatica a capire ciò che si dicevano i personaggi. Ho solo fatto fatica a contarli e spero di riuscire a inserirli tutti senza dimenticare qualcuno ( in caso di dimenticanza, mi scuso già, nemmeno i miei schemi sono così buoni e infallibili ). Partiamo con la cosa basilare: la nostra famiglia è la Peruzzi. Una famiglia numerosa che si è divisa, ma che si ritrova spesso a pensare di essere un clan. Detto questo, posso dirvi che tra i vari nomi e i personaggi secondari, ho iniziato a pensare di essere impazzita.


Da una parte troviamo Zio Benassi e Zia Pace, marito e moglie. Di loro posso dirvi che Zio Benassi aveva un cugino, Ferdinando e uno zio Enocle. Comunque, tra cugini, figlie, figli, zii e chissà che altro, mi sono persa un'altra volta. Zio Enocle era, diciamo, il capofamiglia. E quando si andava da lui era allora che ci si sentiva un vero clan. Ci sono così tanti nomi che è difficile riuscire a stabilire un vero e proprio albero genealogico ( giuro di averci provato e ho dato forfait dopo un paio d'ore in cui non ne venivo a capo ). Zia Pace ha tre figli prima del 1945: Norma, Otello e Tosca. Nel 1945 ( quindi finita la Seconda Guerra Mondiale ) ci troviamo davanti a un altro bambino, Manrico. Vi dico solo che ha otto figli. Poi abbiamo uno zio Pericle disperso nella guerra in Africa. La cosa che mi è piaciuta tanto sono i nomi che sono stati donati: si tratta di personaggi della mitologia e della storia greca o della letteratura, ho davvero adorato questa cosa! Con l'arrivo di Violetta, Mimì e delle morti dei nonni, e di zia Alfea ( che un po' mi ha ricordato le Winx, scusate ), ho iniziato a non capirci davvero più nulla. Appena qualcuno veniva al mondo, qualcuno pare morire. E, nel mentre, mi domandavo: ma che succede? Ovviamente, giusto per non farmi mancare nulla, vi dico che i capitoli sono tre e io passando da uno all'altro ho iniziato ad avere scompensi. Poi però ho iniziato a riconoscere dei nomi e questo mi ha rallegrata. Intorno alla famiglia Peruzzi, infatti, vi sono nomi più noti, tra cui quello di Kennedy. Non è semplice descrivere i nostri personaggi poiché li trovo, sebbene siano tanti, tutti estremamente essenziali! Insomma, direi di aver trovato un romanzo intricato, ma sostanzialmente molto intrigante! 


A presto, 












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