lunedì 19 ottobre 2020

Blogtour: Fiori affamati di vita - Veronica Yoko Plebani




Titolo:
Fiori affamati di vita 
Autore: Veronica Yoko Plebani 
Genere: Narrativa contemporanea 
Editore: Mondadori
Serie: No serie 
Pagine: 216
Prezzo: 9.99 (e-book), 18.00 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 6 Ottobre 2020


 Capiranno che sono ancora io?" Una sera, senza preavviso, la vita e il corpo di Yoko sono segnati per sempre. E anche se non c'è niente di diverso, è come se tutto fosse cambiato. Ma Yoko non è sola. Ci sono sua mamma e le sue filosofie orientali, l'entusiasmo di papà Max e la saggezza di suo nonno, ma soprattutto c'è Lu.Yoko e Lu sono amiche da sempre anche se sono l'una l'opposto dell'altra. Yoko è testarda, iperattiva ed estroversa, mentre Lu è riflessiva, taciturna e insicura. Sono due adolescenti come tante in una città di provincia come tante. Il loro corpo, dentro e fuori, si sta trasformando: si segna, evolve, cresce come la voglia di fare nuove esperienze, di scoprire il mondo, di vivere.In fondo Yoko il cambiamento ce l'ha perfino nel nome, nel destino. "Figlia del sole", "figlia dell'oceano", "figlia delle foglie", e molto altro visto che, come dice Lu, i nomi giapponesi, a seconda di come vengono scritti, assumono significati differenti. Un po' come la vita che, anche se viene sconvolta, può sempre nascondere un senso inaspettato. Un po' come il corpo di Yoko e le sue cicatrici che a guardarle bene sembrano ricami.Fiori affamati di vita è un romanzo pieno di luce, dolce e ironico, che racconta l'amicizia, l'amore e l'accettazione di sé. Nonostante il corpo. Nonostante il sesso. Diverso, bello, brutto, forte, debole, giusto, sbagliato, dritto, storto, normale, del resto, sono solo categorie con cui si cerca di uniformare ciò che invece è naturale varietà, e la varietà è bellezza.


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori 

recensione

Ciao lettori accaniti! Sono tornata per parlarvi di un nuovo libro che ho letto grazie a Mondadori, che ringrazio tantissimo. Fiori affamati di vita di Veronica Yoko Plebani è stato per me una novità in più aspetti. 
Per prima cosa è un romanzo autobiografico e non mi ero mai approcciata al genere e secondo, parla del cambiamento di una normalissima ragazzo a seguito di una malattia fulminante. 
"Spesso difendere la debolezza è un necessario atto di forza, mi ha detto un giorno il nonno. C'è il rischio di sembrare eccessivi, l'azione può sembrare attacco. Forza non significa violenza, la differenza sta nel fine: non bisogna colpire ma rimettere in equilibrio."
Io sono una persona sensibile di natura, quindi per me leggere certi passaggi è stato un tantino complesso. Il libro parte da una Veronica sana, senza grossi problemi e con una migliore amica che è diametralmente opposta, Lu.
Yoko e Lu sono agli antipodi ma si vogliono un gran bene e c'è da dire che ci sono sempre l'una per l'altra, almeno nella maggior parte dei casi. 
Se Veronica è esuberante ed espansiva, Lu è invisibile. La loro amicizia si basa anche su questo. 
"Yoko. Il nome con cui mi chiama da sempre Lu. Figlia del sole. Figlia dell'oceano. Figlia delle foglie."
Essendo un romanzo autobiografico e un genere (narrativa contemporanea) alla quale mi sono approcciata da poco, non sono riuscito ad apprezzarlo sempre a pieno. Purtroppo, per me, immaginare certe cose nelle realtà mi fa solo star male. Per quanto sia debole questo, è un lato del mio carattere che non posso proprio cambiare. 
"Tutto ciò che è diverso da come lo conosciamo ci fa impressione, ma questo non significa che sia sbagliato. Si può scegliere di limitare il proprio campo visivo, non guardarsi attorno con il rischio di imbattersi in qualcosa che ci coglierà impreparati, non andare oltre ciò che sappiamo già."
Immaginare una Veronica che sta soffrendo, che in ospedale è trattata come se fosse come tutte le altre quando invece ha solo quindici anni e sta patendo ciò che il 99% di noi non può neanche comprendere è davvero un pugno allo stomaco, motivo per la quale ho dovuto leggere questo romanzo a più riprese. Devo dire che nonostante non sia molto lungo, lo trovo completo. Ogni capitolo ha una motivazione di esiste e ogni cosa è al suo posto. L'unica cosa che non mi è parsa chiara sono le filastrocche dello zio. Nonostante sia un'autobiografia non sono arrivata a capire se è frutto di una licenza poetica o se quelle filastrocche le canticchiava davvero oppure no. 
"Tu sei come un fiore che ha imparato a fiorire ovunque." Un fiore che ruggisce.
Dal momento in cui la vita di Veronica cambia, cambiano anche le sue prospettive. E' vero che l'università avrebbe voluto farla non lontano da casa ed è vero che avrebbe voluto andarci con Lu, quello che non credo si aspettasse è questo attacco allo sport, mettendo in conto che ne aveva praticati tantissimi senza appassionarsi a quasi nulla. 
La paracanoa credo che le abbia insegnato tanto, soprattutto ad essere più determinata di quanto già non fosse. Tutto questo per dire che ricominciare ad accettarsi non è sicuramente facile e Yoko ce lo spiega molto semplicemente. Attenzione, non sto cercando di sminuire, sto dicendo che nel libro oltre la sofferenza traspare anche la serenità con cui ora vive sé stessa. Cicatrici e tutto il resto. 
La storia in sé stessa mi è piaciuta, nonostante non sia propriamente il mio genere. 
Baci, 

 


VOTO:





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