mercoledì 16 settembre 2020

Review Party: A un millimetro di cuore - Massimo Bisotti



Oggi, mercoledì 16 Settembre, siamo pronte per parlarvi di A un millimetro di cuore, un romanzo di narrativa contemporanea scritto da Massimo Bisotti e pubblicato il 1 Settembre da Mondadori. Si tratta di una storia intensa in cui le emozioni si mescolano rendendo ciò che leggiamo profondo e poetico. Una storia che ci permette di pensare a ciò che proviamo e alle nostre paure, ma anche alla speranza di poter essere amati nonostante tutto.




Titolo:
A un millimetro di cuore
Autore: Massimo Bisotti
Genere: Narrativa Contemporanea
Editore: Mondadori
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 216 pp
Prezzo: 8,99 € edizione digitale - 17,00 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 1 Settembre 2020


Si può aver paura della solitudine e al tempo stesso aver paura di essere amati? Se lo sta chiedendo Meg, sola in una casa ormai vuota. Demian, lo scrittore e l'uomo con cui ha vissuto gli ultimi due anni se n'è andato senza darle nessuna spiegazione: solo i suoi scritti a parlare per lui. Da tempo la loro storia aveva iniziato a logorarsi, fra abitudine, noia e disillusione, eppure Meg non era preparata a un distacco. Per una vita era stata lei ad andarsene, incapace di cedere del tutto ai sentimenti e convinta che ognuno dovesse farcela da solo, e ora si trovava a fare i conti con l'abbandono. Meg aveva conosciuto Demian mentre lui era in coma, in seguito a un drammatico incidente. Al risveglio, lui era riuscito a liberarla da un sentimento che era diventato un chiodo fisso, quello per George Cabot, un uomo immaginario che aveva conosciuto solo in sogno. Si era fissata con l'idea di poterlo incontrare nella sua realtà, innamorata dell'amore perfetto e utopistico, ma si era poi disillusa. George Cabot altro non era che il personaggio di un libro di Demian. Con pazienza e cura, Demian l'aveva strappata a quell'illusione e le aveva regalato una storia vera, concreta, tacendole tuttavia molti dettagli del suo passato. Ora che è sparito Meg è frastornata e non sa cosa fare. È il momento di pensare a se stessa o di alimentare la speranza che Demian ritorni? E se per una serie di strane coincidenze si accorgesse della reale esistenza di George Cabot? Cosa cambierebbe nel suo instabile cuore?



Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

recensione

Buongiorno miei cari lettori accaniti e buon mercoledì!
Siamo nel mezzo della settimana, ormai sta per finire, ma nonostante questo, il trantran quotidiano non ci lascia un secondo liberi. Nonostante questo, noi vi lasciamo una recensione da leggere nei momenti di pausa, un consiglio che spero accettiate e vogliate prendere in considerazione. Come già avrete capito, oggi parlerò di A un millimetro di cuore, un romanzo tutto italiano scritto dalla sapiente penna di Massimo Bisotti. Voi direte, ma non si scrive "dal cuore?". No, non in questo caso almeno. L'autore ci tiene a spiegare che questa è un'unità di misura da egli inventata e che quindi non vi è alcun errore. Pubblicato da Mondadori il 1 Settembre, circa quindici giorni fa dunque, ho avuto modo di leggere questo romanzo e di innamorarmene perdutamente. In primo luogo vi dico che è un romanzo di narrativa contemporanea piuttosto breve, sono "solo" 216 pagine, ma nonostante tutto, posso dirvi che vale ogni centesimo se deciderete di acquistarlo. Prima di iniziare con la recensione, vi posso dire che questa è la storia di Meg e Damien, ma anche di Evelyn, di George e Samantha. Non solo, questa è una storia da "ognuno di noi" perché tutti proviamo sentimenti, proviamo paura. Perciò se pensate che questo libro "non faccia per voi" beh, lasciatemi dire che credo sbagliereste a lasciarlo indietro.

Ricordo con una chiarezza ruvida la paura della solitudine, quella certezza che mi portavo dentro, accumulando delusioni una sull'altra, quelle che ti sfiancano e ti rendono sempre più labile la speranza di un cambiamento.

La vita sa essere una grande stronza, un po' come il nostro cervello. Sì, ho appena detto una parolaccia e no, non me ne pento affatto (anche se l'ho sbarrata per non urtare la sensibilità altrui!). Leggete questa prima citazione. Quante volte ci siamo sentiti in questo modo? Io penso di non poter contare sulle dita di entrambe le mani i momenti di puro sconforto che ho avuto, come se non fossi in grado di fare nulla. La solitudine è una presenza che ti attanaglia e ti rende debole se lasci che ti lambisca il cuore. Meg, è colta da questo senso di solitudine, dalla paura folle di rimanere sola, ma allo stesso tempo si domanda se qualcuno sarà mai in grado di amarla anche se ella è una ragazza di vetro. Leggendo questo libro mi sono rivista tanto in lei, nei suoi timori più profondi e oscuri. Nel suo modo di scegliere sempre la via più difficile, poiché quella facile non esiste. Non è supportata come idea dalla nostra testa. Ho trovato affascinante e tremendamente inquietante (sì, lo ammetto) rivedere me stessa in queste pagine. Ho pensato anche di chiudere il libro, di non continuarlo. Ho pensato: chi me lo ha fatto fare? Sembra mi stia leggendo dentro! Solo che ho continuato. Parola dopo parola, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo. E quando ho terminato il libro, strane sensazioni mi hanno presa e mi hanno fatta riflettere. Ho rimuginato davvero tantissimo su quanto ho letto. Mi sono fatta così tante domande che il mio cervello ha rischiato di esplodere.


Era solo una misera patetica fissazione, una mania. La tragedia principale della mia vita è stata sempre quella di scappare  dalla realtà attraverso la porta di qualche alibi.


Quante volte ci è capitato di fuggire da una realtà che ci stava incredibilmente scomoda? So anche che non abbiamo risolto mai niente perché, fuggire, non è mai la risposta esatta. Eppure noi scappiamo perché abbiamo paura. Siamo miseri esseri umani che provano un sentimento tanto irrazionale come la paura... O come l'amore.


La paura di perderti mi ha sempre fatto inventare scenari perfetti per distruggerti. Perché detesto la paura di perdere. Mi sento più tranquilla quando non ho più niente da perdere.


Se non devo perdere niente, perché mai dovrei aver paura? Sembra un sentimento sensato, dopo tutto! E quando non hai paura ti senti invincibile, non è forse così? Ma allora, perché proviamo questo strano sentimento? Perché la paura esiste? Massimo Bisotti mi ha completamente spiazzata con questo scritto. Ho trovato tremendamente accattivante il suo stile, tanto che, nonostante io non volessi andare avanti con la lettura, sono arrivata alla fine in un batter di ciglia. Mi sono sentita più leggera nel momento in cui ho terminato il libro. Ammetto di aver sentito come se un peso enorme mi venisse tolto dal petto. Poi ho capito che è normale avere paura, ci rende umani, ci fa stare attenti, ma... Ma se ci lasciamo governare da essa, dove andremo a finire? 


Ma tu sei sempre stata una ragazza di vetro, Meg, e essere di vetro ha il suo peso. Ti fa scegliere cose impossibili per evitarti l'illusione del paradiso.


Ho pianto. Non lo nego. Sebbene la narrativa contemporanea sia un genere a cui mi sto affacciando da poco, posso dirvi di aver pianto come una dannata. Mi è venuto il magone in certi momenti, come se io e Meg fossimo la stessa persona. Ora capite che cosa mi ha fatto questo libro? Come è riuscito a insinuarsi dentro di me e a che profondità è andato? Sono rimasta senza parole, ma che dico!, sono rimasta senza fiato. Bello. Un libro davvero stupendo. Ecco perché penso che dobbiate acquistarlo anche se non è il vostro genere. Questo è un libro davvero per tutti. Si tratta di un libro che ti comprende, che ti prende per mano e ti fa fare un viaggio insieme a lui, insieme ai suoi personaggi. 

Non mi resta che salutarvi e augurarvi una buona lettura! 
Fatemi sapere che cosa ne pensate!

A presto, 









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