"Quando vidi per la prima volta il disegno del gatto nella scatola avevo appena compiuto 14 anni, facevo la terza media, era il 2006. Mai avrei pensato che questo disegno mi avrebbe perseguitato per tutta la vita. È arrivato il momento per me di capire cosa c'è dietro. Gli enigmi non mi spaventano, basta mettere in fila i passaggi, uno dopo l'altro, facile." Gabriella Greison, fisica, scrittrice, divulgatrice, affronta con questo romanzo la grande sfida di rendere narrativa e comprensibile a tutti la fisica quantistica. "Ucciderò il gatto di Schrödinger" è la storia romanzata della vita di Erwin Schrödinger, lo scienziato per antonomasia della fisica quantistica, divenuto popolare grazie all'ideazione del suo famoso paradosso, che illustra in modo emblematico le insolite regole del mondo delle particelle: il gatto dentro la scatola da lui congegnata è vivo o morto? Oppure entrambe le cose? Protagonista del libro è Alice, una donna di 28 anni, in pieno tormento esistenziale per le scelte che deve compiere. Le viene in aiuto il suo amico immaginario, Erwin Schrödinger, prima semplicemente un poster in camera sua, poi presenza fissa nei suoi sogni. L'avvincente dialogo con il fisico austriaco genererà in lei la passione per la fisica quantistica, che l'accompagnerà nella crescita personale.
A causa del mio rapporto conflittuale col gatto, ho sviluppato una sorta di repulsione nei confronti dei felini in generale, al punto da diventarne allergica.
I-m-m-o-r-t-a-l-e… C’è scritto: IMMORTALE. Immortale?! Ma che razza di epitaffio ti hanno scritto? Immortale. Ma dai! Ragiono. Tu ti stavi garantendo l’immortalità con la tua teoria! Hai capito il furbacchione… l’immortalità, certo. Ecco perché! Tutto torna, adesso.
Solo un genio può avere scritto un libro del genere. Gabriella Greison è un genio, non ho altre spiegazioni per ciò che ho letto. E non lo dico per la prosa in sé, ma per il modo in cui è andata a crescere nel romanzo con la propria storia, come è riuscita a far crescere me come lettrice, ma anche come persona. Mi sono sentita come se mi fossi svegliata per la prima volta dopo un lungo, lunghissimo, letargo. Non credo di aver mai provato una sensazione del genere e devo ringraziate l'autrice per questo. Come ho già detto, il romanzo è stato scritto magistralmente, traduzione ed editing sono perfetti e, in tutta onestà, mi trovo davanti a uno dei migliori libri di narrativa contemporanea del 2020 (in questi giorni sto proprio leggendo libri stupendi, mamma mia!). Se volete leggere qualcosa di diverso, che vi faccia riflettere, ma che non sia affatto pesante, ecco qui che questo libro fa per voi!
A me non resta che salutarvi e chiedervi di farmi sapere cosa ne pensate, se volete leggerlo e via dicendo!
A presto,
D'accordissimo!
RispondiEliminaLaura