giovedì 24 settembre 2020

Review Party: La moglie silenziosa - Karin Slaughter ( Will Trent #10 )



Buonasera lettori accaniti!
La giornata non si è ancora conclusa e io ho per voi l'ultima recensione! Ho avuto il piacere di leggere in anteprima, grazie ad HarperCollins Italia, ma anche a The Reading's Love che ha organizzato il review party, il nuovo romanzo di Karin Slaughter autrice che tutti conosciamo per i suoi romanzi thriller. Se non avete ancora letto nulla, vi invito a farlo, i romanzi sono tanti e sono uno più bello dell'altro! La moglie silenziosa, decimo della saga dedicata a Will Trent è quello di cui vi parlerò oggi, perciò, mi raccomando! Seguitemi per scoprirne di più!


Titolo:
La moglie silenziosa ( The Silent Wife ) 
Autore: Karin Slaughter
Genere: Thriller
Editore: HarperCollins Italia
Serie: Will Trent #10
Pagine: 518 pp
Prezzo: 9,99 € edizione digitale - 19,00 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 24 Settembre 2020

Una ragazza corre sola nella foresta. È convinta che non ci sia ragione di avere paura, ma si sbaglia. Un silenzioso predatore sta perseguitando le donne della contea di Grant. Si nasconde nell’ombra, aspetta fino a quando non arriva il momento giusto per aggredire le sue vittime. Ed è così anche stavolta.
Dieci anni dopo, il caso è ormai stato chiuso. Il killer, Daryl Nesbitt, è dietro le sbarre. Ma poi, all’improvviso, un’altra giovane donna viene aggredita e uccisa con lo stesso, brutale modus operandi. È soltanto una coincidenza, oppure la polizia potrebbe essersi sbagliata? Nesbitt viene interrogato in carcere, e si professa per l’ennesima volta innocente: dice di essere stato incastrato da una squadra di poliziotti corrotti guidata da Jeffrey Tolliver, l’ex capo del dipartimento. Riaprire il caso significherebbe disturbare la memoria di Tolliver, morto anni prima e considerato da tutti un eroe. Ma i giorni passano, e lì fuori c’è un serial killer alla ricerca di nuove vittime.
L’agente speciale del GBI Will Trent deve riuscire a fermarlo, e in fretta. Rimettersi sulla pista dopo molti anni non è semplice: il tempo fa svanire i ricordi, scomparire i testimoni, perdere le prove... Il tempo trasforma le bugie in verità. E poi, Will non potrà risolvere il mistero senza chiedere aiuto all’unica persona che non vorrebbe coinvolgere nell’indagine: la sua fidanzata e vedova di Jeffrey Tolliver, la dottoressa Sara Linton.
Quando il passato e il presente iniziano a sovrapporsi, Will capisce che tutto ciò che ama è in grande pericolo...



Copia omaggio fornita gentilmente da HarperCollins Italia

recensione

Adesso il sole era più alto sopra gli alberi, eppure percepiva ancora un'oscurità incombente.

Eccomi qui, lettori accaniti! 
Spero che stiate bene e che l'autunno appena arrivato vi piaccia. Io lo adoro. Ed è proprio con quest'aria autunnale che amo leggere libri di genere thriller. Quando mi è stata proposta questa lettura ne sono stata entusiasta! Non solo amo il genere, ma amo moltissimo l'autrice e poter leggere una sua nuova creazione mi ha resa più che felice! Karin Slaughter per me è una delle autrici contemporanee più brave del genere thriller, davvero una meraviglia in questo vasto panorama. La moglie silenziosa, titolo di questo romanzo, mi ha catturata fin dal primo istante. Il titolo riprende quello inglese, the silent wife, e ringrazio la casa editrice per non aver apportato cambiamenti ( a volte succede che... beh! Le case editrici cambino del tutto i titoli! ).

« Sara si vedrebbe assassinare suo marito un'altra volta» sintetizzò Will.

Ammetto, invece, che la copertina italiana mi piace molto di più rispetto a quella originale ( qui a destra ) usata dalla William Morrow, la casa editrice che ha pubblicato l'autrice il 4 Agosto di questo stesso anno. Detto questo, la cosa peculiare di questo romanzo è sicuramente il fatto che si svolga su due archi temporali: il tempo presente, dove abbiamo Will Trent a investigare e otto anni prima, dove in carica c'è Jeffrey Tolliver, a capo del dipartimento della contea di Grant. Personalmente inserire più archi temporali in un romanzo mi ha sempre confusa. Mi spiego: spesso non sono segnalati bene e questo rende la lettura più difficile, in un certo senso. In questo caso, invece, è chiaro quando abbiamo a che fare con un tempo piuttosto che un altro. Inoltre in questo modo si comprendono meglio le dinamiche relazionali che legano i personaggi. Forse è proprio questo che mi è piaciuto di più, all'interno del romanzo. Le dinamiche relazionali. Secondo me sono la parte più importante in un romanzo, ma soprattutto in un thriller, poiché giocano molto sulla psicologia del singolo, ma anche del gruppo. Interessante il modo in cui i personaggi ci appaiono davanti agli occhi, mentre leggiamo. Il modo di analizzare di Will o di Sara, il modo di porsi di Faith e della stessa Lena ( sicuramente il personaggio che ho più detestato ).

Will sentì formicolargli la nuca. Sapeva come funzionava Lena. Si stava dimostrando ragionevole, quasi compassionevole, ma la storia gli insegnava che quei sentimenti non sarebbero durati.

Proprio a proposito di Lena, per quanto non mi piaccia come personaggio, ammetto di averlo trovato particolarmente interessante. Psicologicamente parlando credo sia quello che ho trovato più completo. Una pura follia, si potrebbe dire. Lena Adams, come dice lo stesso Will Trent, è sempre vittima di se stessa. Interessante il modo in cui è inserita in questo caso, come venga dipinta come pessima poliziotta, ma anche utile al caso odierno... Che poi è quello di otto anni prima. Detto questo, sicuramente ci sono anche altri personaggi interessanti come Gerald Caterino. Chi è? Il padre di una delle vittime. Ho trovato interessante la sua dinamica con Darryl Nesbitt, l'uomo accusato e in carcere non solo per pedofilia, ma anche per omicidio. Nesbitt, è un altro personaggio davvero curioso. Lo reputo molto intelligente. Sicuramente un criminale, ma seppur povero non si presta al solito stereotipo del "povero stupido". Detto questo, mi piacerebbe soffermarmi sul triangolo Jeffrey - Sara - Will. Dunque. Jeffrey secondo me era quello che si potrebbe definire tranquillamente un pezzo di merda, tanto che non comprendo perché diamine Sara sia stata in lutto. La stessa Sara che è tanto forte quanto fragile. Di lei mi è piaciuta molto questa dualità. Un personaggio davvero ben costruito. Allo stesso modo, sebbene per motivazioni diverse, ho amato Faith, collega di Will. Faith è schietta e decisa, quel tipo di persona che tutti dovremmo avere nella nostra vita. Will, il nostro protagonista è... Eccezionale. Intelligente, ma anche una testa calda. Si vede che è appassionato.


A Faith si spezzò il cuore per quel padre. Ogni singolo foglio, ogni puntina, ogni cordino era il simbolo del suo tormento.

Passiamo alle sensazioni che ho provato leggendo questo romanzo. C'è sicuramente della disperazione. Mi sono sentita male per Will, per Sara, per Caterino... Ci sono sentimenti così oscuri da dilaniare il cuore. Chi mai colpirebbe una persona con un martello e la lascerebbe agonizzante in un bosco? Chi insabbierebbe tutto questo? Quante domande mi sono posta leggendo questo libro! Quante! Intenso, brillante, oscuro! Terribilmente affascinante. Una volta iniziato è difficile smettere di leggere, ma a volte viene da chiudere gli occhi, prendersi il proprio tempo e sperare che ciò che abbiamo da leggere non possa peggiorare. Uno stile impeccabile con una traduzione e un editing perfetti!  Una storia consigliata al cento percento. 

Alla prossima, 







Nessun commento:

Posta un commento