Buonasera lettori accaniti!
Eccoci arrivati all'ultimo articolo della giornata! Vi parlo della trilogia dell'impero di Isaac Asimov arrivata in una nuova veste per Mondadori, nella collana Oscar Draghi, proprio questo Settembre! Venite con me per scoprirne di più!
Titolo: Il ciclo dell'imperatore
Autore: Isaac Asimov
Genere: Fantascienza
Editore: Mondadori
Serie: Trilogia completa
Pagine: 720 pp
Prezzo: 9,99 € edizione digitale - 18,00 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 1 Settembre 2020
Per
dodicimila anni il Primo impero galattico ha governato su duecento
milioni di mondi, in modo a volte tirannico, a volte benevolo,
garantendo sempre ordine e civiltà. Poi è crollato, gettando la
galassia nello sfacelo. Ma che cos'è accaduto prima della sua
caduta? "Le correnti dello spazio" e "Il tiranno dei
mondi" raccontano degli anni in cui Trantor, il
pianeta-capitale, si stava espandendo e avviando a diventare un
impero, mentre "Paria dei cieli" (il primo romanzo scritto
da Asimov) mostra il Primo impero galattico al culmine della sua
potenza. La storia galattica, la sua politica e i suoi conflitti sono
l'immenso scacchiere su cui si gioca una vera e propria "partita
cosmica" e maturano avvenimenti il cui significato sarà
inizialmente avvolto nel mistero. Ideale completamento del "Ciclo
delle Fondazioni", questi tre romanzi, ricchi di indimenticabili
personaggi, offrono un panorama completo della saga asimoviana.
Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori
recensione
Buonasera lettori accaniti!
Eccoci qui con l'ultimo articolo della giornata. Vi parlo della trilogia della fondazione: Le correnti dello spazio, Il tiranno dei mondi, La paria dei cieli. Prima di parlarvi di ciò che penso di questa trilogia, vi do qualche informazione! Le correnti dello spazio, primo libro della trilogia è uscito nel 1952, in Italia nel 1955. Il tiranno dei mondi è uscito nel 1951, in Italia nel 1953. Infine, La paria dei cieli, uscito per la prima volta nel 1950 e in Italia sempre nel 1953. Usciti quindi "al contrario" nelle prime edizioni, immagino perché dovrebbero essere dei titoli a sé, sono poi stati radunati in questa trilogia. Ogni libro non è molto lungo, perciò si legge in modo piuttosto veloce, ma comunque si nota subito lo stile di Asimov.
L’oscurità
s’infittì e calò su di lui. Una parte di essa non si diradò mai
più. Ci volle un anno perché alcuni isolati frammenti di tenebra si
squarciassero.
Cosa dire di questa trilogia? Sicuramente ci dà un aiuto, uno sguardo in più, verso l'impero che abbiamo visto nel ciclo della fondazione. Proprio come nell'altra saga, troviamo una varietà di personaggi con cui possiamo decisamente sbizzarrirci. Perché dico così? Perché è importante che voi sappiate che qualcuno di questi personaggi vi piacerà sicuramente più di qualcun altro, ma nessuno sarà detestato al cento percento. Il primo libro scorre molto velocemente. Sono circa 250 pagine e ammetto che mi è piaciuto molto. Si tratta di qualcosa di bello da leggere, un po' diverso se penso alle pagine della Fondazione, ma non per questo inutile. Ben scritto e dettagliato, mi ha offerto qualcosa in più.
Aveva
una torcia elettrica nell’armadio. Per un attimo, mentre premeva il
comando di apertura dell’armadio, si chiese se avessero bloccato
anche quello.
Il secondo libro non so se mi sia realmente piaciuto. L'ho trovato un po'... noioso. Non so come spiegarlo esattamente. Certamente ci sono personaggi interessanti, ma non so perché non mi è piaciuto molto. L'ho trovato più lento e non mi è rimasto molto di quanto ho letto. Un peccato perché, come sempre, è scritto davvero bene. Mi sono sentita quasi bloccata, sinceramente. Ho fatto più fatica in questa lettura che nella precedente. Tuttavia spezzo una lancia a favore di Asimov che, comunque, è in grado di fare delle bellissime descrizioni in ogni caso. I personaggi di questo volume sono quelli che forse mi sono piaciuti di meno, ma non posso dire che siano stati scritti male. Tuttavia è il libro più corto. Prima di arrivare al terzo libro, Asimov spiega che nel capitolo 17 del secondo romanzo, c'è uno sbaglio. Questa postilla è scritta circa trent'anni dopo la pubblicazione del libro e la spiegazione è semplice: ci sono questioni atmosferiche che nessuno conosceva prima e ha voluto specificarlo ai suoi lettori.
Arvardan
atterrò in quel lembo dei possedimenti imperiali che si estendeva
fra le desolate altitudini dell’altopiano a nord dell’Himalaya.
In quel luogo, dove non c’era né c’era mai stata radioattività,
risplendeva un palazzo di fattura non terrestre: in sostanza era una
copia dei palazzi vicereali che sorgevano sui mondi più fortunati.
Il lusso discreto della costruzione era fatto per offrire tutte le
comodità. La roccia ostile era stata ricoperta di terra, irrigata e
immersa in un’atmosfera e in un clima artificiali. Il risultato
erano ottomila metri quadrati di prati e giardini fioriti.
Il terzo romanzo, per me forse il più affascinante è quello scritto per primo. Sicuramente a livello di sensazioni è quello che mi ha lasciato di più anche per via della fine. Non so come spiegare ciò che ho provato, ma è sicuramente il libro che mi ha lasciato di più. Diciamo che mi ha emozionata. Penso sia interessante, visto il genere scritto da Asimov. Mi è piaciuta anche in questo caso la postilla a fine libro, scritta sempre negli anni Ottanta in cui si parla degli effetti delle radiazioni. Insomma. Questa trilogia mi è piaciuta, sebbene i suoi alti e bassi. La consiglio? Se amate Asimov assolutamente sì!
A presto,
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