lunedì 12 marzo 2018

Recensione: I giorni felici di Juniper Lemon - Julie Israel



Titolo: I giorni felici di Juniper Lemon
Autore: Julie Israel
Genere: Young Adult
Editore: Mondadori 
Pagine: 336
Prezzo: 8,99 (ebook)
          18,00 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 06 Febbraio 2018


Sono trascorsi ormai 65 giorni dall'incidente che ha letteralmente sbriciolato il mondo di Juniper. Senza Camie, la sua adorata sorella maggiore, la vita è diventata all'improvviso un luogo freddo e buio. Questo almeno fino a quando non trova per caso una lettera scritta dalla sorella proprio il giorno dell'incidente e indirizzata a un misterioso "Tu", un innamorato segreto con cui Camie aveva intenzione di rompere e di cui lei ignorava l'esistenza. Impaziente di scoprirne l'identità, Juniper inizia a indagare. Forse, pensa, se riuscirà a trovarlo e a consegnargli il messaggio, quel vuoto enorme che avverte dentro potrebbe attenuarsi almeno un po'...
In quegli stessi giorni, però, Juniper perde qualcos'altro che le sta particolarmente a cuore, uno dei cartoncini del suo speciale schedario della felicità sui quali annota gli aspetti positivi e negativi delle sue giornate, un rito quotidiano che l'ha aiutata a tenere insieme i pezzi della sua vita da quando Camie è morta. Senza quel biglietto - che contiene oltretutto un suo segreto inconfessabile - si è creato un vuoto. Un altro, che si somma a quello lasciato dalla scomparsa della sorella.
La vita e la felicità, però, sono per natura imprevedibili e, mentre è impegnata nella sua doppia ricerca, Juniper finisce per scoprire segreti e profondi motivi di infelicità di alcuni dei suoi compagni di classe. A quel punto, si lancia in una nuova missione: rendere meno disperata e solitaria la vita di quei suoi compagni, finendo così per curare, di riflesso, la propria, di infelicità.
Un romanzo delicato, pieno di ottimismo, divertimento e speranza, sulla perdita e su che cosa sia davvero la felicità.


recensione

A volte evito come la peste i libri in cui si affronta il dolore per la perdita di una persona cara; altre volte, invece, me ne ritrovo incredibilmente attratta, contro la mia volontà. Ecco perché ho letto "I giorni felici di Juniper Lemon", grazie alla Mondadori che ci ha gentilmente mandato il libro!
La storia di Juniper è una storia intrisa di dolore, senso di colpa, rinascita e seconde possibilità.
Juniper Lemon ha perso sua sorella maggiore Camilla ormai da 65 giorni. 65 giorni da quel 4 Luglio che le ha viste protagoniste dell'incidente stradale che si è portato via la luce della sua famiglia.
Per tutti è sempre stata la sorella di Camilla, ma da quel momento è semplicemente diventata la sopravvissuta, costretta a sopportare occhiate impietosite e commenti non proprio sussurrati sulla morte della sorella.
Afferro di nuovo la busta e la studio. Te, dice, una parola sola nel vuoto. "Chi sei?" vorrei chiedergli. "Come hai incontrato mia sorella? Perché non ti conosco?"
"Cosa eravate l'uno per l'altra?"
"La amavi?"
Passo il dito sulle lettere Te. Se l'amava prima...
Forse la ama ancora?

Juniper affronta ogni giorno con la consapevolezza che sentirà sempre dentro di sé un vuoto che probabilmente non riuscirà mai a colmare e questo si riflette sul suo schedario della felicità.
Lo schedario della felicità era una tradizione che Juniper e Camie portavano avanti da tempo: ogni giorno segnavano su un foglio datato tutti i fatti positivi che capitavano loro durante la giornata. Dalla morte di Camilla, però, lo schedario di Juniper si divide in un Prima e in un Dopo: non datava più i fogliettini, ma si limitava a indicare i giorni passati da quel terribile 4 Luglio.
Vuoti

Una sorella.
Un biglietto a righe.
Un innamorato in una lettera.
Una notte in bianco, un blackout:
le ore che non riesco a ricordare.

Nel 65esimo giorno dalla morte di Camilla, però, succede una cosa inaspettata: all'interno di una delle sue borse, Juniper trova una lettera scritta dalla sorella e indirizzata a "Te", in cui si rammaricava nel dover troncare la loro relazione a causa della sua partenza per il college ma lo avrebbe comunque amato per sempre. Juniper rimane sorpresa dal contenuto della lettera, poiché la sorella non le aveva mai raccontato di star frequentando un ragazzo men che meno più piccolo di lei.
Ma oltre a questo ritrovamento, in quel 65esimo giorno accade qualcos'altro: Juniper perde il biglietto destinato allo schedario della felicità in cui è scritto il suo più terribile segreto che mai nessuno dovrà scoprire...
Inizia così per Juniper una duplice ricerca: quella del bigliettino e, soprattutto, la scoperta dell'identità del ragazzo che sua sorella voleva lasciare quel terribile 4 Luglio per potergli consegnare la sua lettera e dare al loro rapporto una degna conclusione.
Le parole sul mio blocco di linoleum diventano un mantra sempre più incisivo: "Camilla è stata qui". Le ripeto ogni volta che appendo una stampa, ricordando a me stessa che è stato possibile realizzare quell'immagine, un disegno in positivo su carta bianca, solo grazie ad un contrasto: incidendo gli spazi vuoti attorno.
Riuscirei forse a vedere meglio Camilla se mi concentrassi sulla sua assenza?

È incredibile come questo romanzo mi abbia coinvolta in così poco tempo, ritrovandomi anch'io, come Juniper, disperata per tentare di scoprire la verità dietro la storia d'amore della sorella.
L'autrice ha fatto un ottimo lavoro, disseminando il romanzo con diversi indizi senza però farti comprendere davvero qualcosa. In particolare, ho adorato la caratterizzazione dei personaggi, sia principali che secondari.
Voglio partire da quelli un po' più marginali e quindi Kody, Angela e Nate. Marginali, ma forse non troppo. Il loro destino si intreccia a quello di Juniper per alcuni in modo del tutto casuale, per altri intenzionalmente. Durante la sua ricerca, Juniper trova per caso dei bigliettini e il suo bisogno e desiderio di aiutare gli autori la spingono a fare amicizia con Kody e Angela. Forse, dentro di lei, riuscire ad aiutarle avrebbe ridimensionato il vuoto che la morte di Camilla le ha lasciato dentro. E ciò che è nato come pura compassione nei loro confronti, si trasforma in qualcosa di più, portandola ad avere accanto, finalmente, due persone disposte a sorreggerla nei momenti di bisogno.
Nate... Nate è un personaggio che mi ha incuriosita sin dall'inizio e molte volte mi sono chiesta cosa nascondesse. Scoprire il suo segreto, per me del tutto inaspettato, è stato scioccante e ciò non ha fatto altro che farmelo piacere sempre di più.
Ma i personaggi che ho amato di più sono loro, i protagonisti: Brand e Juniper.
Te è negli occhi di Camilla, nel suo sorriso roseo: quella luce, quell'espressione di intimità che solo una persona riesce a evocare.
È lui che scatta le foto.

Brand è quel tipo di persona che vorrebbe mostrarsi forte e irraggiungibile agli occhi di tutti, ma che, alla fine dei conti, si dimostra essere il più fragile. Scoprire il suo passato durante le ore in cui aiutava Juniper nella sua ricerca ha fatto crescere un'enorme simpatia nei suoi confronti e vederlo subire così tante ingiustizie è stato doloroso.
Ma la migliore di tutti i personaggi, e non lo dico solo perché è la protagonista, è stata Juniper. Juniper, durante il corso del romanzo, ha subito una crescita non indifferente e alla fine del viaggio non è decisamente la stessa persona che era all'inizio.
La morte della sorella l'aveva segnata terribilmente, il senso di colpa di quella sera se l'è trascinato dietro per mesi, fino a quando non ha iniziato la sua ricerca. Una ricerca non solo materiale, ma anche spirituale.
La ricerca del bigliettino col suo inconfessabile segreto; la ricerca del fidanzato segreto di Camilla; ma, soprattutto, la ricerca di se stessa.
Juniper ha finalmente imparato a conoscere se stessa, ha intrapreso un viaggio e lo ha portato a termine. Ha riso, ha pianto, ha tradito, ha sofferto e, soprattutto, si è innamorata.
Non mi resta che concludere consigliandovi questo incredibile romanzo: Juniper e il suo viaggio vi aspettano! La vostra,



«Il dolore» spiega spostandomi in modo che lo guardi negli occhi; a quel tocco caldo sento i battiti accelerare all'impazzata «è come quando ci sono i bei momenti: cominciano e poi finiscono. Non puoi farci nulla. La cosa importante» prende un respiro, come se rubasse il mio «è vivere ogni istante per ciò che è.»


VOTO:

2 commenti:

  1. Mi ispira tantissimo! Complimenti davvero per la bellissima recensione che mi ha invogliato a leggerlo ancora di più.... Bisogna 'solo' trovare il tempo.. :)

    RispondiElimina