mercoledì 21 ottobre 2020

Review Party: La guerra dei papaveri - R. F. Kuang






Titolo: La guerra dei papaveri
Autore: R. F. Kuang
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Serie: The Poppy War #1
Pagine: 516
Prezzo: 9.90 (e-book), 22.00 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 13 Ottobre 2020


Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.

Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori
The Poppy War:
1. La guerra dei papaveri
2. The Dragon Republic (inedito)
3. The Burning God (inedito)

recensione

Ciao lettori accaniti. Oggi sono qui per parlarvi di un romanzo che non mi sarei mai aspettata di leggere. Volevo iniziare ringraziando Oscar Mondadori per la copia inviata e per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo romanzo. 
Non so davvero da dove iniziare dato che è il primo libro del genere che leggo. Non sono mai stata un amante del fantasy in generale ma avevo voglia di spaziare e devo dire che mi sono andata a scegliere una lettura non proprio semplice. 
Alla base delle arti marziali ci sono azione e reazione. Gli angoli e la trigonometria. La giusta quantità di forza applicata al giusto vettore. I vostri muscoli si contraggono ed esercitano forza, forza che viene scaricata sul bersaglio. Se svilupperete massa muscolare, potrete esercitare una forza maggiore. Se perfezionerete la tecnica, la stessa forza si spanderà con maggiore concentrazione ed efficacia. Le arti marziali non sono più difficili della fisica teorica. Se questo vi confonde, allora accettate semplicemente il consiglio dei grandi maestri: non fate domande, obbedite e basta.
Rin è una nikariana del sud, scura di carnagione che non vuole assolutamente sposarsi. Essendo un'orfana di guerra, è stata affidata ad una famiglia nikariana non proprio nella norma. I Fang sono trafficanti di oppio da sempre e nonostante sia assolutamente proibito spacciare nel Nikan, se ne infischiano delle regole e mandano la piccola Rin come tramite per la droga. Il giorno in cui tutto cambia è il momento in cui le viene comunicata che sarà venduta come sposa. Farà di tutto per scappare da quel posto e fare quello che vuole davvero: combattere. 
Okay, questa era la parte semplice. Ora avviene il delirio. Non voglio davvero parlare della trama di questo romanzo perché anche se bellissimo non è ciò che mi ha veramente colpita. 
Ricominciò a farsi delle bruciature. Nel dolore trovava un sollievo confortante e familiare. Era un compromesso cui era abituata. Il successo richiedeva sacrificio. Il sacrificio significava dolore. Il dolore significava successo.
L'autrice è stata strabiliante nel descrivere la discriminazione di genere in un romanzo storico, le differenze tra nord e sud, il fatto che la pelle bianca e la pelle nera sia una distinzione sociale e di come tante persone ancora si credano sopra agli altri quando dovrebbero solo abbassare la testa. Anche se abbiamo un mondo pieno di personaggi (alla quale mi sono affezionata), Rin è quella che dimostra sempre più coraggio, che fa le scelte più difficili e che non si ferma davanti a nulla per ottenere ciò che vuole. Ovvero la salvezza della sua gente. 
«Ah. Il sud.» Dalla voce di Tobi si capì che ora tutto per lui aveva un senso. «Immagino che per te gli edifici su diversi piani siano una novità, ma cerca di non startene lì imbambolata per troppo tempo.»
Un'altra cosa che mi ha colpito è tutta la sofferenza che è intrisa nel romanzo. Questo non ce lo spiega solo la guerra, anche se in gran parte né è la responsabile; ce lo spiega anche la storia di ogni personaggio passato per la vita di Rin. In un modo o nell'altro, la sua vita non ha mai avuto davvero un momento di gioia, di spensieratezza e credo che vivere una vita del genere ti degradi dentro. 
Eppure, l’infelicità era una sensazione piacevole. In quell’infelicità ci si crogiolava, perché era una sua scelta.
Non avrei mai creduto che sarei impazzita in questo modo leggendo quel che ho letto. Sono stata un giorno a "meditare" su ciò che scrivere riguardo questo fantasy. Mi ha scombussolata, mi ha ribaltato e mi ha fatto soffrire; proprio per questo vi dico che dovete assolutamente leggerlo. Gli amanti del genere andranno in visibilio, ma chi non lo è vi dico solo: dategli una possibilità e non ne rimarrete delusi. 
Il potere stabilisce ciò che è accettabile e ciò che non lo è.
Ammetto senza remore che l'ho scelto perché mi piaceva la copertina. Quando ho iniziato la lettura non avevo idea di cosa aspettarmi. Appena ho iniziato ho capito in cosa mi ero cacciata. Poteva essere un disastro o meraviglioso e per fortuna è stata la seconda. 
I personaggi che fanno da contorno a Rin hanno tutti delle particolari doti che li rendono indispensabili, in quel momento o per sempre. Tutti danno alla nostra protagonista qualcosa da cui imparare. Ognuno di loro gli lascia nel cuore un ricordo, un dono o una delusione che la segneranno e la faranno crescere anche contro la sua volontà. Da Altan a Nezha, da Venka a Niang e tutti i cike.
L'ultima grande cosa sulla quale si sofferma e che fa riflettere davvero molto è il libero arbitrio. Esiste davvero? E' un favola? Siamo davvero liberi di scegliere la nostra strada? L'autrice è stata in grado di smontare ogni maledetta teoria che mi ero fatta, lasciandomi con un pugno di mosche in mano e un'unica solo certezza. Rin farà qualcosa di grande. 


VOTO:







Nessun commento:

Posta un commento