Oggi iniziamo la giornata con un blogtour speciale! Torniamo nelle terre dell'Amurusanza di Tea Ranno e vi presento le tradizioni natalizie sicuracusane. Venite con me per saperne di più! Ci sono cose che non conoscevo nemmeno io!
Autore: Tea Ranno
Genere: Narrativa Contemporanea
Editore: Mondadori
Serie: Sequel di Amurusanza
Pagine: 317
Prezzo: 9,99 € edizione digitale - 18,50 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 13 Ottobre 2020
È
la sera della vigilia di Natale e Agata, che in paese tutti chiamano
la Tabbacchera, guarda il suo borgo dall'alto: è un pugno di case
arroccate sul mare che lei da qualche tempo s'è presa il compito di
guidare, sovvertendo piano piano il sistema di connivenze che l'ha
governato per decenni e inventandosi una piccola rivoluzione a colpi
di poesia e legalità. Ma
stasera sul cuore della sindaca è scesa una coltre nera di tristezza
e "Lassitimi sula!" ha risposto agli inviti calorosi di
quella cricca di amici che è ormai diventata la sua famiglia: è il
suo quarto Natale senza il marito Costanzo, che oggi le manca più
che mai. E, anche se fatica ad ammetterlo, non è il solo a mancarle:
c'è infatti un certo maresciallo di Torino che, da quando ha
lasciato la Sicilia, si è fatto largo tra i suoi pensieri. A
irrompere nella vigilia solitaria di Agata è Don Bruno, il parroco
del paese, con un fagotto inzaccherato tra le braccia: è una
creatura che avrà sì e no qualche ora, che ha trovato abbandonata
al freddo, a un angolo di strada. Sola, livida e affamata, ma urlante
e viva. Dall'istante
in cui Luce - come verrà battezzata dal gruppo di amici che subito
si stringe attorno alla bimba, chi per visitarla, chi per allattarla,
vestirla, ninnarla - entra in casa Tabbacchera, il dolore di Agata si
cambia in gioia e il Natale di Toni e Violante, del dottor Grimaldi,
di Sarino, di Lisabetta e di tutta quella stramba e generosa famiglia
si trasforma in una giostra. Di risate, lacrime, amurusanze, tavole
imbandite, ritorni, partenze e sorprese, ma anche di paure e dubbi:
chi è la donna che è stata capace di abbandonare ai cani il sangue
del suo sangue? Starà bene o le sarà successo qualcosa? Cosa fare
di quella picciridda che ha già conquistato i cuori di almeno sette
madri e cinque padri?
Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori
recensione
Rieccomi qui, lettori accaniti pronta a parlarvi delle tradizioni natalizie di Siracusa. Ci sono cose che mi sono piaciute e che vorrei proporre persino a mia madre e a mio padre, per farvi capire quanto ne sono rimasta affascinata. Ma, torniamo un attimo indietro. Perché vi parlo delle tradizioni siracusane? Terramarina è, in effetti, ambientato in Sicilia e si apre proprio sulla notte prima di Natale. Perciò, eccomi qui. Prima di cominciare ovviamente ringrazio Mondadori per avermi fornito la copia da leggere e ringrazio anche Tea Ranno che, con la sua scrittura, mi è entrata nel cuore. Terramarina è sicuramente una piccola perla, un po' come Amurusanza che dovete assolutamente reperire. Credo che, ora, si possa effettivamente iniziare con la tappa.
La cosa più bella è che, a livello religioso la festa del Natale è molto sentita: fin dall'inizio del mese e per tutto il periodo natalizio possiamo trovare dei mercatini di Natale, un po' come dalle altre parti d'Italia, ma soprattutto mostre sui presepi e presepi viventi. Ci sono delle vie dedicate ai presepi, mentre per quello vivente si deve andare a Monte. Si chiama "Presepe del Belvedere". La Sicilia, nello specifico le donne siciliane, secondo tradizione iniziano a parlare del Natale mesi prima... Praticamente sono siciliana pure io che già conto i giorni che mi separano a Natale. Ciò che più mi è piaciuto della tradizione siracusana è la cura della cucina. Antipasti e piatti ricchi e soprattutto tradizionali, con prodotti tipici del territorio. Mentre nel mondo si dà spazio a cose nuove, annullando le tradizioni più belle, qui queste rimangono radicate nel tempo e, onestamente, sono davvero felice di questo. Si passa dalla parmigiana, alle lasagne al forno... Broccoli, baccalà e polipo. Piatti ricchi e sostanziosi che promettono una fine rotolante fuori dal tavolo ( se mai ci si alza ). Con le celebrazioni religiose, invece, c'è da fare chiarezza. Si iniziano le novene il 16 Dicembre e si continua a festeggiare fino al 6 Gennaio, giorno dell'epifania. Ovviamente è importante anche Santa Lucia, patrona della città di Siracusa. Diciamo pure che Santa Lucia è la miccia che accende il Natale.
Insomma, il Natale è davvero ancora molto sentito a Siracusa e nella Sicilia stessa. Non solo a livello religioso, ma anche a livello di famiglia. Personalmente, leggendo anche il libro mi sono accorta che è una festa in cui nessuno rimane da solo, si può sempre aggiungere un posto a tavola, per dirla in maniera più semplice possibile. Bellissime le immagini che ho trovato degli alberi pieni di luci. Mi sono commossa nel vedere quanto una festa ormai tanto commercializzata resisti ancora e porti ancora tradizioni. Ora, però, ve lo chiedo: quali sono le vostre tradizioni natalizie? Quali piatti mangiate a Natale? Festeggiate anche la vigilia? Quando iniziate a sentire davvero lo spirito natalizio?
Fatemi sapere!
A presto,
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