Ana Belén Liaño, la prima ragazza di Unai López de Ayala, ispettore e profiler del commissariato di Vitoria, viene trovata assassinata nel Tunnel di San Adrián, parte del noto Cammino di Santiago, nei Paesi Baschi. La donna è stata appesa con una corda ai piedi e affogata, immersa in un calderone di bronzo, un reperto sottratto probabilmente a un museo. Unai e la collega Estíbaliz scoprono che Ana Belén era incinta e che è stata giustiziata secondo un antico rituale celtico risalente a oltre duemila anni fa: la Tripla Morte celtica. Dopo aver consultato alcuni esperti, gli ispettori del commissariato di Vitoria capiscono di trovarsi davanti all'operato di un assassino seriale che uccide le sue vittime in luoghi di culto della mitologia celtica, collegati tra loro dai cosiddetti "riti dell'acqua", e situati nei Paesi Baschi e nella confinante regione di Cantabria. Un filo rosso unisce le vittime: sono donne e uomini che stavano per diventare genitori. Quando Unai scopre che la vicecommissaria Díaz de Salvatierra è incinta, e il figlio potrebbe essere suo, capisce che anche lui è probabilmente nella lista dell'assassino. Riuscirà Unai a spezzare quella catena di violenza durata millenni?
«Ragazza, appesa a testa in giù con una corda ai piedi, possibile morte per annegamento.»
“Alla grotta di Sandaili no, Barbablù”, riuscì a pensare, presa dal panico. A Sandaili no. In quel laghetto sotto le stalattiti che piangevano acqua, era cominciato tutto.
In una storia che si snocciola tra passato e presente, riusciamo a vedere nuovi scorci nuovi del nostro protagonista. La storia è stata scritta egregiamente, non ci si annoia nel leggere, il ritmo è veloce, ma lascia il tempo al lettore di comprendere il tutto. Questo confronto dei tempi mi piace perché aiuta ad arrivare alla verità, ma soprattutto ci permette di conoscere meglio le dinamiche! Quando pensi, inoltre, che le cose possano tranquillizzarsi ecco lì che l'autrice ti prende e ti trascina di nuovo nel mezzo della storia. Incredibile il modo in cui ci si ritrovi a leggere un romanzo e a finirlo e... E non capire come ci si sia arrivati. Insomma, piango. Sono arrivata alla fine cercando di immaginare Unai nella vita reale e avevo voglia di abbracciarlo, lo ammetto. Interessante, dinamico e intraprendente: questo thriller è davvero wow.
La scena del delitto era complessa, elaborata..., è vero, forse, però, non è la rappresentazione di una fantasia, ma solo una missione. Corrisponderebbe al profilo di psicotico messianico.
Un libro da leggere tutto d'un fiato. Non ho altro da aggiungere! Insomma, andate in libreria e... leggete!
Alla prossima,
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