Sono passati tre anni da quando la ricca e mondana Virginia Wakeling, membro del consiglio di amministrazione del Metropolitan Museum of Art, nonché uno dei suoi maggiori donatori, è stata trovata morta nella neve, gettata dal tetto durante la notte del Met Gala: l'annuale raccolta fondi del museo, un appuntamento tra i più trendy di Manhattan. Il principale sospettato, rimasto impunito, è Ivan Gray, il suo fidanzato e personal trainer di vent'anni più giovane. Ivan è proprietario di una Boutique Gym alla moda, Punch, un'attività finanziata in gran parte dalla defunta Virginia, nonché la palestra frequentata da Ryan Nichols, il nuovo presentatore di Under Suspicion. È stato proprio quest'ultimo a proporre a Laurie Moran, l'ideatrice del celebre show televisivo che si occupa di casi irrisolti, di indagare su questo cold case per il programma. Dopo l'iniziale scetticismo, Laurie si rende ben presto conto che i sospettati sono molti: collezionisti, promotori immobiliari, imprenditori, tra i parenti più stretti e i collaboratori più fidati della vittima. Mentre la troupe di Under Suspicion fa irruzione nelle vite di una famiglia di ricchi proprietari immobiliari con parecchi segreti da nascondere, il pericolo aumenta per vari testimoni e anche per Laurie, che scoprirà quanto possa essere rischioso un invito a una serata di gala...
venerdì 18 settembre 2020
Blogtour: Un respiro nella neve - Mary Higgins Clark & Alafair Burke
La giornata non è ancora finita e, personalmente, non c'è nulla di meglio se non parlare di killer proprio poco prima di cena o poco dopo... Mentre ci prepariamo per andare a dormire e il sospetto di non poterci fidare di nessuno risale lungo la spina dorsale. Eccoci dunque che oggi vi parlo del killer di questo nuovo romanzo di Mary Higgins Clark e Alafair Burke. Ovviamente non vi dirò di chi si tratta, potete leggere il romanzo in tutta tranquillità, ma parlerò, partendo dall'omicidio di Virginia della presenza del killer nei thriller. Per la recensione di Un respiro nella neve, invece, dovrete attendere fino a domani, ma non ve ne pentirete!
Autore: Mary Higgins Clark & Alafair Burke
Genere: Thriller
Editore: Sperling&Kupfer
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 307 pp
Prezzo: 9,99 € edizione digitale - 18,90 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 15 Settembre 2020
Copia omaggio fornita gentilmente da Sperling&Kupfer
blogtour: la figura del killer
Buonasera lettori accaniti!
Siete pronti per questo blogtour? Mi raccomando, se siete soli, chiudete le finestre e le porte. Se siete in compagnia... Siete sicuri di potervi fidare delle persone che avete al vostro fianco? Questo libro, in effetti, mi ha fatta dubitare moltissimo. Il romanzo, che recensirò domani!, è Un respiro nella neve di due maestre che, in effetti, del thriller capiscono davvero moltissimo! Ah, chi sono? Alafair Burke e Mary Higgins Clark. Nomi che nel panorama di questo genere non sono proprio le ultime arrivate! Detto questo, insomma!, partiamo con la tappa, che ne dite? Oggi vi parlo della figura del killer nel genere thriller. A dispetto dei gialli, questa figura in questo genere è più inquietante ( almeno a mio dire ) e lo trovo anche più affascinante per via delle motivazioni che lo spingono ad agire. Devo essere sincera: i thriller mi piacciono di più rispetto ai gialli perché sono più adrenalinici e giocano molto più sulla psicologia e così i killer: spaventano, vogliono portarti a non avere fiducia nel prossimo.
In questo caso l'assassino di Virginia è un killer di quelli che io definisco "psicopatici". Perché? Perché lo trovo semplicemente fuori di testa. Il modo in cui si infila nella vita degli altri, il modo di mettere paura, di portarti a non fidarti di nessuno. Questo è il compito di un buon thriller, minare alla tua psicologia, disarmarti e colpire quando meno te lo aspetti. Non in tutti i thriller esiste un killer, ma effettivamente, quando esiste, ci sono degli aspetti che, in un certo senso, sono comuni a tutti: gli omicidi vengono scoperti per caso o sono eclatanti. Chiunque indaghi viene coinvolto in maniera personale ( inutile girarci intorno, il killer si diverte a giocare con le sue prede! ).
Voi cosa ne pensate dei killer all'interno di un romanzo thriller? Io personalmente amo che ci siano, li preferisco ai thriller che instillano solo paura irrazionale, ma so anche che ci sono killer e killer. Insomma, un assassino è diverso dal killer. Un romanzo giallo è diverso da un romanzo thriller. Ci sono sfumature che li rendono differenti, anche se spesso vengono confusi. Un killer di un thriller ha quel qualcosa in più, quel modo di muovere i fili delle emozioni dei personaggi, ma anche del lettore che, a mio avviso, in un libro giallo non c'è.
Insomma, diciamo pure che la figura del killer è peculiare, affascinante e spesso ( almeno io... ) riesco anche a immedesimarmi nel modo di pensare o di agire. Non è difficile, se ci pensate bene! A me non resta altro se non chiedervi pareri a riguardo!
A presto,
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