mercoledì 26 agosto 2020

Blogtour: Il ragazzo che amava il cinema - Pere Cervantes


Buongiorno lettori accaniti! Oggi, grazie a Raffaella di The Reading's Love, partecipiamo a un blogtour davvero incredibile. Il romanzo che andrò ad approfondire si intitola "Il ragazzo che amava il cinema" ed è stato scritto da Pere Cervantes. Ambientato durante la dittatura franchista, sarà proprio questo l'aspetto che tanto andremo ad analizzare tra poco. Siete curiosi per questa lezione di storia? Allora seguiteci! 




Titolo:
Il ragazzo che amava il cinema
Autore: Pere Cervantes
Genere: Narrativa Storica
Editore: Mondadori
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 443 pp
Prezzo: 10,99 € edizione digitale - 21,00 € edizione cartacea 
Data di pubblicazione: 14 Luglio 2020


Barcellona, 1945. In una città che non si è ancora ripresa dalla recente guerra civile, in piena dittatura franchista, Nil Roig è un ragazzino che per sbarcare il lunario trascorre le sue giornate in bicicletta, trasportando da un cinema all'altro le bobine di vecchi film. Il giorno del suo tredicesimo compleanno, Nil assiste attonito a un omicidio nell'atrio dell'edificio in cui vive. Pochi istanti prima di morire, la vittima gli consegna la foto di un attore misterioso e gli sussurra il nome di David, il padre amatissimo di Nil, scomparso da tempo senza lasciare traccia. Con l'aiuto dei vicini del quartiere, Nil decide di scoprire cosa lega quell'uomo a suo padre e perché un poliziotto senza scrupoli e un ex comandante della Gestapo sembrano disposti a tutto pur di entrare in possesso della foto che il ragazzo custodisce gelosamente.

La risoluzione di questo mistero porta dritto al cuore di una città colpita, ma ricca di solidarietà e speranze. Una città dove i sentimenti e l'amicizia sono il balsamo con cui curare le ferite di una guerra che ha distrutto interi quartieri; dove la forza di donne straordinarie insegnerà a un ragazzino che si affaccia alla vita come sopravvivere e tornare a sperare; e dove, ancora una volta, la passione per il cinema diventa rifugio e conforto alla solitudine di chi ha visto la propria vita travolta dal dolore e dalla violenza. Un romanzo ricco di emotività, nostalgia e mistero, che rivela la fragilità e l'ambiguità della natura umana.



Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

blogtour: la dittatura franchista

Buongiorno lettori accaniti! 
Oggi farò un approfondimento storico davvero interessante, infatti vi parlerò della dittatura franchista. Perché? Si tratta del periodo storico in cui è ambientato il romanzo da me letto Il ragazzo che amava il cinema, di Pere Cervantes, uscito il 14 Luglio 2020 ed edito da Mondadori. Prima di tutto ringrazio di nuovo Raffaella di The Reading's Love per avermi invitata a partecipare e, inoltre, ringrazio anche la Mondadori per avermi permesso la lettura di questo romanzo che mi è piaciuto davvero moltissimo! Posso dirvi che è un romanzo davvero toccante, intenso e travolgente, non mi va di spoilerarvi una lettura che penso potreste trovare davvero interessante. Appena aperto l'articolo potete trovare il calendario di questo evento, come potete vedere ci sono diversi articoli interessanti già usciti e alcuni che devono ancora uscire! Ora, passiamo alla lezione di storia. 


In che periodo si è sviluppata la dittatura franchista? Nata con l'avvento della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, con la salita al potere di Francisco Franco, è terminata solo nel 1975, davvero recentemente. Torniamo, tuttavia, indietro nel tempo. Come, Francisco Franco, è salito al potere? Grazie alla guerra civile spagnola, iniziata nel 1936 e terminata, appunto, nel 1939. Dovete sapere che, nonostante non se ne parli quanto si parli di fascismo e nazismo, Francisco Franco e la sua dittatura furono addirittura più brutali: repressero molto più violentemente i civili. Vi chiederete come sia possibile una cosa del genere! Franco, semplicemente, fece in modo di definire la repubblica (la seconda repubblica per essere precisi) fosse definita come un morbo: in sostanza, il male era interno allo stato, non c'era alcuna minaccia esterna. Proprio come per la politica, anche il discorso economico ha avuto un che di coercitivo: tutto ciò che la repubblica aveva dato, era altamente sbagliato e perciò andava eliminato. 

Questo non è niente considerato cosa accadde a chiunque, durante la guerra civile e non solo, si oppose a Francisco Franco o appoggiò gli ideali marxisti: i soldati della guerra civile ( più di cento mila ) vennero schiavizzati. Non solo, un destino crudele fu dato anche alle donne, tant'è che si regredì molto rispetto a quanto avevano ottenuto in quegli anni: relegate alla sfera domestica, non potevano nemmeno avere un'istruzione degna di tale nome. Le punizioni, ovviamente, erano terribili per chi disobbediva al volere del dittatore. Ad alcuni schiavi, a esempio, venivano posti sulla schiena sacchi da 50 kg ricoperti di filo spinato: una vera tortura.

Come potrete immaginare, anche la cultura ne risentì molto: ogni pensiero di libertà, ogni film o libro che non fosse approvato dalla dittatura, era bandito. Nel romanzo, Nil, ama i film e spesso deve aver a che fare con "film di contrabbando" poiché vietati in Spagna. Le punizioni, se colti sul fatto, sono terribili. Instaurando un clima di terrore, in quanto nessuno poteva definirsi al sicuro e nessuno poteva in qualche modo dire di potersi fidare di qualcuno, Francisco Franco mantenne il potere fino alla sua morte, nel 1975. Con la morte del dittatore, Juan Carlos I salì al potere, cominciando a ripristinare ciò che il dittatore aveva tolto al popolo: la libertà.

Sono sinceramente sconvolta da quanto ho scoperto leggendo il romanzo, ma anche facendo ricerche su internet. Non ho compreso perché Franco abbia voluto adottare un sistema politico simpatizzante per nazismo e fascismo, una cosa davvero terribile. Inoltre mi domando come non sia morto prima. In fondo è rimasto al potere per trentasei lunghissimi anni! Un orrore che spesso non viene studiato e nemmeno tenuto in considerazione.  

Se questa lezione di storia vi è piaciuta, vi invito a leggere anche il romanzo! Il ragazzo che amava il cinema ci offre uno spaccato emozionante su questa dittatura di cui non si parla mai abbastanza. 

A me non resta che salutarvi!
A presto, 








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