Buongiorno a tutti Lettori Accaniti! Questa è ufficialmente la prima recensione che scrivo nel 2018 e voglio iniziare subito con il piede giusto, parlandovi di un romanzo che ho letto in queste feste e che mi è piaciuto tantissimo!
Autore: Virginia Dellamore
Genere: Historical Romance
Editore: self-published
Pagine: 254
Prezzo ebook: 0,99
Data di pubblicazione: 24 Dicembre 2017
Yorkshire, Inghilterra, 1836.
La vita è stata generosa e allo stesso tempo avara con Rosalynn. Le ha donato la bellezza ma l’ha privata dell’affetto di una famiglia. Da ventun anni, infatti, vive nello stesso orfanotrofio nel quale è stata abbandonata quando era piccolissima, e la sua esistenza è tutto fuorché idilliaca. La perfida direttrice dell’istituto, che nutre verso di lei una particolare antipatia, l’ha relegata ai compiti più faticosi e miserabili. Rosalynn trascorre le sue giornate lavorando e coltivando sogni segreti alimentati dai libri che legge. Libri che si procura di nascosto: al calar della sera, mentre le ombre dilagano nella brughiera, sgattaiola dal convitto e raggiunge il castello di Harwood a poche miglia di distanza.
Il maniero è disabitato, ma lei ha scovato un’imposta rotta ed è riuscita a entrare. Ogni giorno, attraversando un dedalo di grandi sale ricoperte di polvere e detriti, raggiunge l'immensa biblioteca ancora piena di volumi. Non ha mai incontrato nessuno, muovendosi sempre indisturbata.
Una sera, tuttavia, la solitudine dei luoghi subisce una brusca interruzione. All’improvviso, Rosalynn ode dei passi umani e si scontra con un uomo che afferma d’essere Lord Beaumont Harwood, proprietario del castello e di tutto ciò che esso contiene.
Benché coraggiosa, non può fare a meno di esserne intimorita: il conte non è soltanto un uomo dai modi scortesi, ma è anche l’individuo più spaventoso sul quale abbia mai posato lo sguardo. Il suo volto è ricoperto di ustioni e cicatrici ed è privo di una gamba al posto della quale indossa un terrificante arto finto. In più, la accusa di essere una ladra e minaccia di condurla in prigione per averlo derubato.
Rosalynn si trova costretta ad andare a vivere al maniero, assunta come domestica, per ripagare il furto commesso.
La vita al castello è più dura del previsto. Se ciò non bastasse, Lord Harwood non è affatto un gentiluomo: la gente del villaggio lo ha soprannominato “la Bestia” a causa del suo aspetto e dei suoi modi.
Per forza di cose, vivendo sotto lo stesso tetto, Rosalynn comincia a conoscerlo meglio, scoprendo che dietro la sua apparenza intrattabile si cela un uomo ferito dalla vita, trafitto dal peso di tragiche colpe passate e ormai rassegnato a vivere nascosto.
Nel contempo, i segreti riguardanti le origini di Rosalynn e l’identità dei suoi genitori si rivelano non meno misteriosi e tragici, e tutto sembra precipitare verso un epilogo drammatico...
Sullo sfondo della cupa brughiera inglese, un romanzo liberamente ispirato alla favola della Bella e la Bestia. La storia di una passione tormentata e di un sentimento purissimo capace di guardare oltre l’apparenza, sgretolare i pregiudizi e dimostrare che la vera bellezza non ha a che fare con la perfezione del corpo ma con l’armonia dell’anima.
La vita è stata generosa e allo stesso tempo avara con Rosalynn. Le ha donato la bellezza ma l’ha privata dell’affetto di una famiglia. Da ventun anni, infatti, vive nello stesso orfanotrofio nel quale è stata abbandonata quando era piccolissima, e la sua esistenza è tutto fuorché idilliaca. La perfida direttrice dell’istituto, che nutre verso di lei una particolare antipatia, l’ha relegata ai compiti più faticosi e miserabili. Rosalynn trascorre le sue giornate lavorando e coltivando sogni segreti alimentati dai libri che legge. Libri che si procura di nascosto: al calar della sera, mentre le ombre dilagano nella brughiera, sgattaiola dal convitto e raggiunge il castello di Harwood a poche miglia di distanza.
Il maniero è disabitato, ma lei ha scovato un’imposta rotta ed è riuscita a entrare. Ogni giorno, attraversando un dedalo di grandi sale ricoperte di polvere e detriti, raggiunge l'immensa biblioteca ancora piena di volumi. Non ha mai incontrato nessuno, muovendosi sempre indisturbata.
Una sera, tuttavia, la solitudine dei luoghi subisce una brusca interruzione. All’improvviso, Rosalynn ode dei passi umani e si scontra con un uomo che afferma d’essere Lord Beaumont Harwood, proprietario del castello e di tutto ciò che esso contiene.
Benché coraggiosa, non può fare a meno di esserne intimorita: il conte non è soltanto un uomo dai modi scortesi, ma è anche l’individuo più spaventoso sul quale abbia mai posato lo sguardo. Il suo volto è ricoperto di ustioni e cicatrici ed è privo di una gamba al posto della quale indossa un terrificante arto finto. In più, la accusa di essere una ladra e minaccia di condurla in prigione per averlo derubato.
Rosalynn si trova costretta ad andare a vivere al maniero, assunta come domestica, per ripagare il furto commesso.
La vita al castello è più dura del previsto. Se ciò non bastasse, Lord Harwood non è affatto un gentiluomo: la gente del villaggio lo ha soprannominato “la Bestia” a causa del suo aspetto e dei suoi modi.
Per forza di cose, vivendo sotto lo stesso tetto, Rosalynn comincia a conoscerlo meglio, scoprendo che dietro la sua apparenza intrattabile si cela un uomo ferito dalla vita, trafitto dal peso di tragiche colpe passate e ormai rassegnato a vivere nascosto.
Nel contempo, i segreti riguardanti le origini di Rosalynn e l’identità dei suoi genitori si rivelano non meno misteriosi e tragici, e tutto sembra precipitare verso un epilogo drammatico...
Sullo sfondo della cupa brughiera inglese, un romanzo liberamente ispirato alla favola della Bella e la Bestia. La storia di una passione tormentata e di un sentimento purissimo capace di guardare oltre l’apparenza, sgretolare i pregiudizi e dimostrare che la vera bellezza non ha a che fare con la perfezione del corpo ma con l’armonia dell’anima.
recensione
Allora, eccomi qui.
Ho "conosciuto" l'autrice grazie al suo romanzo Un lord da conquistare e da allora ho continuato a seguirla e stalkerarla in trepidante attesa del suo prossimo lavoro. Non potete capire l'eccitazione che ho provato quando, scorrendo annoiata la home di facebook il giorno della Vigilia, ho trovato per caso un post che annunciava la pubblicazione di un altro libro proprio quel giorno.
Già avrete intuito com'è stato speso parte del buono Amazon che i miei parenti mi hanno regalato per Natale (sono stati addestrati bene).
Ma, soprattutto, già avrete intuito lo stato d'animo con cui mi ha lasciato questo
romanzo. Senza perdere altro tempo, inizio a parlarvene!
Protagonista indiscussa di questo romanzo è Rosalynn, bella, giovane e coraggiosa, lavora come domestica presso l'orfanotrofio in cui è cresciuta."E non mi importa se non avremo abbastanza denaro per impedire che tutto crolli intorno a noi, perchè noi non crolleremo."
La vita della ragazza non è stata facile; presa particolarmente in antipatia dalla direttrice, trascorre le sue giornate a svolgere lavori pesanti e a sognare ad occhi aperti di fronte alle pagine dei romanzi che trafuga dall'abbandonato castello di Harwood.
Solo che il castello non è più così abbandonato come era un tempo e la protagonista lo scopre nel peggiore dei modi: colta sul fatto dal nuovo conte mentre sottrae alla biblioteca un libro di enorme valore.
Le spiegazioni sembrano essere inutili, il conte non vuole credere al fatto che lei non sapesse della sua presenza e allora alla giovane non resta che scappare, sperando che il conte non riesca a rintracciarla.
Lord Beaumont Harwood da ragazzo era stato bellissimo, ma un incendio ha segnato il suo corpo e la sua anima in maniera incancellabile.
Non crede nell'amore, nella bontà e nei sogni, ha gli occhi perennemente rivolti al passato ed un'anima egoista che lo rende bestiale più delle cicatrici che porta.
Quando trova Rosalynn intenta a rubare un libro dalla sua biblioteca decide che vuole avere quella ragazza e, con un ricatto, la costringe a lavorare alle sue dipendenze.
Tra colpi di scena mozzafiato, battute al vetriolo e dichiarazioni agrodolci, ancora una volta la Dellamore non ha fallito nel trasportarmi in una dimensione passata ed assolutamente indimenticabile!
"Non vi considero affatto una fanciulla, non nel senso che intendete voi.""E io non vi considero affatto inservibile, proprio nel senso che intendete voi."
Ormai sono ufficialmente una fan di questa autrice e con me pure mia mamma, mia sorella e tutte le persone che ho convinto a leggere i suoi libri.
I suoi romanzi hanno uno stile unico, leggero, ma al tempo stesso intenso, che hanno il potere di rapirmi e liberarmi solo alla fine della narrazione.
Il diavolo e la rosa, in particolare mi ha colpito per i suoi personaggi e per la loro storia.
Rosalynn è una donna estremamente indipendente, dalle sfumature femministe e molto, molto determinata. Ho apprezzato moltissimo la sua curiosità e la sua intelligenza nonostante il contesto storico in cui è inserita.
Lord Harwood, poi, è un protagonista del tutto sui generis. Innanzitutto non è buono, per nulla. Ha commesso tanti errori, troppi per essere assolto e le brutture che ha subito nella vita sono state in gran parte provocate da lui stesso.
La cosa più bella di questo personaggio è il percorso che intraprende grazie a Rosalynn e il cambiamento che mostra alla fine del romanzo.
So che, per noi donne moderne, femministe ed indipendenti, il voler salvare un uomo da sè stesso è il peccato più grosso che si possa commettere, ma io non posso far a meno di sognare di fronte ad un amore così puro e travolgente!
Il romanzo è un insieme di sentimenti e colori dalle tinte vivaci, che arriva al lettore con la forza di un pugno. La trasformazione del conte, le rivelazioni sul passato di Rosalynn e tante, tante altre cose contribuiscono a rendere questo viaggio tortuoso, ma incredibilmente emozionante.
Lo stile dell'autrice è superbo e tutti i personaggi secondari sono perfetti nella loro caratterizzazione e nel loro ruolo all'interno del romanzo.
La prosa scorrevole, ma evocativa della Dellamore fa da contorno ad una storia di salvezza, d'amore e di cambiamento che ci insegna a non vergognarci dei nostri errori, ma a cercare di porvi rimedio con le nostre azioni future.
Parafrasando uno dei personaggi secondari che più mi sono rimasti nel cuore: le cicatrici lasciate dai nostri sbagli sono invisibili sotto la luce della bontà e dell'amore.
Direi che il messaggio dell'autrice mi è arrivato forte e chiaro. Forte, un pochino doloroso, ma dolce e bellissimo nel suo risvolto finale. Grazie Virginia.
VOTO:
"L'uomo che ricordate è morto. Temo che il vostro incantesimo non abbia funzionato. Le mie cicatrici non sono mutate, e la mia bellezza non è magicamente tornata.""Questo lo dite voi, signore. Io vedo una bellezza abbagliante. E no, non vi sto prendendo in giro, come la vostra espressione parrebbe supporre. Il problema è che guardate le cose nel modo sbagliato. Considerate il temporale soltanto per la sua forza devastatrice ma non come strumento per far apparire gli arcobaleni. Per voi la roccia è soltanto roccia, come quella parete lì, vedete? Brulla, priva di germogli, un sasso inutile e piuttosto brutto. Io, invece, vedo ciò che cela al di là della sua apparenza. E anche Rosalynn. Noi siamo in grado di scovare quarzite in mezzo a una landa."
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