Buona Domenica a tutti!
Questa settimana è stata la XVI settimana della lingua italiana nel mondo e, come tutti sappiamo, uno dei mezzi con il quale si diffonde maggiormente un idioma è quello della letteratura. Ma come fare per arrivare alla fantomatica pubblicazione con una casa editrice?
Noi Lettrici Accanite abbiamo pensato di andare direttamente alla fonte, rivolgendo questa domanda all'editore di una casa editrice che sta decisamente emergendo nel panorama italiano.
Sei uno scrittore emergente? Non hai idea di come approcciare il mondo dell'editoria? Oppure sei ancora in alto mare con il tuo romanzo perchè non sai bene cosa scrivere?
Questo post potrebbe fare al caso tuo!
1) Cosa deve avere un manoscritto per attirare la tua attenzione?
Argeta Brozi, editore della Butterfly Edizioni risponde così:
Deve sapermi emozionare, prima di tutto. I personaggi devono sembrare persone reali, devono “bucare” il foglio, la storia deve essere scorrevole. Nei romanzi amo molto i discorsi diretti, difficilissimi da scrivere ma importanti ad accelerare la narrazione e a far vivere i personaggi. Mi piacciono anche gli intrighi e i colpi di scena. Ovviamente meglio è scritto e meglio è, ma la scrittura si può migliorare, la fantasia è un dono che o hai o non hai. Mi piace quando noto che l'autore ha curato il testo e soprattutto quando ci mette del “suo”, le storie possono essere tutte simili, sta all'autore renderlo “speciale”, diverso.
Insomma, non è importante la storia di per sè (anche se qualche intrigo e qualche colpo di scena non guastano mai), ma quanta personalità mettete nel raccontarla. Vi sembra un consiglio scontato? Beh, ma diciamocelo, quanti di noi lo fanno davvero?
E non è affatto una domanda ovvia la mia, vi basta pensare a tutte le imitazioni scadenti di 50 sfumature o simili che si trovano in giro...
Come fare a creare una storia solida, dei personaggi realistici e al tempo stesso non far sembrare il romanzo una lista della spesa?
Io non lo so, infondo gli scrittori siete voi!
2) Quali sono invece le cose che non ti piacciono in un manoscritto?
Argeta Brozi:
La fretta che si nota in certi testi, la voglia di finire subito un romanzo si capisce, non solo dalla poca cura della storia e dai refusi, ma anche perché ci sono lacune significative, incoerenze gravi e discorsi e scene banali, parti pesantissime da leggere che andrebbero tolte di netto perché irrilevanti ai fini del libro. Non mi piacciono i libri fine a se stessi, quelli che non mi comunicano niente, che non donano qualche insegnamento o anche solo un'emozione al lettore.
I libri piatti che arrivi alla fine e subito te ne dimentichi.
E questo è al tempo stesso scontato, ma terribilmente difficile.
Conosciamo tutti la frenesia in cui si viene trascinati durante la stesura di un libro, la voglia di arrivare in fondo, di fare conoscere a tutti il frutto del nostro lavoro, del nostro sudore e delle nostre notti insonni (perchè sì, se non sei uno scrittore, non sai che i nostri personaggi ci perseguitano anche, e soprattutto, di notte...).
Per cui, calma, un respiro profondo e partiamo alla conquista del mondo!
3) Quale criteri usi per selezionare un manoscritto?
Argeta Brozi:
Un libro pubblicabile è quello che:
1. Mi emoziona
2. Ha personaggi realistici e coerenti
3. Non cade nel banale
4. Riesce a isolarti dal resto del mondo
5. E' scorrevole e non vedi l'ora di finirlo.
Non so voi, ma leggendo questo elenco ho visto le mie possibilità di pubblicare mai con un editore rimpicciolirsi notevolmente. E' vero che ho qualche problema di autostima con quello che scrivo, ma rispetto all'inizio del post vedo l'asticella da saltare alzarsi sempre di più. Ce la faremo?
Nel dubbio vado a consegnare il mio curriculum come ragazza delle pulizie...
Argeta Brozi:
Il primo consiglio è quello di leggere tanto. Chi non legge, non può ritenersi uno scrittore.
Scrivere il romanzo e ricorreggerlo in un secondo momento, magari una settimana o due dopo e non subito, perché, quando si conosce una storia, è difficile poi vedere i propri errori.
Rileggere la propria storia più volte, capire ciò che non è utile e cancellarlo senza ripensamenti.
Capire se il proprio libro è un testo che – se fossi un lettore – leggeresti volentieri.
Le case editrici sono spesso alla ricerca di nuovi autori, inviare un libro abbastanza corretto grammaticalmente, oltre che curato a livello di struttura/storia, aumenta le probabilità di essere pubblicati. Se il vostro libro è già stato pubblicato col self publishing, ricordarsi di inserire la propria email per essere ricontattati anche nella sinossi, in modo che un editore possa trovarvi facilmente. Avere una propria pagina/gruppo su Facebook o altri social network, essere attivi, condividere brevi estratti per farsi conoscere è molto utile per attirare l'attenzione, non solo degli editori ma anche dei lettori.
Sono totalmente d'accordo con il primo consiglio. D'altronde, se non si legge mai un libro, come si fa a sapere come scriverne uno???
Ho apprezzato molto anche i consigli pratici che Argeta ci ha dato nella seconda parte della risposta ed ho già preso appunti per quando pubblicherò il mio primo romanzo e diventerò ricca e famosa (ceeeerto...).
Questi sono i consigli che la gentilissima Argeta Brozi, editore della Butterfly Edizioni, ha voluto lasciare per noi e per voi aspiranti autori o scrittori emergenti.
Siete soddisfatti? Non siete d'accordo con qualche affermazione? Vi aspettavate qualcosa di diverso?
Scrivetecelo nei commenti in modo da poterne discutere tutti insieme (e consolarmi per il mio probabile futuro da lavatrice di scale...)
Noi Lettrici Accanite vi salutiamo e vi diamo appuntamento al prossimo aggiornamento!
Buona domenica ragazze! <3 Ma che bello questo post, complimenti è davvero una bellissima idea!
RispondiEliminaElyyy! Auguro una buona domenica anche ate, mi fa piacere che il post ti sia piaciuto!
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