martedì 3 novembre 2020

Review Party: Gli orologi del diavolo - Gianfranco Franciosi & Federico Ruffo


Buonasera lettori accaniti!
Tra la cena e il mettersi a letto, proprio con l'arrivo della serie tv su rai uno, qui su cronache di lettrici accanite trovate la recensione al libro Gli orologi del diavolo, il romanzo di Gianfranco Franciosi ( scritto in collaborazione con Federico Ruffo ): un'autobiografia di un giovane che, a soli venticinque anni si trova ad aiutare la polizia e ad affrontare qualcosa più grande di ogni aspettativa.

Titolo:
Gli Orologi del Diavolo
Autore: Gianfranco Franciosi & Federico Russo
Genere: Narrativa Contemporanea - Autobiografico
Editore: Rizzoli
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 672 pp
Prezzo: 19,50 € edizione cartacea 
Data di pubblicazione: 27 Ottobre 2020

Gennaio 2005. Gianfranco Franciosi, per tutti Gianni, ha venticinque anni e un talento innato come meccanico navale. A Bocca di Magra lo conoscono tutti, le sue giornate trascorrono tra casa, cantiere e il ristorante di famiglia dove passa per litigare con il padre. Un giorno riceve una strana visita: due clienti offrono un anticipo da cinquantamila euro in contanti per un gommone velocissimo, con doppio fondo ed equipaggiato con radar e GPS. Gianni si insospettisce, va alla polizia e accetta di aiutare gli investigatori a capirci di più. Sembra una cosa destinata a risolversi in fretta, invece Gianni scivola in un gioco più grande di lui e, con il passare dei mesi, diventa un agente infiltrato a tutti gli effetti. Inizia così la sua seconda vita: quattro anni di viaggi in Sudamerica per trasportare enormi quantità di cocaina, quattro anni di festini con i narcos e di riunioni di emergenza con la polizia, quattro anni di paura. Diventa fratello acquisito del boss spagnolo Aurelio e guadagna una collezione di Rolex ("uno per ogni affare che faremo insieme") ma al tempo stesso perde tutto: l'amore della sua donna, la famiglia, il lavoro. Quando finalmente la polizia conclude il più grande sequestro di droga mai avvenuto in Europa, Gianni è pronto a riprendersi la sua vita, ma Aurelio sfugge all'arresto e vuole vendetta. È l'inizio di un incubo che continua ancora oggi: Gianni deve rinunciare alla sua identità e sparire nel nulla.


Copia omaggio fornita gentilmente da Rizzoli

recensione

Eccomi qui, lettori accaniti.
Spero che siate seduti comodi e vi stiate rilassando. Io sto scrivendo questa recensione per voi, anche se, parlare di recensione, mi sembra decisamente inappropriato. Per un libro di questo genere, per la storia reale di qualcuno serve davvero una recensione? Serve davvero scrivere come l'editing abbia trasformato in belle parole ciò che qualcuno ha vissuto davvero sulla propria pelle? Sì, perché Gli orologi del diavolo di Gianfranco Franciosi ( e Federico Ruffo ) è una storia vera, vissuta in prima persona proprio dal nostro autore. Edito da Rizzoli e uscito nelle librerie italiane il 27 Ottobre ( proprio settimana scorsa! ), questo non è un romanzo come tutti gli altri e non perché sia scritto in modo diverso o che altro. Semplicemente, questa è una biografia e un giudizio, sempre a mio avviso, non va dato. Un giudizio è inutile. Un giudizio dovrebbe essere dato ai malavitosi, a coloro che sono i cattivi, se potete passarmi il termine. E prima di continuare a parlare di ciò che ho letto, vorrei ringraziare chi ogni giorno si batte per noi. Chi rischia la vita per qualcosa di buono e onesto. Chi affronta pericoli rimanendo da solo, perdendo tutto, ma continua a lottare per gli altri e anche per me. Grazie.

Immaginatevi ora di avere venticinque anni e di stare svolgendo il lavoro che, ogni giorno, fate. Tutto normale, almeno così sembra, fino a quando qualcuno non arriva al vostro negozio, domandandovi qualcosa di insolito. Qualcosa che vi insospettisce e voi, persone per bene, decidete di rivolgervi alla polizia. Ma non è solo questo ciò che succede perché nel momento in cui decidete di fare la cosa giusta le carte in tavola vengono stravolte e voi siete finiti esattamente nel mezzo di questo nuovo gioco pericoloso. a Gianfranco, chiamato da tutti Gianni, succede proprio questo e, da quel momento, la sua vita cambierà totalmente. 

È come entrare in chiesa urlando, tutti si voltano, tutti stanno in silenzio e ti fissano. Solo che io non urlo e la porta che si chiude è quella del ristorante di mio padre. Da trent’anni, chiunque entri da quella porta è sempre il benvenuto, ma quando arrivo io camerieri e cuochi si girano a guardare, aspettano di capire quando inizieranno le urla.

Non ho mai immaginato, nemmeno nei miei sogni più vividi, che una vita potesse prendere questa piega. Non sapevo, con esattezza, cosa pensare mentre andavo avanti nella lettura. Quanto si è destinati a perdere, per fare qualcosa per il bene comune? Quanti sacrifici? Quanti pericoli ci sono da affrontare? E la verità è che, nel momento in cui l'operazione finisce, per Gianfranco iniziano i veri guai perché il fratello acquisito, Aurelio, il diavolo che gli ha regalato i rolex... Lui vuole la sua testa. Vuole vendetta. La vendetta è pericolosa, ma in questo caso può essere anche mortale. Quando fai cadere l'impero di qualcuno le conseguenze possono essere devastanti. Intenso e travolgente, questo scritto ci mostra nero su bianco cosa accada a chi entra in contatto con la malavita, quali sono le possibilità e come spesso le cose precipitino. Credo che a nessuno piaccia davvero cambiare identità per SALVARSI. Sì, perché ci si deve anche salvare quando le cose non vanno bene. E spesso, aiutando la polizia è quello che succede: perdi tutto e devi ricominciare da capo, ma quanto può essere difficile? Con un ritmo coinvolgente e fatti di cronaca realmente accaduti, credo sia normale che questo libro sia diventata una serie tv ( che, assolutamente!, guarderò ). 

A me non resta che salutarvi. Credo sia un libro da consigliare a tutti e che, soprattutto, va letto per farsi un'idea di ciò che accade e non vediamo. Come ho già detto, non mi sento di dare un giudizio, ma il libro merita, la storia merita. E la vita, anche.

A presto, 



2 commenti:

  1. Risposte
    1. Di nulla, sono molto contenta di aver potuto leggere qualcosa di così vero e che sia in grado di far riflettere su ciò che spesso non vediamo.

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