Vi è mai capitato di voler chiedere qualcosa all'autore/autrice di un romanzo che vi ha incuriosito?
A noi Lettrici è stata offerta l'occasione di rivolgere qualche domanda all'autrice del romanzo Be my Serotonin, uscito ieri per la collana Over the Rainbow di PubMe e noi non ce la siamo lasciata scappare!
Per sapere di cosa parla il libro e, soprattutto, che domande abbiamo rivolto all'autrice, continuate a leggere!
Titolo: Be my Serotonin
Autore: Carenza
Genere: Young Adult, F/F
Editore: Over the Rainbow - PubMe
Pagine: 304
Prezzo edizione digitale: 2,99 €
Prezzo edizione cartacea: 14,90 €
Data di pubblicazione: 03/11/2020
Linda frequenta l’Istituto Fermi ed è pronta ad affrontare la maturità con il suo spiccato animo sovversivo, quando entra nella sua vita Ale, la nuova docente di chimica. Un colpo di fulmine in piena regola, un amore che gli amici reputano platonico e adolescenziale, oltre che irrealizzabile per via dei quasi trent’anni che le dividono. Linda però si è accorta delle attenzioni che Ale le dedica e non ha affatto voglia di rinunciare a lei.
In uno sfondo femminista e queer, tra docenti fuori dagli schemi, studenti ribelli, proteste e dipendenze, si innesca la rivoluzione personale di due anime tanto diverse quanto affini, due anime in lotta contro la convenzionalità. Due molecole di serotonina.
In uno sfondo femminista e queer, tra docenti fuori dagli schemi, studenti ribelli, proteste e dipendenze, si innesca la rivoluzione personale di due anime tanto diverse quanto affini, due anime in lotta contro la convenzionalità. Due molecole di serotonina.
Innanzi tutto ciao Carenza e grazie di aver accettato di partecipare a questa intervista. Be my Serotonin è il tuo romanzo di esordio e quindi la tua prima esperienza all’interno del mondo editoriale. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura e quali pensi che siano/saranno le sfide più ostiche?
Ciao a tutt* e grazie a voi per lo spazio. Sì, Be my Serotonin è il mio romanzo d'esordio ed è davvero una nuova avventura che mi sta portando a cambiare la forma mentis. Ho sempre scritto per me stessa, usando le parole come proiezione dei miei stati d'animo e, soprattutto, delle mie fantasie irraggiungibili. Non ho mai avuto particolare intenzione di proporre i miei romanzi, un po' per imbarazzo forse, un po' per disinteresse. Questo percorso con Be my Serotonin è cominciato all'improvviso, complice anche la piattaforma Wattpad che usavo anni fa e che ha permesso di fare guadagnare un po' di visibilità al mio scritto. Ora, mi sono innanzitutto accorta come quello dell'editor, dell* grafic* siano lavori difficili e delicati, che ci sono diverse questioni da seguire, scadenze da rispettare, lettori da soddisfare seriamente e non per hobby se ci si vuole fare strada e sono tutti aspetti che prima non mi toccavano. Anche solo la scelta della copertina è stata complessa. Forse le sfide più ostiche sono state quelle antecedenti la pubblicazione. Mi aspetto e spero supporto, che serve a chiunque cominci un nuovo progetto, aspetto di sentirmi appagata e soddisfatta, cosa che difficilmente mi riesce. Mi aspetto critiche, per la natura del romanzo in sé.
Il tuo romanzo ha un tema ben preciso, che suppongo miri ad uscire dalla “nicchia” di persone già sensibilizzate alla tematica attraverso la narrazione di uno degli scenari comuni della letteratura young adult rivisitato in chiave LGBTQ+. Quali pensi che saranno i lettori più difficili da raggiungere e quali stratagemmi hai utilizzato per far arrivare la storia?
Percepisco un bel carico di responsabilità addosso. Tratto tematiche delicate e nuove. Le mie protagoniste e le conoscenze intorno a loro sono soggettività bisessuali e lo rivendicano. Il mio romanzo vuole essere un contrasto alla bicancellazione mettendo in primo piano un'identità spesso invisibilizzata e non compresa anche da parte della stessa comunità LGBT+. Oltre a ciò, parlo di differenze di età non da poco all'interno di ruoli non esenti già da dinamiche di potere: un'insegnante e una studentessa. Sono dinamiche possibili nella realtà, e magari quante situazioni di questo tipo vengono vissute di nascosto, con un peso non indifferente da parte di chi ne è coinvolt* (NB: si parla sempre e comunque di persone consenzienti, tutti i miei personaggi sono maggiorenni e consenzienti) e ho l'impressione creino quel sottofondo di fastidio e curiosità allo stesso tempo. Questo è uno strumento che può rivelarsi utile, ma anche controverso. Ho tanti timori: quello di non essere capita, quello di essere accusata di aver portato alla luce una narrazione non etica, quello che mi bussa alla porta dicendomi "Avresti dovuto fare molto di più per rendere il tutto ancora più realistico!" non togliendo però del tutto quella componente romantica e sognatrice tipica degli Young Adult. Il timore di deludere le aspettative, di non riuscire a raggiungere la parte meno open mind che mi legge e vede affrontati tanti temi insieme: tematiche queer, femminismi, sostanze, veganismo, rapporti di potere, situazioni controverse al limite dell'assurdo e, banalmente, tante soggettività femminili erranti e ribelli in primo piano, senza alcuna voce prioritaria di un uomo bianco cis etero che parla per loro. Poi penso banalmente che, nella storia, tantissim* autori/ici/* hanno scandalizzato il pubblico portando alla luce tematiche molto controverse (decisamente più di Be my Serotonin) e anche molto criticate. Nessuno stratagemma particolare, ho sempre scritto a ruota libera. La storia è di fantasia ma parte dei sentimenti descritti sono i miei, tratti da diverse esperienze personali. Ho fiducia nei miei sentimenti.
Sappiamo dalla tua biografia che sei già una dei tanti attivisti social che mirano a normalizzare le forme di amore non comunemente tramandate nella nostra cultura. La scrittura è sempre stata una tua passione o ti sei accorta con il tempo che i mezzi che già utilizzavi non bastavano più? Cos’è che ti ha spinto ad intraprendere questa nuova strada?
Tramite @polycarenze in particolare mi occupo di poliamore e non monogamie etiche, temi che stranamente non ho toccato in questo primo romanzo se non di sfuggita, ed è nato proprio per sopperire a un blocco dello scrittore di cui sono stata vittima a partire dall'aprile 2019 (tra l'altro, proprio mentre stavo cominciando a scrivere un romanzo che trattasse proprio il poliamore). Ho sentito una forte necessità di reinventarmi per tutelare la mia salute mentale che in quel periodo aveva purtroppo cominciato a essere compromessa, e così ho creato uno spazio che potesse essermi d'aiuto per l'attivismo che già praticavo. La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, scrivo da quando sono bambina e non solo romanzi. Non mi sento meno scribacchina quando pubblico un post arrabbiato su polycarenze, né quando scrivo testi in rima di denuncia sociale su una base. La scrittura è un mondo così ampio, attualmente le diverse tipologie di scrittura che sto facendo si intersecano e aiutano il mio attivismo.
Tutti i bravi scrittori sono innanzi tutto bravi lettori, quali sono gli autori che ti hanno ispirata e influenzata nella stesura del tuo romanzo? Pensi di essere cresciuta/cambiata nel corso di questo processo?
Nonostante attualmente, da un po' di tempo a questa parte, abbia lasciato da parte la narrativa per dedicarmi alla saggistica queer* e transfemminista, ci sono autori e autrici che hanno certamente lasciato un segno. Non in Be my Serotonin, o non particolarmente dato che, come ho citato prima, l'idea di questo romanzo è nata molto a caso, dallo sperimentare io stessa questo sentimento "proibito" (e specifico, mai ricambiato). In particolare però tra i vari nomi spuntano Virginia Woolf, Margaret Atwood, Michela Murgia, Sibilla Aleramo, Isabel Allende, la controversissima Isabella Santacroce che però a me ha sempre affascinato tanto, Margaret Mazzantini, Agatha Christie e poi ancora Stephen King che rimarrà sempre il mio autore preferito in assoluto, Chuck Palahniuk, l'altro controverso Nabokov (Lolita ha avuto un certo impatto sulla mia adolescenza, volente o nolente), e una serie di altri nomi che trattano saggistica tra cui spuntano le ribelli Diana J. Torres, Itziar Ziga, Carol J. Adams, Lorenzo Gasparrini, Helen Hester e tant* altr*
Cosa ti auguri per questo esordio e cosa auguri ai lettori del tuo romanzo?
Mi auguro di imparare a sottovalutare me stessa e i miei lavori un po' meno di quanto faccia già nella vita, mi auguro di ricevere soddisfazioni e fare esperienza, auguro a* lettori/ici/* di capire sempre meglio la comunità LGBT+ e di mettersi nei panni di chi vive situazioni diverse dalle proprie, anche non condividendole, e di incontrare una lettura leggera e piacevole.
Bene Lettori, la nostra tappa del blogtour dedicato a Be my Serotonin di Carenza giunge al termine.
Di seguito vi lascio le altre tappe del blog e la biografia dell'autrice, in modo che abbiate la possibilità di conoscerla ancora meglio e capire tutti i riferimenti fatti nell'intervista.
Spero che il post vi sia piaciuto, alla prossima!
l'autrice
Carenza nasce a Torino nel 1998. Coltiva un forte interesse per la narrazione e per la scienza sin da bambina. Studia per diventare ostetrica ed è attivista LGBT+. Su Instagram e su Facebook gestisce “Polycarenze”, profilo in cui parla di poliamore, di transfemminismo e di Non Monogamie Etiche. Be my Serotonin è il suo romanzo d’esordio.
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