giovedì 19 novembre 2020

Review Party: Gli inadottabili - Hana Tooke


Buonasera lettori accaniti!
Seppur in ritardo, eccomi qui pronta a darvi il mio parere riguardo Gli inadottabili, un libro per ragazzi che ho apprezzato davvero tantissimo! Di Hana Tooke con i disegni di Ayesha L. Rubio, questo libro per bambini e ragazzi è una toccante storia di speranza e... misteri da risolvere!


Titolo:
Gli inadottabili
Autore: Hana Tooke
Genere: Libri per ragazzi
Editore: Rizzoli
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 416 pp
Prezzo: 9,99 € edizione digitale - 17,00 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 1 Settembre 2020


Amsterdam, 1892. All'orfanotrofio del Piccolo Tulipano arrivano cinque neonati abbandonati nelle maniere più diverse, chi in una cesta a forma di bara, chi dentro un secchio per il carbone. Tutti modi comunque inaccettabili per la direttrice, l'arcigna e puntigliosa signora Gassbeek. Milou, Dita, Oval, Finny e Sem diventano presto gli "inadottabili", casi disperati di cui la direttrice non riesce a liberarsi. Loro, però, sono uniti come fratelli e hanno trovato nell'amicizia la forza di resistere. Una speranza sembra profilarsi quando i ragazzi compiono dodici anni e un commerciante di zucchero, un certo signor Rotman, propone di prenderli con sé. Indossa abiti eleganti, ma ha baffi che fremono e un sorriso sbagliato. Per i cinque amici è l'inizio di un'avventura che richiederà tanto ingegno quanto coraggio. In un paese incantevole, tra i canali di Amsterdam e i mulini a vento del vasto polder, la loro fuga sarà costellata di atmosfere da brividi, messaggi segreti e colpi di scena.


Copia omaggio fornita gentilmente da Rizzoli

recensione

Eccoci qui lettori accaniti!
Siamo ormai a fine settimana, manca un solo giorno di lavoro ( almeno per la sottoscritta ) e... sono qui con una nuova recensione. Gli Inadottabili è un libro autoconclusivo ambientato in un'Amsterdam del 1892 scritto da Hana Tooke, autrice di cui non conoscevo nemmeno il nome. Le illustrazioni che si trovano all'interno del romanzo sono, invece, di Ayesha L. Rubio e le ho adorate moltissimo. Si tratta della storia di alcuni orfani definiti dalla direttrice dell'istituto Il piccolo tulipano come "inadottabili" pare infatti che siano delle pesti e che nessuno abbia avuto il coraggio di prenderli con sé. La cosa che più mi è piaciuta è il loro non solo essere amici, ma anche fratelli sebbene non di sangue. La famiglia si può scegliere, è questo che ho capito. L'inizio del libro mette in chiaro come siano stati scelti i nomi dei nostri protagonisti ( e vorrei anche spendere due parole riguardo quella direttrice del cavolo che ho proprio detestato in quei momenti: ODIOSA ) e mi è piaciuto vedere che, nonostante il disprezzo... Beh, sono stati nomi azzeccati.

«L’Orfano Ghiacciato» disse Milou alla ragazzina con i capelli rossi seduta sul letto di fronte a lei. «Non ti sembra il nome di uno di quei dessert dei ricchi, Finny? Forse è il nuovo piano della direttrice: se non riesce a piazzarci come figli adottivi, magari ci vende come gelati!»

Questo libro mi ha coinvolta molto emotivamente parlando. Forse c'è da chiarire il fatto che oltre a essere una lettrice compulsiva di thriller sono anche emozionalmente molto sensibile. Vorrei dare la colpa ai miei ormoni impazziti, ma... QUALI? No, la verità è che dietro ai miei modi un po' arcigni ho proprio un cuore grande e colmo di amore ( e non lo dirò mai più sappiatelo!! ). La speranza è il filo conduttore di tutto il libro, ma anche l'amicizia e la famiglia. Mentre leggevo il libro mi è venuta in mente la citazione di Lilo e Stitch. "O'hana" significa famiglia. Famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato. Questo è ciò che la mia testa continuava a pensare. Milou, Oval, Finny... Dita e Sem. Sono cinque ragazzini tanto diversi tra di loro come persone eppure si sono scelti. Hanno deciso di essere una famiglia, di non abbandonarsi l'un l'altro. Nessuno viene messo da parte o dimenticato. O tutti o nessuno.

L’urlo della Gassbeek cessò all’improvviso. Il vaso le cadde di mano e rotolò sul pavimento. La direttrice cadde in avanti, andando a sbattere contro il muro. Si afferrò la gola, boccheggiando e gracchiando, si graffiò il collo con le unghie e poi si strinse il petto.

Nel momento in cui tutto è cambiato ho cacciato un urlo che penso abbiano sentito ovunque. Ho davvero apprezzato la piega che ha preso il libro dopo le prime settanta pagine circa. Hana Tooke è riuscita a tenermi incollata al romanzo con espedienti semplici, ma sicuramente accattivanti e convincenti. Il suo stile è semplice, ma ammetto che le parole in olandese con le traduzioni a fine libro le ho trovate adorabili. Questa è una storia che mi piacerebbe sicuramente rileggere anche solo per ritrovare un po' di conforto. Bellissimo senza alcuna ombra di dubbio. Un romanzo che sicuramente può insegnare tanto. Mi ha davvero molto emozionata e anche in questo caso posso definirlo uno dei migliori libri del 2020 ( una gioia in questo anno del cavolo ). Insomma, non mi resta che consigliarvelo e salutarvi. 

Alla prossima, 




 










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