martedì 6 ottobre 2020

Review Party: Il gatto che voleva salvare i libri - Sosuke Natsukawa


Buonasera lettori accaniti! 
Oggi la giornata finisce con un review party più leggero, di un libro che, tuttavia, sono sicura vi conquisterà fin dalle prime pagine. Il gatto che voleva salvare i libri è un romanzo di narrativa contemporanea, delicato e meraviglioso! Sosuke Natsukawa mi ha conquistata e ora non vi resta che seguire la nostra recensione per scoprirne il perché!


Titolo:
Il gatto che voleva salvare i libri 
Autore: Sosuke Natsukawa
Genere: Narrativa Contemporanea
Editore: Mondadori
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 180 pp.
Prezzo: 9,99 € edizione digitale - 18,00 € edizione cartacea
Data di pubblicazione: 6 Ottobre 2020


La libreria Natsuki è un luogo speciale: un negozio polveroso e solitario, dove gli amanti della lettura possono trovare, tra le pagine dei grandi capolavori di tutto il mondo, un'oasi di pace, un rifugio lontano dal frastuono della quotidianità. Quando il proprietario, uomo colto e appassionato, muore improvvisamente, il nipote Rintaro, un ragazzino timido e introverso, eredita la libreria. Il nonno si è preso cura di lui dopo la morte di sua madre e, ora che è scomparso, Rintaro deve imparare a fare a meno della sua saggezza dolce e pacata. La libreria è sull'orlo del fallimento: un'eredità pesante per il ragazzo, anche perché i segnali dal mondo sono piuttosto scoraggianti: poca gente è davvero interessata alla lettura. Un giorno, mentre Rintaro si crogiola malinconico nel ricordo del nonno, entra in libreria un gatto parlante. Nonostante le iniziali perplessità del ragazzino, il gatto lo convince a partire per una missione molto speciale: salvare i libri dalla loro scomparsa. Inizia così la storia di un'amicizia magica: un'avventura che li porterà a percorrere quattro diversi labirinti per risolvere altrettante questioni esistenziali sull'importanza della lettura e sulla forza, infinita e imperscrutabile, dell'amore. Una favola dei nostri tempi, un'ode straordinaria al potere del libro e dell'immaginazione. 


Copia omaggio fornita gentilmente da Mondadori

recensione

Buonasera lettori accaniti e benvenuti all'ultimo articolo della giornata. Oggi vorrei concludere con una storia delicata e allo stesso tempo travolgente che, proprio come una fiaba, è riuscita a farmi sognare e a donarmi qualche sorriso, in un momento in cui ne sento realmente il bisogno. Il gatto che voleva salvare i libri è un romanzo autoconclusivo di genere narrativa contemporanea scritto da Sosuke Natsukawa un autore di origini giapponesi. Il libro, uscito proprio oggi per Mondadori è, a mio avviso, un buon romanzo contemporaneo, in grado di far sognare il lettore.

A Rintaro era parsa bizzarra quell’espressione, “pacifica morte naturale”, in cui si combinavano gli ideogrammi di “trapassare” e di “vivere”; e quella era stata forse l’unica cosa che l’aveva turbato nell’occasione.

 

Non so, onestamente, come cominciare questa recensione. Per me è difficile parlare della perdita di una persona, soprattutto se si parla della figura di un nonno poiché negli ultimi anni ne ho persi ben due. Perciò, in un certo senso, mi sono rivista nello stesso protagonista che lo ha perso durante l'adolescenza. Io ho avuto la fortuna di averli vicini un poco di più, ma comprendo cosa voglia dire perdere qualcuno anche all'improvviso. Rintaro è un adolescente strano che, a sedici anni eredita la libreria del nonno. La madre è morta quando era giovane, il padre non lo considera nemmeno poiché, una volta divorziato dalla donna che gli ha donato la vita, non lo ha cresciuto e, in effetti, è rimasto solo con il nonno. 


Quello spazio creato dal nonno era un’importante oasi di ristoro anche per un hikikomori come il nipote, e Rintaro, che a scuola non si sentiva a proprio agio in nessun posto, si rintanava qui a leggere.

 

Sapete cosa mi è piaciuto tanto di questo libro? Il fatto che ci siano diversi nomi giapponesi, ad esempio, come potete leggere anche nella citazione, hikikomori. Ho scoperto che questo termine è utilizzato per indicare le persone che hanno scelto di isolarsi e ritirarsi dalla vita sociale. Il mondo di Rintaro, dunque, sembra procedere, in un certo senso, in modo tranquillo almeno per qualche pagina, fino a quando non fa il suo ingresso nella sua libreria ( chiusa! ) un gatto... parlante! Il nome di questo gatto è Tora e, lo ammetto, sono realmente innamorata di lui. Mi piace davvero un sacco! Onestamente, un gatto parlante lo vorrei anche io, qualcuno che proprio come Tora possa consigliarmi e aiutarmi nella gestione dei miei mille libri! Comunque, anche la costruzione della libreria mi è piaciuta. Il fatto che venga considerato un labirinto poi... Io mi ci perderei dentro senza problemi.


«Per me i libri sono un tesoro! Li leggo con attenzione uno per uno, e una volta finito di leggerli li sistemo con cura qui. È una mia abitudine quotidiana, ed è anche una gioia.» 



I libri sono un tesoro. Questa frase mi ha tanto colpita perché è il mio pensiero. In molti non comprendono la bellezza dei libri, non comprendono che in ogni pagina si nasconde qualcosa di prezioso. Quante volte, cari lettori, vi è capitato di sentirvi dire che i libri sono inutili? Di vedervi rispondere mestamente o con occhiatacce quando siete contenti di aver ottenuto un nuovo libro? A me capita di continuo. Come se i libri fossero una cosa brutta. Come se non servissero a niente. Invece i libri non sono solo preziosi, ma hanno anche un grande potere per chi li legge. Questo libro ci fa riscoprire, dunque, non solo la bellezza di un libro, ma anche il suo potere.


Quel bizzarro paesaggio, la cascata di libri che avevano davanti agli occhi, la voce pacata del direttore generale gli paralizzavano il pensiero, trascinandolo gradualmente verso una palude di dubbi e perplessità. Persino le parole della ragazza che li aveva accolti riguardo ai pericoli di camminare all’esterno gli affioravano ora alla mente come qualcosa di insolitamente comico.

 
Scritto davvero divinamente, trovo che questo romanzo sia davvero godibile. Le pagine non sono molte, ma tiene compagnia ed è in grado di far pensare e aiutare il lettore a sentirsi anche meno solo, in un mondo in cui pare strano amare la lettura! Non mi resta che salutarvi per oggi! 

A presto, 




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