venerdì 4 ottobre 2019

Recensione: L'Istituto - Stephen King




Titolo: L'Istituto
Autore: Stephen King
Genere: Horror
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 576
Prezzo: 15.99€ eBook
            18.61 cartaceo
Data di pubblicazione: 10 Settembre 2019


È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali - telepatia, telecinesi. Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. «È come il motel di un film dell'orrore», dice Kalisha. «Chi prende una stanza non ne esce più.» Sono le regole della feroce signora Sigsby, direttrice dell'Istituto, convinta di poter estrarre i loro doni: con qualunque mezzo, a qualunque costo. Chi non si adegua subisce punizioni implacabili. E così, uno alla volta, i compagni di Luke spariscono, mentre lui cerca disperatamente una via d'uscita. Solo che nessuno, finora, è mai riuscito a evadere dall'Istituto.


recensione

Buongiorno Lettori,
penso che il nome dell’autore de “L’istituto” lo conosciate tutti, Stephen King è stato, ed è tutt’ora, uno dei più grandi scrittori degli ultimi tempi. Ero molto curiosa di leggere questo nuovo romanzo che, fin da quando è stato annunciato, ha creato scalpore e aspettativa tra tutti i fan dello scrittore e sono felice di parlarvene.


La storia inizia, come spesso succede, con un digressione di una paio di capitoli che spiega la storia di Tim, un ex poliziotto che arriva a Du Prai, un paesino sperduto nel nulla e formato da quattro case e due vie, quasi per caso. Decide di candidarsi per il posto di guardia notturna e lo ottiene, iniziando così il proprio servizio presso la stazione di polizia locale. A cosa serve Tim? Per ora e per i prossimi 10 capitoli circa, proprio a nulla.
Se siete digiuni di Stephen King forse potrebbe stupirvi la presentazione di un personaggio che rimarrà silente per la maggior parte del libro per poi risultare cruciale ad un certo punto, invece io me l’aspettavo ed è una cosa che mi è sempre piaciuta. La capacità di tessere una 
tela di fili disordinati che con poche, abili mosse, tirando di qui e stringendo di là, si trasformano in una trama ordinata e sensata, che riesce sempre a stupirmi.
C'erano delle crepe nei muri di quello che George Iles aveva correttamente definito un inferno. Se gli fosse riuscito di utilizzare i suoi segreti - e la sua intelligenza teoricamente superiore - come un piede di porco, forse sarebbe stato in grado di allargare una di quelle crepe.
Ma torniamo al romanzo perché dobbiamo parlare del protagonista: Luke Ellis. Luke è un bambino di dodici anni, che conduce una vita normalissima, o quasi. Gioca con i suoi amichetti, guarda la tv e ama i genitori, ma è anche un piccolo genio. Infatti, dopo aver frequentato una scuola per talenti, decide di affrontare il test per entrare all’università e questa sarà la sua condanna. Infatti, rapire un bambino anonimo è molto più semplice che rapire un genio nel corso del proprio sviluppo e questo decreta l’avvicinarsi della notte in cui una squadra di persone addestrate a tutto entra in casa sua, uccide i genitori, e lo addormenta, per portarlo al centro di una foresta interminabile, prigioniero di quello che viene chiamato l’Istituto.

L’istituto è una scuola per bambini speciali, in cui Luke non è stato portato perchè super intelligente, ma perché dotato, in minima parte, di telepatia. Nella struttura sono rinchiusi bambini telecinetici e telepatici, i loro poteri vengono studiati e potenziati tramite degli esperimenti fatti di punture e osservazioni. Insomma, sono delle cavie, delle cavie che nella Prima Casa, dove si risveglia Luke, vengono preparati a “servire il Paese” e, una volta pronti, vengono trasferiti nella Seconda Casa dove verranno sfruttati fino alla fine, qualsiasi essa sia.
Luke ha solo una certezza, tra gli esperimenti, le torture e l’allontanamento di alcuni compagni di prigionia, deve riuscire a trovare un modo per andarsene, prima di finire nella Seconda Casa, da cui si dice che non ci sia ritorno. Può contare solo su se stesso, su alcuni bambini e sulla sua straordinaria intelligenza. Ci riuscirà?

Un'operazione in corso da decenni era stata smantellata propro da ciò che tutti loro avevano considrato irrilevante: il formidabile intelletto di un ragazzino.
Inutile nascondere che questo romanzo mi sia piaciuto tantissimo.
E’ avventuroso e coinvolgente, la curiosità di sapere se Luke fosse riuscito a scappare è stata grandissima fino alla fine. Inoltre mi è piaciuta anche la storia di Tim, una storia dentro la trama principale, che non risulta noiosa ma arricchisce il romanzo di ulteriori elementi. Un po’ come le spezie in cucina, se usate bene non si sentono, ma la loro assenza si nota subito.
Ho apprezzato il fatto che, pur essendo duro in molti punti, il romanzo non sia cruento, risulta infatti forte ma non insostenibile, che per me è una cosa essenziale in una lettura di svago.

Avrebbe voluto dirgli che gli voleva bene. Ma non c'erano parole, e forse non servivano neppure. Come non serviva la telepatia. A volte, di telepatia, ce n'era già a sufficienza in un abbraccio.
Sicuramente lo acquisterò anche nella sua versione cartacea in futuro e lo consiglio a chi ama i libri avventurosi, a chi vuole passare un po’ di tempo immaginando e vivendo delle situazioni particolari, ma non anomale. Una delle cose di Stephen King che mi piace è proprio il fatto di riuscire a rendere plausibile ogni storia, come se fosse possibile che, chissà dove e chissà come, nel mondo, esistesse davvero un’organizzazione capillare come l’Istituto.
Consiglio questo romanzo e sono felice di averlo letto.
Se lo acquistate, non ve ne pentirete, anzi, non potrete che concordare con me.
Ci vediamo presto,






VOTO: 

1 commento:

  1. Premetto una cosa: mi piace molto King e ho letto credo tutto quello che è stato tradotto in italiano. L'Istituto ha per me alcune pecche: troppo corto come libro, ottimo come sceneggiatura per un film. I cattivi ridicolmente cattivi ed incredibilmente stupidi. Molte pagine di inutili ripetizioni. Appena accennata alla fine la cosa più interessante.

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