giovedì 25 gennaio 2018

Review Party: Il sole è anche una stella - Nicola Yoon





Titolo: Il sole è anche una stella
Autore: Nicola Yoon
Genere: Young Adult
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 334
Prezzo: 9,99 (ebook)
           18,90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 16 Gennaio 2018


Natasha non crede né al caso né al destino. E neppure ai sogni: non si avverano mai. Sua madre dice che le cose succedono per una ragione. Ma Natasha è diversa. Crede piuttosto nella scienza e nella relazione causa-effetto. Ogni azione conduce necessariamente a un'altra e così via. Sono le azioni di ognuno a determinare il destino. Per intenderci, non è il tipo di ragazza che incontra un ragazzo carino in un polveroso negozio di dischi a New York e s'innamora di lui. Eppure è quel che accade, proprio a dodici ore dall'essere rimpatriata in Giamaica insieme alla sua famiglia.
Lui si chiama Daniel. È il figlio perfetto, studente modello e sempre all'altezza delle molte aspettative dei genitori. Quando è con Natasha, però, tutto è diverso. Qualcosa in lei gli suggerisce che il destino abbia in serbo un che di speciale - per entrambi. Ed è come se ogni momento della loro vita li avesse preparati solo per vivere questo meraviglioso, singolo istante.


recensione

Sono molto combattuta nello scrivere questa recensione. Da un lato vorrei dire che questo libro mi è piaciuto tantissimo, dall'altro però ci sono alcuni elementi che mi vorrebbero portare a bocciarlo totalmente.
Il problema più grande è che sono una persona romantica, ma allo stesso tempo realista. Queste due caratteristiche, però, in questo romanzo non possono coesistere e mi portano a trovarmi terribilmente in difficoltà nel giudicare questo libro.
Ma parliamo della trama. "Il sole è anche una stella" parla della storia di Natasha e Daniel.
Natasha è una ragazza di diciassette anni. Ha tutti i sogni e gli hobby che i ragazzi della sua età dovrebbero avere: che college scegliere, cosa indossare al ballo dell'ultimo anno... Il problema è che Natasha non è come il resto degli adolescenti: lei è un'immigrata irregolare. In realtà, infatti, Natasha è nata in Giamaica e si è trasferita in America con la madre per raggiungere il padre all'età di otto anni e, sebbene il loro visto fosse scaduto, non hanno mai lasciato il paese per tutti questi anni.
Io non credo nel fato, sia chiaro. Ma sono disperata.

A causa di suo padre, fermato dalla polizia in stato di ebbrezza, sono stati scoperti e Natasha e la sua famiglia devono abbandonare il paese entro le dieci di quella sera.
Natasha non vuole abbandonare la sua casa, però. Non vuole abbandonare New York che ha cominciato a considerare il suo luogo, non vuole abbandonare la sua scuola né la sua migliore amica.
Per questo, nell'ultimo giorno che la vedrà in America, decide di trovare una soluzione e rimandare la sua partenza.
Daniel è il secondogenito in una famiglia di coreani. I suoi hanno sempre guardato a suo fratello Charlie come al figlio perfetto, fino a quando questo non viene espulso da Harvard. Da quel momento, Daniel è diventato improvvisamente il figlio prediletto, quello che si riscatterà e frequenterà Yale per diventare un medico rispettabile.
Il problema è che, però, Daniel non vuole fare il medico né frequentare Yale: lui vuole essere un poeta.
Andare contro alla sua famiglia, però, è difficile ed è proprio per questo che si ritrova tra le strade di New York in direzione del barbiere perché a sua madre non piacciono i suoi capelli lunghi e, soprattutto, ad aspettare il suo colloquio per poter entrare a Yale.
Appoggio la testa sulla sua spalla e mi abbandono fra le sue braccia. Per un attimo mi arrendo alla stanchezza. È dura restare aggrappata a un luogo che non ti vuole. Ma Daniel mi vuole eccome. Lo capisco dal modo in cui mi tiene stretta.

Ma ecco che, all'improvviso, vede sul marciapiede di fronte a lui una ragazzina nera, con un gran cespuglio di capelli in testa e delle enormi cuffie rosa alle orecchie. Ha gli occhi chiusi e sembra persa in quello che sta ascoltando. Probabilmente Daniel non l'avrebbe degnata di una seconda occhiata se la ragazza non si fosse girata e lui non avesse letto la scritta che porta sulla schiena: deus ex machina. Ed è impossibile per Daniel non ripensare alle parole dell'autista della metro di quella mattina che urlava: «Cercate Dio e lo troverete.»
Capite? Era destino. Era destino che Daniel incontrasse quella ragazza. Era destino che la seguisse all'interno del negozio di dischi. Era destino che si imbattessero nell'ex ragazzo di Natasha che pomicia con la tipa con cui l'aveva tradita perché, se non fosse stato per loro, lui non le avrebbe mai rivolto la parola.
Passiamo tutta la vita a cercare l'amore. Ne parlano poesie, canzoni e romanzi interi. Ma com'è possibile fidarsi di una cosa che può finire di colpo com'è cominciata?

Il destino li ha fatti incontrare, il destino li farà rimanere insieme ed è sempre il destino che finirà per farli innamorare, almeno secondo Daniel.
Ma Natasha è una persona pratica, non crede nel destino né al caso. Lei è una donna di scienza, crede solo nei numeri, nelle statistiche e nella relazione causa effetto.
Natasha e Daniel hanno un giorno a disposizione, otto domande a cui rispondere, quattro minuti per guardarsi negli occhi. Basterà a far nascere un grande amore?
Okay, forse ora è arrivato il momento di esprimere il mio parere. Mi è piaciuto? Sì, tanto. Dal momento in cui Natasha e Daniel si incontrano mi sono ritrovata catapultata all'interno della loro storia, a sorridere dei loro discorsi senza senso, a ridacchiare per i loro battibecchi, a commuovermi nel vedere il loro amore nascere, a piangere per la piega che gli eventi stavano cominciando a prendere. E in questo l'autrice è stata molto brava, soprattutto grazie alla strana narrazione che ha deciso di utilizzare, con una serie di punti di vista differenti di situazione in situazione.
Lo bacio per zittirlo. Se continua a parlare lo amerò, e io non voglio amarlo. Non voglio. Come strategia non è delle migliori.
Baciarsi è un altro modo per parlarsi, solo senza le parole.

Non mi è piaciuto? Anche. Perché? Perché l'ho trovato troppo irreale, inverosimile. Conoscere un ragazzo proprio nel giorno in cui dovrai partire, innamorartene all'improvviso, sfidare il destino? Romantico, sì, ma non reale.
Però come mi ha fatto notare Anna,del blog Love is in the books che partecipa con noi a questo Review Party, i libri servono proprio a questo. A farci evadere la realtà, a regalarci un sogno, a farci vivere una storia che altrimenti non potremmo vivere. E in questo "Il sole è anche una stella" è perfetto!
Se devo fare un bilancio di ciò che ho provato, perciò, è innegabile che le cose positive superano quelle negative.
Vi farà ridere? Sì. Vi farà incazzare? Decisamente sì. Mi sento di consigliarvelo? Assolutamente sì.
Lo ammetto, questa è stata una recensione molto strana e contraddittoria, ma ho avuto anch'io difficoltà a scriverla. Però adesso vi saluto, una nuova storia aspetta di essere letta. Noi ci vediamo alla prossima recensione! La vostra,
 




PS: Grazie Anna, è stato bello sclerare con te durante la lettura di questo romanzo, e altri. Hai reso queste avventure indimenticabili.
PPS: Odio Jeremy Fitzgerald. E lo odierete pure voi. 
Se sulla fiducia poggiano in parte le fondamenta dell'amore, forse fissarsi negli occhi è un modo per edificare o rafforzare quell'amore.
O magari è qualcosa di più semplice, invece.
La pura ricerca di un legame.
Vedere.
Ed essere visti.

VOTO:
/2

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