martedì 1 agosto 2017

Blogtour: Presentazione serie Wrong + Primo capitolo di Vado, sbaglio e torno - Jana Aston

Buongiorno a tutti, cari Lettori Accaniti, e benvenuti in questo nuovo post! 
Oggi sul nostro blog ospiteremo la seconda tappa del blogtour dedicato al libro "Vado, sbaglio e torno", primo romanzo della serie Wrong, scritto da Jana Aston.


Avrete la possibilità di conoscere qualcosa in più sulla serie e soprattutto di leggere in anteprima il primo capitolo! 
Bando alle ciance, cominciamo!



Titolo: Vado, sbaglio e torno
Autore: Jana Aston
Editore: Newton Compton 
Genere: Contemporary romance
Prezzo: 4.99 (e-book)
               9.90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 03 Agosto 2017

Wrong Series:
1. Vado, sbaglio e torno
2. Right
2,5. Fling
3. Trust

Ho una certa abilità nello scegliere la persona sbagliata, devo ammetterlo. Magari viene fuori che il tipo che mi piace è gay. Oppure ha il vizio dei giochi spinti. Per non parlare di quello tutto perfettino che nella vita è solo un viziato cocco di mamma. Insomma, riesco a inanellare uno sbaglio dopo l’altro... Ultimamente, però, mi capita di non riuscire a smettere di fantasticare su uno dei clienti del bar dove lavoro nei ritagli di tempo. Mi auguro che sia solo un’innocua cottarella, niente di cui preoccuparsi. L’uomo in questione è il mio ginecologo ed è molto più grande di me. E questo lo fa diventare Mr. Uomo Sbagliato. Ma è anche vero che non mi ricordo di avere mai avuto fantasie più eccitanti e scandalose...
Ciao ragazze! Benvenute in questo nuovo post. Oggi siamo qui per presentarvi una nuova serie targata Newton Compton. Il tre agosto, la Newton porterà in Italia la serie Wrong. Si parla di tre romanzi e una novella. 
"Voglio, sbaglio e torno" parla di Sophie e Luke. Lei è una studentessa di economia e Luke è il ginecologo del campus. Una storia frizzante e dai toni divertenti. Il secondo romanzo della serie parla di Everly, amica e collega di Sophie, innamorata del migliore amico di suo fratello ma... Si sente odore di cambiamento! Sta per arrivare qualcuno nella vita di Everly e questo qualcuno vi anticipo che si chiama Sawyer!!
Nella novella, la nostra protagonista si chiama Sandra ed è una donna scoraggiata per essere finita nel solito cliché. E' innamorata del migliore amico del suo capo, che lo rende a sua volta suo capo dato che sono soci in affari (sembra uno sciogli lingua), quindi è assolutamente Off-Limits. Ma la vita non è come la si pensa e quindi il destino le giocherà un bello scherzetto per farla risaltare agli occhi di Gabe.
L'ultimo libro della serie parla di una persona in particolare. Ho sperato con tutte le forze che l'autrice avesse scritto un libro su di lui e sono stata accontentata! 
Parla di Chloe, una ragazze che sembra non saper uscire con un ragazzo da donna adulta. Tutto si complica quando, dopo aver provato tutte le possibili e immaginabili applicazioni di incontri, si troverà faccia a faccia con Boyd Gallagher, il fratellastro di Sophie. Onestamente ragazze questo è il libro che aspetto con più ansia e dato che sono una ragazza fortunata uscirà per ultimo! 
Ragazze, vi ho dato tutto il materiale di cui ero a disposizione per presentarvi questa serie al meglio delle mie capacità, sappiate che dal tre agosto potrete leggerla senza problemi e qualche giorno dopo avrete anche una recensione del romanzo e voglio assolutamente sapere cosa ne pensate!
Vi lascio qui sotto ragazze, il primo capitolo del romanzo!

CAPITOLO UNO

«Sophie, c’è il tuo cliente preferito». Everly fa schioccare un tovagliolo sul mio sedere e mi fa un grande sorriso. 
«Everly, zitta! Potrebbe sentirti». 
Merda, sto già arrossendo. Luke. Viene al bar ogni martedì mattina. È il momento clou del mio turno mattutino da Grind Me, una caffetteria appena fuori dal campus. Lavoro vicino all’Università della Pennsylvania, dove seguo le mie lezioni. La sede di Grind Me, dove lavoro, è frequentata principalmente da professionisti e studenti che vivono in appartamenti fuori dal campus universitario. 
Luke rientra sicuramente nella categoria dei professionisti. Non so di preciso che lavoro faccia, ma entra da Grind Me con completi dall’aria molto costosa e cravatte eleganti. Niente a che vedere con i ragazzi del college che indossano pantaloni sportivi e magliette con stampe grafiche. Avrà dieci, quindici anni più di me. Non ha importanza. È bellissimo e mi sono presa una cotta per lui, il che è davvero una brutta cosa perché ho un ragazzo. Un ragazzo che ha l’età giusta.
Ma Luke… mi fa bagnare le mutandine solo ordinando un caffè. Secondo i miei calcoli è alto oltre il metro e ottanta. Folti capelli scuri, occhi castani e ciglia per cui ogni donna sarebbe disposta a uccidere. Oggi indossa un completo grigio scuro con una cravatta prugna. Un vero sballo. Le sue mani sono quasi diventate un’ossessione. Le dita affusolate si completano con delle unghie corte e curate in modo impeccabile. Sembrano proprio… molto abili. Ho svariate fantasie che vedono protagoniste le sue mani e il mio corpo. Sa sicuramente come usare quelle mani. Scommetto che riuscirebbe a farmi avere un orgasmo in pochi minuti – di certo quelle dita perfette sanno dove piegarsi mentre preme il pollice sul mio clitoride. Probabilmente riuscirebbe a farmi venire con una sola mano mentre con l’altra chiude una telefonata sul cellulare. 
Ho un sacco di fantasie su Luke basate solo sul fatto di versargli una tazza di caffè ogni martedì e fargli lo scontrino. Paga sempre in contanti. Non ho idea di quale sia il suo cognome. Non avrei nemmeno saputo il suo nome se non lo avessi sentito mentre lo diceva al telefono estraendo dal portafoglio una banconota da venti. «Sono Luke, dica alla dottoressa Kallam che è urgente, attendo in linea». 
Purtroppo, non penso che le mie fantasie siano ricambiate. Non credo neanche che avrebbe mai saputo come mi chiamo se non fosse stato stampato in grassetto su una spilla attaccata al mio grembiule. 
«Sophie». Si rivolge a me chiamandomi sempre per nome. Buongiorno, Sophie. Vorrei del caffè nero, Sophie. Credo che lei abbia un po’ di panna sul naso, Sophie. Quella roba schizza, okay? «Sophie?». Oh, merda. Mi stava parlando mentre fantasticavo? 
«Mi dispiace! Uhm, stavo sognando a occhi aperti». Mi fa un sorrisetto compiaciuto. Bastardo. «Caffè nero in tazza grande?» 
«Sì, grazie». Fa scivolare un biglietto da cinque dollari sul bancone. «Le auguro una buona giornata, Sophie». Sorride di nuovo mentre si gira ed esce dal locale. Lo guardo mentre cammina, spogliandolo con gli occhi senza che lui se ne accorga. La porta si chiude dietro le sue spalle con uno scampanellio ma resto a fissarlo finché non scompare dalla visuale. 
«Wow, è stato eccitante», Everly si sventola con una busta da asporto. «Tensione sessuale. Fa caldo qui dentro?» 
«Smettila». 
Si diverte un sacco a prendermi in giro. Questo succede tutte le settimane. Senz’altro lui sente le sue risatine in sottofondo. E lei insiste a dire che sono io che lo aspetto tutte le volte. Se lei è al bancone quando lui arriva, cerca immediatamente qualcos’altro da fare per scivolare un passo indietro e guardarmi mentre gli faccio gli occhi dolci. Ovviamente è una cosa piuttosto imbarazzante. 
«Basta col misterioso strafico. Hai finalmente deciso di darla via e scoparti Mike o no? Lo stai facendo aspettare da un mese? È un sacco di tempo per uno studente del college arrapato. Inoltre, sei la vergine più vecchia del campus. Non solo del nostro campus. Di tutti i campus universitari». 
«Non è colpa mia se sono stata fidanzata con un ragazzo gay per due anni», mi metto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e incrocio le braccia al petto. A questo riguardo sono un po’ sulla difensiva. 
«Pronto? Terra chiama delirante. Non ti era sembrato strano uscire con un ragazzo di vent’anni che non cercava mai di ficcarti dentro il cazzo?». Everly scarica i chicchi di caffè nel macinino di dimensioni industriali e solleva un sopracciglio con aria scettica guardando verso di me. Io le passo una pila di buste Grind Me da mezzo chilo con l’etichetta per la vendita sfusa e mi appoggio sul lato opposto del bancone. 
«Pensavo che mi rispettasse, non che avesse paura delle vagine», le dico, dando un calcio al tappetino di gomma sul pavimento e spostandolo di qualche centimetro. «Se lo faceva succhiare», aggiungo, sperando sia un ragionamento valido a mia difesa.
Everly sbuffa. «Sì certo, con le luci spente». 
Mi mordo un labbro e guardo altrove. 
«Oh mio Dio! Stavo scherzando. Mi dispiace molto, Sophie. Merda, per davvero? Ai ragazzi piace guardare mentre glielo succhiano. Ma probabilmente Scott si immaginava fossi un uomo mentre gli tenevi in bocca il cazzo, insomma … Oh, porca puttana. Sto peggiorando la situazione». Everly fa cadere la busta del caffè sotto il dispenser. I chicchi si sparpagliano sul bancone e cadono sul pavimento mentre lei mi stringe in un grosso abbraccio. «Sono molti i ragazzi che vorrebbero scoparti, Sophie. Te lo giuro. Anche Luke. A quell’uomo piacerebbe moltissimo ficcartelo dentro, è solo preoccupato che tu sia minorenne. E comunque dovresti cominciare con Mike. Alto, moro e bello sembra che abbia un uccello da cavallo». 
«Hai veramente un modo fascinoso di esprimerti, Everly. Dovresti scrivere un libro o qualcosa del genere». Mi libero dal suo abbraccio e prendo la scopa per spazzare i chicchi di caffè dal pavimento. 
«Comunque, sarà un successo con Mike, giusto? Devi solo farla finita. Mike andrà bene, è un fico. Io me lo scoperei». 
«Everly!». 
«Però non lo farei senza preservativo. La sicurezza innanzitutto. E dimmi, hai preso un appuntamento con l’ambulatorio degli studenti? Bisognerebbe sempre avere un doppio metodo di contraccezione, perché io non sono ancora pronta per diventare nonna». Everly salta sul bancone posteriore e mi osserva mentre passo la scopa. «Te n’è sfuggito qualcuno alla tua sinistra». 
«Everly, hai ventuno anni e non siamo parenti. Non potresti diventare nonna».
«Vabbè. È semantica». 
«Non è proprio questo il significato di semantica. In cos’altro ti stai laureando?». Alzo lo sguardo mentre lei ruba un muffin dalla vetrina della pasticceria e lo scarta. 
«Mi sto laureando in “professor Camden”», replica con la bocca piena. «Che è molto meglio di questo muffin. Gesù. Chi è che spende soldi per questa robaccia?» 
«Non tu, chiaramente», osservo mentre lei getta il dolcetto nel cestino della spazzatura. «Sì. Ho un appuntamento all’ambulatorio appena finisco il turno. Ho depilato le gambe e tutto il resto». Prendo un elastico dal polso e lego i miei lunghi capelli bruni in una coda di cavallo, prima di piegarmi per raccogliere con la paletta il casino fatto da Everly. 
«Ma anche la vagina? Hai depilato anche quella?». Everly si avvicina di nuovo alla vetrina della pasticceria e ne estrae un biscotto ricoperto di caramello. 
«Noooo», rispondo lentamente. «Non credo che il ginecologo si aspetti di trovarmi rasata. Giusto?» 
«Porca puttana. Questo biscotto. Questo sì che è buono. Orgasmicamente buono. Quanto li facciamo pagare?». Presumo che non le importi nulla perché non la smette di parlare e non controlla nemmeno il prezzo sulle etichette. «Oh, mio Dio. Ne vuoi un morso?». Scuoto la testa per dire di no e lei continua. «Non posso aspettare che tu abbia un orgasmo. Non un orgasmo per aver mangiato un biscotto, intendo un orgasmo da pene. Che non riuscirai ad avere in questo weekend, a meno che Mike non sia veramente, ma veramente bravo. E non penso che lo sarà perché è troppo giovane, dammi retta. Ma sarà meglio che quel coglione ti faccia venire con la lingua o con le dita prima di ficcartelo dentro. Perché le prime volte non ti piacerà un granché. Insomma sì, Mike potrebbe preferirti glabra. Ti organizzo un appuntamento con la mia amica Leah. La sua bravura con la ceretta, è sorprendente». 
Appoggia il biscotto mangiato a metà sul bancone e prende il cellulare dalla tasca mentre io mi distraggo con un cliente. Appena finisco di preparare un cappuccino alla vaniglia e nocciola medio, mi giro di nuovo verso Everly, lei ha finito la telefonata e torna a divorarsi il biscotto.
«Ho organizzato tutto. Giovedì. Ti ho mandato un messaggio con l’indirizzo. Per me è un piacere». 
«Everly! Non ho detto che ero d’accordo a farmi la ceretta». 
«Non fare la femminuccia. La visita dal ginecologo è molto più fastidiosa della ceretta. Ti piacerà, fidati. Durante il sesso la frizione è di gran lunga migliore. Dio». Sorride. «E poi, anche con i jeans. Ti giuro che venerdì sarai eccitata tutto il giorno con la vagina rasata che si strofina contro i jeans». 
Scuoto la testa. «Questa conversazione è proprio inopportuna». 
«Di cosa state parlando ragazze? Di quando fate a cuscinate tutte nude negli alloggi per gli studenti?»
«Zitto, Jeff». Everly non alza nemmeno lo sguardo dal biscotto. 
«Non puoi parlarmi così, Everly. Sono il tuo capo, questa è insubordinazione». Jeff, come noi, è all’ultimo anno di università. Suo padre è il proprietario della piccola catena di caffetterie e ha affidato a Jeff la gestione di questo locale. «Non ci puoi molestare sessualmente, ma lo fai. Perché non chiamiamo in videoconferenza tuo padre e discutiamo di questa denuncia per molestie mentre presenti il tuo reclamo d’insubordinazione?» 
«Bene», bofonchia Jeff. «Almeno scendi dal bancone. E segna tutto il cibo che rubi sulla lista delle cose andate a male. Quando lavori, nel magazzino manca sempre qualcosa». Si gira e torna nel suo ufficio. Non è un vero e proprio ufficio, è una scrivania che ha sistemato in magazzino – completa di poltrona dirigenziale che ha preso da Costco durante un weekend, trascinandola dall’ingresso posteriore come se dovesse allestire il negozio per gestire un piccolo impero e non una caffetteria per altri studenti del college. 
Everly salta giù dal bancone borbottando. «Quel ragazzo ha un futuro davanti. Un ruolo da manager, dove non riuscirà a motivare nessuno e ad annoiare tutti».
«Non è poi così male, Everly». Mi dà un'occhiata che mostra tutta la sua disposizione. «Okay, è tutto davvero pessimo», concordo. 
«E' vero». Torna indietro per riempire le buste di caffè da mezzo chilo e per fortuna mette da parte l'argomento ceretta. Non sono sicura di voler andare a quell'appuntamento. Quello che mi aspetta nella tarda mattinata mi preoccupa già abbastanza.
Detto questo, io vi saluto e vi prometto che ci sentiremo quando vi avrò recensito il romanzo!
Nel frattempo vi lascio il calendario con le tappe del blogtour per sapere qualche altra curiosità in più su questa nuova serie.



Fatemi sapere con un commento quaggiù quali sono state le vostre impressioni su questo primo capitolo e sulla serie in generale.
Come sempre, se non volete perdervi nessuna nostra novità, aggiungetevi ai lettori fissi del blog (cliccando sul tasto segui in alto a sinistra).
XOXO

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